Faenza, omicidio Ilenia Fabbri, dalla Corte ok al sequestro conservativo richiesto dalla figlia Arianna

Romagna | 21 Ottobre 2021 Cronaca
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Seconda udienza del processo per l'omicidio della 46enne Ilenia Fabbri, uccisa la mattina del 6 febbraio scorso nel suo appartamento di via Corbara a Faenza da Pierluigi Barbieri, 53enne amico dell'ex marito della donna Claudio Nanni e pagato da quest'ultimo per ucciderla. In apertura il presidente della corte d'assise Michele Leoni ha comunicato che la corte deciderà se concedere o meno la perizia psichiatrica su Pierluigi Barbieri, come chiesto dal suo legale, dopo aver ascoltato tutti i testi mentre ha accolto la richiesta avanzata nella scorsa udienza dalla figlia della vittima, Arianna Nanni: tramite il suo legale la ragazza ha chiesto un risarcimento di 2 milioni di euro e il sequestro conservativo dei beni del padre, Claudio Nanni, nonchè di Barbieri.

Il dirigente della Squadra Mobile ricostruisce il delitto
Il pm Angela Scorza, titolare del fascicolo d'indagine ha chiamato come primo teste a deporre il dirigente della Squadra Mobile ravennate, Claudio Cagnini che ha ripercorso le prime fasi dell'indagine. A partire dalla telefonata che Arianna, mentre era in macchina con il padre in marcia verso Lecco, riceve dalla fidanzata che aveva passato la notte a casa sua e che la informava che stava succedendo qualcosa di strano. Telefonata che, grazie ad un'app presente sul cellluare di Nanni è stata registrata e che l'uomo ha consegnato agli inquirenti. Arianna chiama la polizia poi viene richiamata dalla fidanzata. "Durante la chiamata si sente chiaramente che è Arianna a gestire la situazione- ha sottolineato Cagnini- mentre il padre piange, è in ansia, dice più volte che ha paura e raccomanda alla fidanzata della figlia di chiudersi in camera e 'lasciarli fare' ". La figlia non sa cosa stia succedendo ed immagina una rapina in corso: dopo aver fatto invertire la marcia al padre gli intima più volte di accelerare, ma Nanni non lo fa e quando tornano in via Corbara la ragazza si precipita fuori dall'auto, corre in garage dove c'è già la polizia e vede la madre a terra in una pozza di sangue. Cagnini ha spiegato come gli agenti del commissariato di Faenza, i primi ad essere intervenuti, non avevano notato alcun segno d'effrazione, segno che il killer aveva le chiavi. Archiviata sin da subito l'ipotesi della rapina finita in tragedia non essendo stato rubato nulla, gli inquirenti scandagliano la vita di Ilenia che aveva un nuovo compagno con il quale era intenzionata a sposarsi non appena avuto il divorzio da Nanni con il quale, però, aveva ancora una causa patrimoniale in corso. E dal cellulare di Nanni gli inquirenti scovano alcuni messaggi che l'uomo si era scambiato con quel suo amico cervese, residente nel reggiano, picchiatore su commissione. A dicembre 2020 Nanni è in quarantena per il covid, ma scrive all'amico "quando esco facciamo le cose che bisogna fare". Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti i due avevano pianificato da tempo il delitto e Barbieri l'aveva tentato e fallito altre tre volte: nell'ottobre 2020, in un promemoria sul suo telefono Nanni scrive "valigia, buco, chiavi" e qualche giorno dopo manda un messaggio a Barbieri scrivendo "la vendita della moto dobbiamo farla tra l'1 e il 5 febbraio". Messaggi in codice, secondo Cagnini, dove per "moto" si intendeva uccidere Ilenia. Quando vengono arrestati entrambi il 3 marzo Barbieri ammette subito di aver ucciso Ilenia, spiega come tutto fosse stato premeditato, dice che le chiavi per entrare dal garage e sorprendere la vittima a letto gli sono state consegnate da Nanni che gli aveva detto di chiuderla in un trolley, cospargerla di acido e gettarla in una buca scavata da Nanni sotto un cavalcavia dell'autostrada A14. Fa anche un disegno che semplifica il lavoro alla polizia che, infatti, trova la buca e anche il manico del martello che l'uomo si era portato dietro per strangolare Ilenia e che, tornando in auto verso Reggio Emilia, aveva lanciato nei campi che costeggiano l'autostrada. Nell'interrogatorio di garanzia di Nanni l'uomo invece spiega di aver pagato Barbieri solo per spaventare Ilenia non per ucciderla.

Dopo Cagnini hanno testimoniato tre agenti del commissariato di Faenza che hanno spiegato come Arianna, la mattina dell'omicidio, fosse l'unica ad essere entrata in casa mentre c'era la polizia a differenza del padre che non solo non aveva chiesto spiegazioni a nessun agente su cosa stesse succedendo, ma se ne era stato seduto sul marciapiede difronte a casa senza dire nulla.

I vicini di casa: "urla strazianti, poi il silenzio"
E' forse la testimonianza di due vicini di casa quella che può far capire il modo brutale in cui è stata uccisa la 46enne che inizialmente il killer ha provato a strangolare poi ha rincorso per le scale fino a freddarla con un profondo taglio alla gola. "Mi sono svegliata di soprassalto, non so che ore fossero, ma era di certo molto presto. Ho sentito delle urla angoscianti di donna, soffocate, oggetti che cadevano. Poi è piombato il silenzio- ha spiegato una vicina". "Il trambusto sarà durato una manciata di minuti- ha aggiunto un altro: la mia compagna ed io abbiamo sentito Ilenia, che abita a fianco a noi urlare 'aiutatemi' poi qualcuno che scendeva di corsa le scale e mobili che si spostavano. Siamo andati a suonare il suo campanello, ma non ha risposto, l'abbiamo chiamata al cellulare, ma niente. E in quel momento abbiamo visto arrivare la polizia". Nella prossima udienza del 29 ottobre verranno sentiti la figlia della vittima, Arianna, la compagna di quest'ultima e il nuovo compagno di Ilenia, Stefano Tabanelli.
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