Faenza, pace, amore e Metallurgica Viganò, con Vito e Maria Pia Timo

«Posso rivendicare con orgoglio il fatto che, nonostante tutto, ancora non siamo la cover band di noi stessi». Che, detta così, magari suona male, ma in effetti Roberto Pozzi ha ragione da vendere a proposito della Metallurgica Viganò, che al 29° anno di vita ha mantenuto praticamente inalterato il gruppo dei fondatori e che ancora si arrovella su spettacoli che puntualmente riempiono piazza Nenni (per limitarci a Faenza) e che ancora non si piegano all’escamotage di rimettere mano al vecchio repertorio con mezza mano di vernice.
«Love, peace and Ziganò» è il nuovo, inedito spettacolo che la Metallurgica porterà in scena in piazza Nenni a Faenza mercoledì 7 e giovedì 8 settembre, alle 21, con ospiti speciali come Vito, Maria Pia Timo e Gilda Cossa, che canterà Essi ci diranno, canzone pacifista di Luigi Tenco che racconta molto dello spettacolo. Il cui «concept» è quello della guerra e della pace. «Non ascolterete né la parola Ucraina né la parola Russia - precisa Pozzi, da sempre uno dei perni della Metallurgica Viganò -. Lo spettacolo toccherà quello che probabilmente è il più drammatico fra tutti i temi possibili, ma cercherà di farlo in modo leggerissimo e nello stesso tempo profondo. Chiunque capirà al volo di cosa parliamo, in questa sfilata di contraddizioni, fra gli hippie e i militari, con una divertita rievocazione del pacifismo vintage, dal furgoncino Volkswagen a tutti i simboli della controcultura che fu. Ci tengo a sottolineare che quello che si vedrà nelle due serate (in sostanza due repliche, nda) è praticamente tutto inedito. Tra le altre cose noi cercheremo di bullizzare il pubblico, per quello che ci concederà il polically correct, e in pratica riusciremo a prendercela solo coi ciclisti della domenica e poche altre categorie, mentre Vito rievocherà in modo esilarante la sua esperienza di leva, inscenando anche un polemico confronto fra Emilia e Romagna, con tanto di disputa sui confini, insieme a Maria Pia Timo. Che per questo spettacolo ha in serbo anche un nuovo monologo sull’aggressività dell’uomo. E posso anticipare che tornerà sul palco, dopo una vita, anche Wanda la carrellista…». (f.sav.)