Faenza, Nedo Merendi e i suoi disegni su carta alla Molinella

Sandro Bassi
La campagna «vera», con il disordine nell’aia, il pioppo che ombreggia la serra di plastica, le tapparelle e le porte in alluminio anodizzato che hanno sostituito gli infissi in legno… ma anche un secchiaio con i piatti accatastati, una tartaruga indagata fino all’ultima, dettagliatissima squama, il gatto in controluce nell’androne e l’angolo-sgombraroba con i vasi sopra la cassettiera, il brutto armadietto anni Sessanta e le matasse di fil di ferro. E nel contempo due vasi di fiori, raffigurati con la delicatezza e la precisione di un miniaturista fiammingo… La poesia di Nedo Merendi è quella della realtà vista com’è, nella sua commovente bellezza ma anche nei suoi particolari mediocri, ordinari, quotidiani.
In «Teatro», mostra in corso alla Molinella, Nedo non ha avuto bisogno d’altro che di guardare le piccole cose. «Non devo inventare chissà che – dice -: mi basta quel che vedo».
Eppure le prime cose che ti si presentano, entrando, sono disegni di fantasia e sogno, con verdure, animaletti, creature impossibili o «piccoli ospiti» come li chiama lui. Subito dopo iniziano le vedute della realtà. Tecnicamente si tratta sempre di pastelli con ritocchi ad acquerello, su carta. Tutto giocato sul chiaroscuro, pazientissimo. Anche lo strano disegno «documentario», una via dei Quartieri Spagnoli a Napoli con la biancheria stesa e le macchine parcheggiate ovunque, è in un potente bianco e nero con lo stesso contrasto dei vecchi bianchi e neri dei grandi fotografi. C’è pure, infine, una sorprendente concessione all’astratto, con tanti cerchietti che giocano fra loro e sembrano polvere di stelle  
I disegni di Nedo Merendi sono intrisi di purezza e ispirati all’assoluto, non sopportano le nostre pedanti identificazioni topografiche: anche quando raffigurano angoli della sua campagna, tra Reda e Prada, potrebbero esser fatti ovunque.

Fino al 3 aprile, visitabile tutti i giorni dalle 16.30 alle 19 alla Galleria Comunale d’Arte del Voltone Molinella, a Faenza.