Faenza,  Marco Panieri, sindaco di Imola: «Con Isola dialogo positivo dal turismo alla Motorvalley»

Riccardo Isola - Nella vicina città di Imola, poco più di una decina di chilometri di distanza dal capoluogo manfredo, un giovane sindaco, Marco Panieri, ha appena «festeggiato» il primo anno di mandato. Una sfida personale, politica e amministrativa non indifferente visto che è combaciata con una pandemia che ha colpito in modo potente le comunità, i territori, le economie e le progettualità. Una città, quella imolese, che con Faenza ha «tanti punti in comune e di contatto e crediamo - commenta lo stesso giovane primo cittadino - che non potranno che aumentare. E’ vero - ci tiene a sottolineare Panieri - che arriviamo da una situazione molto difficile, e non mi riferisco solo alla questione pandemici, ma anche ai rapporti politico-istituzionali che chi mi ha preceduto non ha certo reso tranquilli, ma adesso dobbiamo guardare avanti».
Sindaco Panieri, il suo collega faentino ha evidenziato un rinnovato spirito di squadra lungo la via Emilia e quindi tra le due città, è così anche per lei?
«Assolutamente si. Abbiamo riaperto un dialogo che sta portando le due comunità a essere più vicine, dialoganti e cooperanti sotto diversi punti di vista».
Al di là del Con.Ami e di If Tourist company quali possono essere i punti di vicinanza che nel breve perido potranno dare risultati concreti di questa convergenza?
«Partiamo dal turismo, è vero che abbiamo la società If, che dovremo e lo stiamo facendo potenziare dal punto di vista della capacità di permeare il mercato difficilissimo dell’incoming. Non dimentichiamo che siamo ancora in una fase in cui le limitazioni causa questioni sanitarie non sono di poco conto. Una opportunità straordinaria in questo ambito è data dall’offerta legata alla fruizione del nostro territorio in modo sostenibile. Mi riferisco alla Vena del Gesso, alle opportunità dei percorsi legati al ciclismo, in tutte le sue forme, all’outdoor e al trekking naturalistico. Non dimentichiamo poi il ruolo dello sport legato anche all’autodromo ma non solo che rappresenta un’altra carta da giocare in questo settore. ma c’è anche la ceramica che sposa dimensione artistica e artigianale con quella più legata al comparto industriale dove Imola ha una tradizione consolidate e importante».
A proposito dell’Autodromo che ruolo può avere nei rapporti tra Imola e Faenza?
«E’ un asset strategico per il progetto Terre e motori e non solo. Faenza può contare su una serie di realtà riconosciute a livello internazionale del mondo dell’automobilismo, mi riferisco alla scuderia dell’Alpha Tauri, e a Gian Carlo Minardi, che non a caso guida la società Formula Imola che gestisce l’autodromo. Inoltre siamo due città che sono all’interno della cosiddetta Motor valley della Regione Emilia Romagna. Lo siamo anche grazie alla presenza di un bacino di aziende e imprese, di caratura internazionale, legate al comparto dell’automotive che dimostrano ogni giorno, con il loro valoro, come le nostre realtà possano e debbano continuare a dialogare e lavorare in sinergia».