Faenza, Luca Venturi della Piccola Betlemme lancia l’allarme: aumentano gli accessi con 2.600 persone aiutate a settimana

Romagna | 09 Dicembre 2022 Cronaca
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Riccardo Isola - «Siamo molto soddisfatti e speranzosi che entro la prossima primavera La Piccola Betlemme potrà avere la nuova sede definitiva. Serve in quanto il trend di crescita per la richiesta di aiuti, che arrivano anche da fuori territorio faentino, sta crescendo. Ogni settimana registriamo dai tre ai cinque nuovi accessi». Questo il commento di Luca Venturi fondatore dell’associazione benefica La piccola Betlemme sulla notizia che il Comune ha stanziato i 60mila euro necessari per la creazione della nuova sede dell’associazione posta alle porte della città in via Leonardo Da Vinci. «Da tempo aspettavamo questa notizia - spiega - e non a caso ci siamo mossi per iniziare ad affiancare ai lavori strutturali che saranno fatti dall’amministrazione comunale, acquisti di quella che sarà la dotazione interna dell’emporio e della mensa. Stiamo parlando di una cucina attrezzata che ha un costo di 22mila euro e che anche grazie alla donazione di 10mila euro della Bcc stiamo per concretizzarla».

RICHIESTA D’AIUTO
Adesso però serve uno sforzo ulteriore. «Per la sala mensa abbiamo bisogno di acquistare un container . Questodiventerà anche un ambulatorio nei giorni in cui non c’è il servizio mensa, che vdrà medici e infermieri mettersi a disposizione delle persone che vbengono da noi. Servono – sottolinea Venturi – circa 2.500 euro per l’acquisto a cui si devono aggiungere altri 4.500 euro di spesa per l’acquisto di una cella frigo più grande di quella che abbiamo. Risorse che purtoppo non abbiamo ancora». Altra richiesta di aiuto arriva sul fronbte volontari. «Siamo circa una cinquantina – spiega Venturi – ma la mole di lavoro sta diventando veramente tanta. Crescno accessi e quindi servono persone che abbiano voglia di mettersi in gioco. Fare solidarietà è dispendioso in termini di tempo ma è un arricchimento impagabile».

I NUMERI
Stando a quanto afferma l’ideatore dell’iniziativa «quest’anno stiamo registrando un ulteriore crescita di accessi. Stiamo parlando di tre o quattro nuovi ogni settimana. In totale, per ora, siamo  a circa 2.600 persone aiutate ogni sette giorni. Sia come Emporio - spiega - dove permettiamo a ogni nucleo di avere derrate alimentari e non solo per circa 35/40 chili, sia come mensa dove decine e decine di persone vengono per un pasto caldo, anche la domenica». A dare un’accellerazione a questi ingressi ci si è messo pure il caro bollette. «Tante famiglie, monoreddito, ma con tre o quattro figli - rimarca Venturi - arrivano da noi per chiedere aiuto in quanto con uno stipendio solo, anche di 1.300 euro, non ce la fanno. Sono tanti che si trovano in questa situazione, circa il 7/8% dei nostri frequentatori. un esempio - conclude - è di pochi giorni fa con un padre di famiglia che si è rivolto a noi, per questo problema, direttamente arrivando da Ferrara». 

A NATALE
Al di là dell’ordinaria gestione dell’aiuto settimanale «che ci permette, grazie alle donazioni continue e sempre in crescita che il tessuto faentino offre,  di distribuire circa 2 tonnellate di generi vari» adesso si guarda anche al periodo natalizio. «In questi giorni ci stiamo preparando - confermano dalla Piccola Betlemme - ad accogliere soprattutto i bamnbini con regali e doni da poter mettere sotto l’albero da scartare. Stiamo pensando - aggiunge - anche ad organizzare l’arrivo di Babbo Natale nella sede attuale dentro il palazzo delle Esposizioni, per aiutare a regalare sorrisi ai circa 25/30 bambini che vengono, tutte le volte che apriamo, con i loro genitori a prendere pacchi e aiuti. Stiamo notando - rimarca con estrema gratitudine - un continuo arrivo di persone che ci portano giocattoli e abbigliamento che poi incartiamo in pacchi che poi distribuiremo subito dopo Natale».

NUOVA SEDE NEL 2023
La nuova sede della Piccola Betlemme prenderà casa in uno stabile posto in via Leonardo Da Vinci, conosciuto come ex Stracchina. Si tratta di un vecchio caseggiato costruito approssimativamente nella seconda metà dell’Ottocento, che precedentemente erano concessi a società che forniva servizi di trasporto locale con presenza all’interno di uffici, spogliatoi e officina. Da qui, al piano terra verranno ricavati un piccolo emporio e cucina per l’associazione. Il progetto prevede la rimodulazione degli spazi per la realizzazione dell’emporio e la manutenzione straordinaria dell’ex officina al fine di recuperare gli spazi per disimpegno, cucina, bagno e spogliatoio.Dal punto di vista edile sono previste le seguenti lavorazioni: demolizione dell’attuale camino, chiusura di forature su muratura portante, ripresa di intonaci, realizzazione di tramezzi, intonacature, posa di pavimenti e rivestimenti per cucina e servizi, sostituzione di alcuni infissi, tinteggiature di alcuni locali, manutenzione del piazzale esterno, realizzazione di getto in conglomerato cementizio armato per l’allestimento di un gazebo. Questo potrà essere di tipo container dove l’associazione realizzerà la sala mensa e , quando questa non uso potrà diventare anche una sala per ambulatorio medico.  Per quanto riguarda gli impianti è prevista la realizzazione di nuovi scarichi per cucina e bagno e il recupero di pompe di calore per il condizionamento/riscaldamento dei locali cucina e spogliatoio. La cucina sarà realizzata una pavimentazione in gres porcellanato. Sono previste griglie per la raccolta dell’acqua e opportuni scarichi per acque grasse e saponate che confluiranno in un nuovo disoleatore interrato all’esterno della cucina. La condotta della cappa sarà installata all’interno del cavedio precedentemente utilizzato come canna fumaria. Il layout della distribuzione dell’arredo (fornito dall’associazione e che per la cucina è in fase di acquito) è pensato per ottimizzare i flussi di
preparazione degli alimenti ed è previsto ovunque l’utilizzo di superfici lavabili e facilmente igienizzabili. Il tutto prevede una spesa, già finanziata dal Comune di Faenza, di 60mila euro. Il lavori dovranno terminare entro la primavera 2023 per poi permettere ai volontari di inziiare l’allestimento e quindi l’apertura funzionante della nuova sede. 

NUMERI CARITAS
Nel 2021 in 1.500 persone hanno chiesto aiuto alla Caritas, 9mila i pasti serviti (30 al giorno). Dai dati che illustrati dalla Caritas, emerge un contesto che presenta ancora forti criticità e che non è tornato ai livelli pre-pandemia. 1.475 persone incontrate di cui il 67% incontrate dalle Caritas parrocchiali. Alcune persone possono essersi recate in più luoghi ma stiamo cercando di fare rete per evitare un puro assistenzialismo. Ben 25 Caritas parrocchiali coinvolte. 990 persone incontrate. Il 35% sono italiani, a seguire Marocco, Albania, Nigeria e Senegal. Età media 48 anni. Il 65% sono donne, il 68% vive in famiglia e il 64% vive con i propri figli. I dati del Centro di ascolto diocesano: 485 persone incontrate, 52% donne e 48% uomini. Il 28% si è presentato per la prima volta nel 2021. L’8% ha più di 65 anni. Bisogni principali: 28% economici, 24% occupazionali e 13% abitativi. Il 26% sono italiani. Le principali nazioni sono: Italia, Marocco, Nigeria, Albania e Senegal. Il 15% delle persone incontrate non è in regola con i documenti di soggiorno. Il 24% delle persone che si sono rivolta al Centro di Ascolto hanno un’occupazione. Il 53% è in affitto (42% da privati e 11% da enti pubblici), il 21% vive in casa abbandonata, auto o domicilio di fortuna. Servizi principali forniti: I dati sono inferiori al 2020 ma superiori al periodo precedente al Covid. Spesa: 1.905 (consegnata al Centro e se necessario a domicilio). Mensa: 9.343, con anche possibilità di take-away (30 pasti al giorno). Alloggio: 3.003 dormitorio maschile, 586 accoglienza femminile e 843 seconda accoglienza (12 letti occupati a notte). I volontari coinvolti nei vari servizi sono 150.
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