Faenza, nell’Unione sono presenti 21 esemplari di alberi monumentali tutelati dalla Regione

Riccardo Isola - La Regione Emilia-Romagna è stata una delle prime in Italia ad emanare negli anni ‘70 una legge di salvaguardia della flora spontanea che, tra gli altre cose, prevede la «particolare tutela degli esemplari arborei singoli o in gruppi, in bosco o in filari di notevole pregio scientifico o monumentale». Al fine di conservare il patrimonio arboreo, i decreti emanati dal 1980 al 1997 hanno sottoposto a tutela 646 esemplari e, nel corso di questi anni, sono state rimosse le tutele su 114 esemplari perché morti o fortemente compromessi. Oggi, le tutele sugli alberi monumentali di pregio regionale sono 532 esemplari tutelati distribuiti in 147 Comuni. Tra questi ci sono anche i sei dell’Unione della Romagna faentina che ne hanno distribuiti sul loro territorio 21. A dir la verità sono solo 5 perché, stando alla banca dati ufficiale della Regione non ce ne sono a Riolo Terme. 

SONO 10 A FAENZA
Nel capoluogo faentino tra alberi singoli, gruppi o filari se ne contano dieci. Si tratta di un filare di pini domestici in via Castel Raniero (Olmatello) e di un gruppo di cerri, e una roverella. In località S. Biagio invece si trova un cerro in via Cavaliera 3 e in via Borgo Tulliero è presente invece un filare di roverelle (Villa Gessi). Altri mastodontici alberi si trovano in via Firenze con il filare di pino domestico a Errano, due roverelle in via Marazzi 5 a Sarna, ben quattro pini domestici in via Oriolo e un tasso in corso Baccarini 15. Infine nella lista si annovera anche un platano a S. Pier Laguna in via Lugo 153.

CASOLA VALSENIO
La seconda realtà a possedere il maggior numero di alberi monumentali è Casola Valsenio con quattro esemplari rientranti nel database regionale. Stiamo parlando della quercia, da quasi 5 metri di diametro del tronco e alta 24 metri, in località La Cà in via Senio, tre roverelle in Val Sintria nel podere Valgemiglia vecchia, un gruppo di roverelle , composto da cinque diversi esemplari, nelle adiacenze della chiesa di Settefonti e una roverella, alta venti metri, a Campotto di sotto vicino a Zattaglia. Qui c’è anche da ammirare la composizione del verde e del parco della tenuta del cardello dove alberi secolari si stagliano fieri e possenti al cielo.

BRISIGHELLA
Salendo verso l’Appennino lungo la valle del Lamone a Brisighella questi grandi alberi tutelati sono presenti in tre zone. Spicca sicuramente il biancospino di Fontanamoneta in frazione di Monte Mauro, alto quasi una decina di metri, a cui fa eco, stagliandosi in cielo, per ben 24 metri, la roverella della valle di Ghiozzano a Fognano per concludere con il cerro-sughera, dal diametro di quasi due metri, a Serra di croce Daniele in località di Monte Mauro. 

CASTEL BOLOGNESE
Lungo la via Emilia, a Castel Bolognese, si trovano due platani in via Serra e un gruppo di roverelle, composto da circa un centinaio di esemplari, a Campiano in località Monte della Giovannina. 

SOLAROLO
Infine due testimonianze antiche e monumentali si trovano a Solarolo. Per la precisione ci sono una farnia altra 18 metri in via Donegaglia 8 e un olmo siberiano  di circa 15 metri in via Cavina 2.