Faenza, Lella Costa è la «vedova di Socrate»
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Una delle novità introdotte da Accademia Perduta al teatro Masini di Faenza per rimpiazzare gli spettacolo persi in autunno per pandemia e oggi non più recuperabili è La vedova Socrate, nuovo monologo di Lella Costa che sarà portato in scena al Masini venerdì 4 e sabato 5 giugno alle 21. Uno spettacolo che a Lella Costa venne proposto niente meno che da Franca Valeri, grande matriarca del teatro italiano, che appunto chiese a Lella Costa di raccogliere il suo testimone e interpretare Santippe, la vedova di Socrate, appunto, con un testo da lei scritto nel 2003. Un concentrato di ironia corrosiva e analisi sociale, rivendicazione disincantata e narrazione caustica. Liberamente ispirato a La morte di Socrate di Friedrich Dürrenmatt, il testo è ambientato nella bottega di antiquariato ed oggettistica di Santippe, la moglie del filosofo, tramandata dagli storici come una delle donne più insopportabili dell’antichità.
Nello spettacolo Santippe si sfoga per tutto quello che le hanno fatto passare gli amici di Socrate come Aristofane e Alcibiade, una masnada di buoni a nulla a cominciare da Platone, il principale bersaglio polemico dello spettacolo. Lei non sopporta che abbia usurpato le idee del consorte anche se fu molto fedele nel riportarle. E così lo degrada a un semplice copista e si mette in testa di chiedergli pure i diritti d’autore. Anzi, alla fine pensa di poter scrivere lei un dialogo: protagoniste però sarebbero le donne.