Faenza, nei week-end di maggio a partire da quello del 7 tornano le cene itineranti… a casa e al tavolo

Riccardo Isola - Maggio è il mese della festa dei lavoratori, della fine del campionato di serie A, della colorazione gialla e, da ormai diversi anni, della Cena Itinerante. Intuizione di quel mai abbastanza compianto Valter Dal Pane, che oggi colleghi e amici, riuniti sotto l’egida del Distretto A, portano avanti con determinazione e ribollente fermento che contraddistingue quest’avanguardia «uman-urbana» in salsa faentina. Una Cena Itinerante che la pandemia ha, lo scorso anno, gioco forza, dovuto plasmare su canoni calibrati sulla distanza ma che quest’anno, a piccoli passi, ritorna alla sua dimensione originale. Diciamolo subito: non ci aspetti quella variopinta, spettacolare, nottambula e socializzante massa in movimento nel quadrilatero compreso tra corso Saffi, corso Garibaldi, viale delle Ceramiche e via Mura Mittarelli, delle esperienze pre Covid, ma intanto, grazie al via libera almeno fino alle 22 (?), qualcosa in presenza si potrà fare. Che la situazione non sia ancora risolta gli organizzatori lo sanno bene e non a caso l’hashtag utilizzato per inquadrare l’edizione del 2021 è precauzionalmente: #acasatua. Ma ci sono anche le attese e le velleità racchiuse nel tema 2021, «Daj’nte fat», un’esortazione, in un dialetto romagnolo rivisitato in omaggio anche alle celebrazioni che ricorrono per il Sommo poeta, a raccontarsi un fatto.
«Daj’nte fat – ricordano gli organizzatori - è una grande cena itinerante diffusa, non negli spazi del quartiere faentino, ma nei ristoranti e nelle case di tutti coloro che vorranno unirsi, ordinando un piatto e una bottiglia di vino abbinata». Proposta in calice e in piatto (ancora in fase di implementazione e aggiornamento) che vede la partecipazione di 24 ristoranti, 3 botteghe, 31 cantine e 2 birrifici della regione. Da chi non ha mai mancato di essere presente come il Clandestino a nuove collaborazioni come Agrofficina di Rimini, il parterre è ampio. Inoltre con la nuova collaborazione stretta con Enoteca regionale entrano a far parte della grande famiglia distrettuale anche cantine dall’Emilia come Gaggioli, Cavazza Isolani, Cantina Settecani, Torre Fornello. Benvenute, finalmente! Sempre per gli organizzatori «abbiamo invitato gli amici ristoratori e chef a condividere una proposta speciale da asporto o con home delivery, per ricreare, con i mezzi a disposizione, lo spirito che anima il consueto appuntamento annuale. Una formula che nel 2021 si moltiplica per quattro, per coprire tutti i fine settimana del mese di maggio».
Menù che combinano assieme un piatto e un drink. A proposito di sorsi d’Autore sarà della ciurma faentina, fortunatamente per tutti, anche il «Non mancherà il Baretto del Distretto» curato da Monica E Tonica che, con i suoi gin tonic che piovono dal cielo, questa volta si pennellerà con sorsi d’alloro. In tema d’arte quest’anno è toccato a Luce Raggi, tradurre con il suo sguardo il Daj’nte fat, disegnando il grande muro in mattoni di via S. Ippolito, logo iconico del quartiere, che riporta con il suo tratto inconfondibile il mantra 2021. Disegno di un suo lavoro più ampio dedicato ad alcuni scorci speciali della città. Ma non solo. Per avvicinare ancora di più i commensali itineranti a mood dell’iniziativa, l’artista ha anche realizzato una ciotola in edizione limitata. La ciotola decorata a mano, prenotabile sul forum apposito ispirato sul sito del Distretto, è realizzata in 50 esemplari e venduta a 20 euro.
Per maggiori informazioni è possibile scrivere alla mail distrettoa.a@gmail.com.