Faenza, post alluvione, parla Gianluca Gangetti: «Torniamo con Lowe in autunno con una nuova sede»

Romagna | 15 Settembre 2023 Le vie del gusto
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Riccardo Isola - A Faenza il pesce, quello buono, quello ricercato, quello amato e rispettato nella sua proposta a tavola era ormai sinonimo di «Lowe». Locale che da sei anni, in corso Saffi, aveva portato una ventata di novità, nell’idea e nella presentazione dei piatti, per i palati amanti delle sfumature iodate. Poi l’alluvione del 16 maggio scorso ha tarpato, momentaneamente, le ali a un progetto che stava riscuotendo il meritato successo. Il fango e l’acqua, infatti, hanno colpito duramente lo stabile occupato dal ristorante, dalle cucine alle cantine, rendendolo inagibile. Oltre a creare danni importanti all’attrezzatura e al magazzino. Uno schiaffo che non ha comunque sconfortato più di tanto il titolare, Giancluca Gangetti. Oggi, infatti, procedono spediti i lavori nella nuova sede che lo stesso chef e titolare dell’attività, hanno trovato come sostituta di quella «affondata» alle idi di maggio. Si tratta dei locali dell’ex «Turismo» di via Nazario Sauro.

LA NUOVA PROPOSTA
Ci riprova «Il nostro ottimismo ci impone di pensare la riapertura del nuovo Lowe il 26 settembre, la visione più realistica invece ci fa slittare il tutto per il 2 ottobre mentre quella proprio pessimistica ci vedrebbe aprire i battenti dopo il Mei. Stiamo comunque cercando di lavorare assiduamente per rispettare il primo traguardo». Una nuova location, molto più grande, che permetterà al giovane chef di non solo proporre gli evergreen della sua proposta ma osare anche di più. «Grazie agli spazi molto più ampi - conferma - nel nuovo Lowe, che tendenzialmente rimarrà aperto solo la sera anche se proviamo a pensare, nei week-end, di aprire anche una finestra a mezzogiorno, troveranno posto circa una quarantina di coperti». Per quanto riguarda l’impostazione quindi «puntiamo sull’ibrido. Useremo i piatti in ceamica per cui il servizio sarà al tavolo ma solo ed esclusivamente per le pietanze. il resto - ci tiene a sottolineare il titolare - rimarrà come il vecchio format, quindi il vino verrà preso direttamente dal commensale così come la mise en place (calici, tovagliette e posate)». Questa riorganizzazione e ripensamento parziale del servizio sarà reso possibile anche grazie a nuove assunzioni tra sala e cucina (in totale 3 persone ndr). In più una sala potrà anche essere utilizzata «per eventi e particolare serate a tema».

MARE AL CENTRO, MA NON SOLO
«L’idea è quella di continuare a fare ricerca per la qualità e la stagionalità della materia prima, come abbiamo sempre fatto, lavorandola nel miglior modo possibile. Il tutto cercando di avere prezzi competitivi e capaci di soddisfare le esigenze di tutte le tipologie di clientela. In più, da quando riapriremo, metteremo in carta anche offerte e proposte in chiave vegetariana, ma non avremo carne». Quindi in aggiunta agli storici piatti «che non possono uscire dalla carta se non la clientela si arrabbia» il nuovo Lowe offrirà «due antipasti, due primi e due secondi - spiega Gangetti - che cambieranno ogni due o tre settimane. Come sempre ci saranno anche i crudi, sia quelli tradizionali siia quelli specifici dell’Adriatico. Un’offerta che soddisfa non solo gli amanti del genere ma vuole essere anche una sorta di paestra per i palati verso una materia prima, povera ma di assoluta qualità e gusto».

BIANCHI, CHAMPAGNE, TERRITORIO
Tra le novità dell’offerta di c’è anche l’ampliamento della carta dei vini. «Grazie alle nuove possibilità di spazio - spiega - e grazie alla collaborazione e amicizia con un sommelier la carta dei vini sarà ampliata. Ci saranno tendenzialmente vini bianchi e bollicine francesi. Alcune referenze rimarranno stabili in carta mentre altre, comprese quelle dedicate al territorio emiliano-romagnolo, cambieranno. In questo modo - chiude lo chef - crediamo che Lowe potrà ulteriormente qualificarsi in un’offerta complessiva dedicata al mare, e da quest’anno, anche al mondo vegetariano, con la possibilità, per i clienti, anche di abbinare vini ogni volta differenti ma sempre di alta qualità».

 
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