Faenza, partiti, con aiuti finanziari e materiali per i frequentanti, i Cree di Save The Children
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Matilde Bianchedi - Ormai da qualche settimana hanno ripreso le loro attività i centri ricreativi estivi, che con la fine della scuola offriranno un importante servizio ai bambini e alle loro famiglie per tutto il periodo delle vacanze estive. Nonostante le tante difficoltà, non si sono tirati indietro con l’emergenza e anzi si sono subito messi in moto per aiutare in particolar modo le famiglie più bisognose. Un importante sostegno è arrivato da «Save the Children», l’organizzazione internazionale che da oltre 100 anni lotta per salvare bambini e bambine a rischio e garantire loro un futuro. Save the Children aveva già aperto una grande raccolta fondi per aiutare le famiglie coinvolte nell’emergenza. Con l’inizio dei Cree, è stato avviato il progetto «Ritorno Com’E.R.o » che contribuirà con finanziamenti ad hoc per garantire settimane gratuite alle famiglie con bambini. Non solo: il progetto si impegna nel supportare gli animatori con momenti formativi sulla gestione educativa dell’emergenza, per una corretta programmazione delle attività adatte in questa fase e garantendo assistenza e supporto educativo ai minori con disabilità. «Sostenere l’accesso dei ragazzi ai centri estivi, è un primo passo per consentire un graduale ritorno alla normalità. Come in ogni emergenza, i più colpiti sono soprattutto i bambini e gli adolescenti che oltre ad aver vissuto l’alluvione in prima persona, hanno perso quei luoghi che rappresentano per loro punti di riferimento come la casa, la scuola» ha dichiarato Enrico Serpieri, capo del dipartimento emergenze in Italia di Save the Children. L’amministrazione di Faenza ha aperto un proficuo confronto coi gestori dei Cree, molti dei quali si sono resi disponibili a proporre agevolazioni e applicare scontistiche alle quote di frequenza dei bambini. Le famiglie coinvolte nell’alluvione si sono quindi rivolte direttamente ai gestori per presentare le loro richieste e domande di iscrizione. «L’aiuto di Save the Children permetterà a molti genitori di accedere a un servizio fondamentale per le famiglie faentine. Riconosciamo la grande competenza dell’associazione internazionale nel coinvolgere persone, volontari e donatori, nel raccogliere fondi e nel convogliare le risorse i progetti specifici» ha detto Martina Laghi, assessora del Comune di Faenza alla scuola. Dopo aver incontrato l’assessore delle politiche sociali e l’assessore dell’istruzione della regione, Save the Children si è messa in contatto con i comuni faentini e i comuni della bassa Romagna per l’avvio del progetto. «Siamo saliti tre volte in Romagna per mettere a punto la situazione: è importante parlare faccia a faccia con le istituzioni per fare luce su diversi punti, dato il momento così complicato» ha spiegato Enrico Serpieri. «Adesso abbiamo formato un team di specialisti che rimarrà nelle zone alluvionate per tutta l’estate. Girando i diversi Cree che hanno aderito al progetto, loro compito sarà soprattutto quello di formare gli educatori per provare a cogliere i sintomi di difficoltà nei bambini e nei ragazzi - continua Serpieri-. Sono circa 3000 i bambini colpiti dall’alluvione fra Faenza a bassa Romagna, molti di questi sono bambini con bisogni particolari e proprio per loro è stato creato un team di sostegno ad hoc. Per tutti sono invece già state stanziate ingenti risorse per coprire interamente le rette ed è stata avviata la distribuzione di kit scolastici (zaini, libri, quaderni, cancelleria, tablet) diversificati per fasce d’età».