Faenza, pronti i Gotti della Nott de Bisò
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Si avvicina la chiusura dell’anno del Palio, che per la comunità faentina si identifica storicamente con la serata del 5 gennaio in cui si svolge la tradizionale Nott de Bisò e il cui oggetto simbolo è quello dei gotti, le iconiche ciotole in ceramica faentina destinate storicamente al bisò. In deroga al Regolamento delle manifestazioni del Niballo Palio di Faenza e considerata l’eccezionalità di questo anno caratterizzato ancora dal perdurare dell’emergenza sanitaria, nel corso del Comitato Palio dello scorso 11 novembre è stata decisa anche per quest’anno l'autorizzazione alla vendita anticipata dei gotti nei Rioni a partire dall'8 dicembre.
I gotti 2021: prevendita e contatti
I gotti saranno acquistabili sia in prevendita che direttamente agli stand rionali nel corso della Nott de Bisò del 5 gennaio. La vendita anticipata rappresenta una bella opportunità per scegliere la tradizionale ciotola in ceramica come omaggio per il periodo natalizio ormai alle porte e per prepararsi in anticipo alla serata che chiude simbolicamente l’anno del Niballo Palio di Faenza.
Il singolo gotto e la brocca sono acquistabili contattando i cinque Rioni e i prezzi sono i seguenti: il servizio completo (brocca e sei gotti) a 110 euro e il singolo gotto a 13 euro. La decorazione del gotto 2021, che cambia ogni anno e viene scelta dal Comitato Palio con la collaborazione del Museo Internazionale delle Ceramiche e del ceramista Luciano Sangiorgi, è quella a “occhio di penna di pavone”, tema decorativo in uso a Faenza già nel XVI secolo, di riferimento orientale e anche cristiano, quale simbolo di resurrezione. I servizi completi (sei bicchieri, con gli stemmi dei cinque Rioni più quello comunale, e la brocca) così come i singoli gotti in vendita saranno acquistabili in prevendita contattando via telefono o WhatsApp le cinque sedi rionali a questi numeri:
Borgo Durbecco: 3923720116 – 3400623090
Rione Giallo: 370 3699308 – 0546 660663
Rione Nero: 3792223777 – 0546 681385
Rione Rosso: 3337661233 – 0546 680808
Rione Verde: 335 7000994 – 0546 681281
Le modalità di ritiro saranno da concordare direttamente con i Rioni.
La decorazione “occhio di penna di pavone”
Il riferimento della passata storiografia del motivo a “occhio di penna di pavone” è le-gato al personaggio di Cassandra di Tommaso Pavoni, infelice amante di Galeotto Manfredi, signore di Faenza dal 1477 al 1488; tale motivo si è diffuso poi nelle maio-liche di tardo Quattrocento, non esclusivamente faentine, soprattutto di ambito cen-troitaliano e napoletano. Questo ornato era in uso a Faenza già dal terzo quarto del XVI secolo, come documenta la “vacchetta” (libro dei conti) di maestro Gentile Forna-rini, che cita tale tematica dal 1467 (“bochali”, “piattelle”, “tazze” e “scudelle” a “oc-chio di paoni”), ripresa con regolarità tra il 1470 e il 1476. Si tratta di un tema deco-rativo di riferimento orientale e anche cristiano, quale simbolo di resurrezione, che nella seconda metà del Quattrocento godette di una notevole fortuna, non solo limi-tatamente al vasellame ceramico, ma anche in seno alle altre arti applicate (miniatu-re, stoffe, tarsie).
Nelle collezioni del MIC di Faenza è possibile seguire l'evoluzione di tale motivo deco-rativo, soprattutto associato a forme aperte quali piatti e ciotole. Per tali esemplari un importante punto di riferimento cronologico è rappresentato dal pavimento Vaselli in San Petronio a Bologna, che reca la data “1487” su una delle mattonelle e dove l’ornato a “occhio di penna di pavone” è declinato con una conformazione a corolla.