Faenza, processo Ilenia Fabbri: la figlia Arianna chiede un risarcimento di 2 milioni

Romagna | 06 Ottobre 2021 Cronaca
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Si è aperto questa mattina con la richiesta di costituzione delle parti civili, il processo per l'omicidio della 46enne Ilenia Fabbri avvenuto lo scorso 6 febbraio e per il quale sono alla sbarra l'ex marito della donna Claudio Nanni, mandante dell'assassinio e il killer reo confesso di Ilenia, Pierluigi Barbieri. Arianna, la figlia della coppia, è arrivata in aula con un'amica e il suo legale ed ha assistito all'udienza preliminare non senza mostrare segni di insofferenza e guardando spesso l'omicida di sua madre. Tramite il suo avvocato, Veronica Valeriani, ha chiesto di poter avvicinarsi al gabbiotto dove era seduto il padre per poterlo salutare, non vedendolo dal 3 marzo, data in cui l'uomo è stato arrestato. Il pm Angela Scorza si è opposta per il rischio di inquinamento probatorio spiegando che i due potranno incontrarsi dopo che la ragazza avrà deposto il prossimo 29 ottobre e il giudice non le ha concesso di avvicinarsi al genitore.

La corte presieduta dal giudiche Michele Leoni, a latere Antonella Guidomei e 6 giudici popolari ha accolto la richiesta di costituirsi parte civile dei familiari della vittima e di tre associazioni, oltre al Comune di Faenza. La figlia della coppia, la 21enne Arianna Nanni ha anche avanzato la richiesta, tramite il suo legale , di un risarcimento pari a 2 milioni di euro oltre al sequestro preventivo dei beni mobili ed immobili sia del padre che dell'assassino della madre per evitare la dispersione del patrimonio. La Corte si è riservata di decidere e si esprimerà nella prossima udienza. Con l'avvocato Massimiliano Starni si sono costituiti il padre di Ilenia, Luciano Fabbri, la zia della donna, Donatella Graziani e il compagno della vittima, Stefano Tabanelli. La corte ha accettato la costituzione anche di Udi (unione donne italiane), Sos Donna, associazione contro la violenza sulle donne attiva dal 1996 a Faenza e di Gens Nova onlus, associazione che combatte la violenza di genere. Le difese di Nanni e Barbieri chiedevano alla corte di accettare solo i familiari di Ilenia come parti civili e di escludere le associazioni nonchè il Comune di Faenza.

Saranno una quarantina i testi che verranno sentiti nelle prossime udienze, le prime in programma il 21 e 29 ottobre e il 10 novembre. La corte ha accolto la richiesta del pm Angela Scorza e ha rigettato nuovamente la richiesta del legale di Barbieri, Marco Gramiacci affinchè il suo assistito venga processato con rito abbreviato subordinato a perizia psichiatrica per accertare le capacità di intendere e volere dell'imputato al momento del delitto. Già il gip Corrado Schiaretti aveva giudicato inammissibile tale richiesta in assenza di una documentazione specifica che accertava che il killer di Ilenia era affetto da una patologia psichica. La corte si è riservata di decidere se concedere una perizia psichiatrica e sull'acquisizione di nuova documentazione medica presentata dalla difesa in cui si sottolinea come l'uomo sia da anni in cura presso centri di salute mentale, sia stato seguito dal Sert per abuso di sostanze stupefacenti e soffra di disagio psichico dopo un grave incidente stradale avvenuto anni fa. Nella prossima udienza, quando il processo entrerà nel vivo verranno sentiti 6 testi della Procura tra cui il dirigente della Squadra Mobile, Claudio Cagnini ed agenti di polizia che hanno seguito le indagini.

IL DELITTO
Quello di Ilenia è stato un omicidio premeditato e tentato due volte prima di riuscire. L'ex marito Claudio Nanni aveva una causa patrimoniale con la donna per 100 mila euro e si sarebbero dovuti incontrare in tribunale il 26 febbraio scorso, ma il 6 lei è stata uccisa. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti Nanni ha assoldato l'amico di vecchia data Pierluigi Barbieri, nato a Cervia, ma residente nel reggiano e noto per essere un picchiatore promettendogli 20 mila euro e un'auto se avesse ucciso la moglie. Ha consegnato le chiavi del garage di Ilenia al killer e si è accordato con la figlia per portarla ad acquistare una macchina in Lombardia perchè il sicario potesse trovare la sua vittima sola in casa. La mattina del 6 febbraio Arianna è uscita alle 6 di casa ed è partita con il padre,;Barbieri è entrato, ha sorpreso Ilenia in camera da letto, ha tentato di strangolarla, ma la donna ha reagito ed è scappata di corsa ai piani inferiori dove, però, è stata bloccata dall'uomo e finita con un taglio alla gola. Quello che Nanni non sapeva era che la fidanzata di Arianna era rimasta in casa a dormire e s'è accorta di quanto stava accadendo quindi ha telefonato alla ragazza. Arianna ha chiamto la polizia poi ha intimato il padre di rientrare velocemente. All'arrivo la macabra scoperta. Dopo un mese di indagini serrate, dopo aver sentito testimoni ed aver acquisito le immagini di un sistema di videosorveglianza di una casa vicina a quella di Ilenia che, all'alba del 6 febbraio aveva ripreso la sagoma di un uomo avvicinarsi all'abitazione, gli inquirenti sono arrivati ad arrestare Nanni e Barbieri il 3 marzo. All'interrogatorio di garanzia dell'8 marzo il killer ha confessato spiegando anche che Nanni, inizialmente, gli aveva chiesto di uccidere la moglie, cospargela di acido, rinchiuderla in un trolley e sistemarla in una fossa che aveva scavato sotto un cavalcavia a poca distanza dalla casa di Ilenia. Ma Barbieri per ben due volte aveva provato ad entrare in casa e non si era orientato bene nonostante le indicazioni di Nanni, dunque aveva desistito. L'ex marito di Ilenia, però, aveva insistito cercando di "semplificargli" le cose e chiedendogli "solo" di ucciderla poi simulare una rapina finita male. E il 6 febbraio l'omicidio è stato compiuto. Nel suo interrogatorio, invece, Nanni ha ammesso di aver assoldato Barbieri per 2 mila euro, ma esclusivamente per spaventare la moglie, non per ucciderla. Entrambi rischiano l'ergastolo.
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