Faenza, nell’Unione si potranno realizzare un migliaio di nuove unità abitative nel post alluvione

Romagna | 22 Marzo 2024 Cronaca
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Riccardo Isola - Il post alluvione di maggio 2023 ha riportato alla ribalta la questione abitativa a Faenza e in tutta la Romagna faentina. Interi quartieri svuotati al primo piano, famiglie sfollate in strutture di appoggio, mancanza di risorse per il ripristino delle case, anche a causa dei ritardi dei ristori, ma anche una richiesta di abitazioni, dffficili da trovare, per nuovi nuclei famigliari fanno la fotografia dell’esistente. Se a questo ci mettiamo un mercato immobiliare, sul nuovo abbastanza fermo e oneroso e sul “vecchio” precauzionalmente ingessato, la situazione appare abbastanza problematica per chi sta cercando casa. Infine ci si deve mettere anche le recenti prese di posizione da parte di Regione e Comune che impediscono la possibilità di costruire nelle aree che sono state soggette all’esondazione del Lamone, Senio e del Marzeno, e la questione diventa ancora più intricata. Altra situazione particolare, ma qui il dato è aggregato tra uso residenziale, produttivo e terziario-ricettivo, riguarda le espansioni urbanistiche decadute che in tutto il territorio dell’Unione in questi anni arriva a coprire 11 chilometri quadrati di terreno, di cui circa 7,5 localizzati solo a Faenza.

LA SITUAZIONE VIGENTE
Intanto però ci sono documenti e autorizzazioni che permetteranno, nei prossimi anni, di poter avere circa un migliaio di nuove unità abitative in più. Nei sei Comuni, infatti, le possibilità edificatorie a uso residenziale portano i nuovi appartamenti, case e villette a quota 970. Ovviamente Faenza fa la voce del padrone con alloggi nei comparti attivati, ma non ancora realizzati, che si attestano a 430 unità.  Al secondo posto c’è Riolo Terme con possibilità edificatoria per 170 alloggi ma circa la metà sono comunque fisicamente presenti in aree da tempo ferme, al terzo c’è Castel Bolognese con 130 unità seguita a poca distanza da Solarolo con 120. Chiudono Casola Valsenio con 70 alloggi e Brisighella con sole 50 unità. Dal punto di vista della nuova offerta, risulta che rispetto al dimensionamento dei Piani Strutturali Comunali (quelli che sostituirono i vecchi Prg), che prevedevano fino a 7.000 alloggi al massimo realizzabili, gli Accordi operativi in itinere prospettano la realizzazione di circa 85 nuovi alloggi, mentre per ciò che si riferisce ai residui rimasti dai Prg, i progetti in itinere prevedono la costruzione di circa 785 nuovi alloggi. Complessivamente, pertanto, sono previsti in questi progetti circa 870 nuovi alloggi, la massima parte relativi al territorio di Faenza. Le zone che sono individuate come quelle di possibile sviluppo sono principalmente l’area Quaranta, via S. Andrea, Naturlandia, via Gasparetta, via Ravegnana, via Fornarina e via Piave - via Monti.

PIANI IN REALIZZAZIONE
I principali piani e progetti presentati e attualmente in corso di definizione operativa (dati riferiti a novembre 2022), per i nuovi alloggi previsti e presentati prima dell’attuazione del nuovo Pug, ma soprattutto nell’ipotesi che questi giungano ad approvazione e convenzionamento nei termini prorogati dalla Legge Regionale per il post alluvione al 3 maggio di quest’anno invece che al 31 dicembre 2023, sono 42. Di questi 31 sono a Faenza, sono sia produttivi (23) sia residenziali (7 - quello della Ghilana è stato stoppato), 2 a Brisighella, 1 a Castel Bolognese (c’era anche via Biancanigo ma il Comune ha già detto no) e 1 a Solarolo.

NODI IRRISOLTI
Infine rimane aperta un’altra questione oltre a quella dell’indeterminatezza sull’operatività concreta  dei piani realizzativi delle aziende e realtà costruttrici private. E’ la mancanza endemica di una residenzialità pubblica e sociale da decenni e decenni ferma al palo. Oggi l’acquisto di nuove case, per moltissimi nuclei familiari, diventa una vera e propria impresa impossibile. I costi di sostenibilità economico-finanziaria non solo sono insostenibili ma completamente fuori portata. Se a questo ci si aggiunge la riluttanza dei proprietari di alloggi a mettere in affitto i propri spazi vuoti, in tutta l’Unione si parla di oltre 2.700, diventa sempre più pregnante la questione della messa in funzione tempestiva ed efficace della cosiddetta Agenzia per la casa o comunque di altre soluzioni capaci di trovare una risposta di medio-lungo periodo a questo problema. La casa è un diritto sempre più sotto scacco economico.
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