Faenza, Pronto soccorso rinnovato, entro novembre l’inaugurazione

Riccardo Isola - Finalmente ci siamo. Manca ancora e solamente la data dell’inaugurazione ufficiale, ma di fatto i lavori strutturali sono stati completati e presumibimente entro qualche settimana il nuovo Pronto soccorso sarà operativo». Questo è il punto della situazione disegnato dal direttore dell’Ospedale manfredo, Davide Tellarini. Dopo sette anni dall’inizio dei lavori, e dopo diverse peripezie e rallentamenti, il cantiere per  ridisegnare l’organizzazione del Pronto soccorso dell’Ospedale degli Infermi di Faenza sarà concluso. Con esso ci sarà anche la riorganizzazione degli accessi e delle uscite dei mezzi sanitari e privati dal parcheggio, che sarà a pagamento, sul lato di viale dello Stradone. «Entro la settimana prossima, massimo in quindici giorni arriverà la visita della Commissione sanitaria che dovrà dare il via libera e il nulla osta per trasferire la camera calda e gli spazi sanitari nell’ala del Ps occupata, precedentemente, dall’Avis». Il costo di questo intervento è stato di poco meno di 5 milioni di euro. «Siamo arrivati alla fine di questo cantiere - aggiunge il direttore - che ha avuto ritardi non certo imputabili all’azienda sanitaria. Ora ci siamo e in questo modo offriamo un servizio più razionale, organizzato e capace di rispondere con tempestività e con migliore organizzazione del lavoro».
Intanto proseguono, in questa fase in rispetto con la tabella di marcia, i lavori, da 7,2 milioni di euro di spesa e che dureranno 4 anni, per il rifacimento della copertura della parte storica, la bonifica della stessa e la riorganizzazione e messa in sicurezza dell’interno dell’ospedale. Nello specifico questo nuovo ambito di intervento strutturale e non solo prevede  il risanamento dei tetti della parte di ospedale affacciato su corso Mazzini.  
«Per ora non ci sono situazioni particolari da segnalare – sottolineano dalla direzione dell’ospedale –. Con le risorse stanziate si realizzeranno due nuovi collegamenti verticali, uno dei quali, dotato di ascensore, interesserà il cortile della magnolia permettendo di migliorare l’adeguamento alla più recente normativa antincendio». Ed ancora: «Altre opere - prosegue Tellarini - sono mirate alla ristrutturazione e alla conservazione del fabbricato intervenendo sul restauro dei parapetti e delle balaustre storiche, adeguando e realizzando nuovi impianti tecnici e tecnologici come gruppi frigo, impianti trattamento aria, impianti elettrici e meccanici». Altri lavori saranno mirati all’adeguamento sismico e alla nuova portineria.
Infine non mancheranno interventi di ristrutturazione di aree attualmente al grezzo, «poste al secondo livello e destinate a ospitare alcune attività attualmente operanti nella parte storica dell’ospedale. Ci riferiamo - conclude il direttore - all’area pediatrica e quella dell’endoscopia digestiva».

Nuovo tomografo installato all’ospedale

Un’elevata qualità diagnostica unita a una sensibile riduzione della dose di radiazioni erogata al paziente e a una maggior velocità nell’esecuzione degli esami: sono questi i principali punti di forza di Revolution Evo, il nuovo tomografo computerizzato (Tc), che è stato installato presso l’ospedale di Faenza e che è stato inaugurato questa mattina alla presenza del sindaco di Faenza Giovanni Malpezzi, del direttore sanitario dell’Ausl Romagna Stefano Busetti, del direttore del presidio ospedaliero di Faenza Davide Tellarini, del direttore dell’unità operativa di Radiologia Carlo Onzincolo e della direzione infermieristica Cristina Fabbri. 
Del valore di cinquecentomila euro, il Tc verrà utilizzato per applicazioni in diversi campi: neurologico, oncologico  e total body, come ha spiegato il dottor Orzincolo, con possibilità di eseguire gli esami più velocemente con vantaggi per il paziente (minor dose di radiazioni) e con prestazioni sempre migliori. 
La nuova apparecchiatura è infatti un sistema Tc ad alta risoluzione e bassa dose radiogena, pensata per soddisfare le esigenze del presente ma predisposta per anticipare le sfide del futuro. È progettata per supportare la più ampia gamma di applicazioni ed esaminare i tipi di pazienti più diversi, da quelli con traumi complessi a quelli con problemi oncologici. 
Grazie a nuovi algoritmi di ricostruzione è possibile ridurre la dose radiogena erogata al paziente di oltre l’80 per cento rispetto alle tecnologie tradizionali, mantenendo la stessa qualità delle immagini: un miglioramento rilevante soprattutto per chi si sottopone agli esami in età pediatrica. Il nuovo sistema Tc consente di personalizzare la dose di radiazioni in base alle caratteristiche fisiche del paziente, preservando dall’esposizione organi sensibili. Inoltre, grazie all’introduzione di uno specifico sistema, consente di calcolare e registrare la quantità di radiazioni assunta in caso di esami ripetuti nel tempo.