Faenza, l’associazione Archimede presenta il 29 gennaio i risultati del laboratorio teatrale legato al doposcuola La tartaruga
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Riccardo Isola - Dal 2015, a Faenza, un’associazione di professionisti e genitori è in campo per aiutare l’apprendimento in maniera divertente, partecipativo (peer-education) e inclusivo. Un’azione che oggi vede una quarantina di bambini e ragazzi, dalle elementari fino alle superiori, frequentare il progetto educativo post scolastico che si tiene a Celle. Sempre di più, infatti, i cosiddetti disturbi specifici dell’apprendimento, come la discalculia, disgrafia, dislessia, ma anche emotivi emergono. E il periodo di lockdown e della didattica a distanza, oltre alla non sempre adeguata e costante formazione di genitori e insegnanti sulla materia, non hanno di certo aiutato. Per dare uno slancio concreto e alternativo «si è iniziato - spiega l’ideatrice, nonché psicologa-psicoterapeuta Marzia Faggella - grazie soprattutto alla spinta dei genitori e ai risultati ottenuti a livello privato nel mio studio, ad allargarci e a uscire. Abbiamo così nel 2015 dato il via al progetto Archimede, con il doposcuola ‘La Tartaruga’ a Santa Maria Maddalena per poi spostarci, durante il periodo pandemico, a Celle». Ma non solo compiti e sessioni di studio vengono effettuati in questa esperienza. Qui, infatti, si seguono gli approcci educativi sul modello di psicologia dell’apprendimento della professoressa Daniele Lucangeli. Per la presidente dell’associazione Archimede Rita Guerra «musica, arte, teatro sono altri ambiti che abbiamo implementato proprio per creare un coinvolgimento più forte, relazione e partecipativo tra i partecipanti. Non a caso gli stessi ragazzi hanno dato un nome al progetto teatrale, chiamandolo Big, acronimo di Bambini in gioco. Il 29 gennaio – rimarca a tal fine la presidente - all’interno della sala San Marco i ragazzi metteranno in scena la loro interpretazione, tratta liberamente dalla Bella e la bestia, de ‘La Rosa incantata’. Una rappresentazione il cui copione, parti, costumi sono realizzati e interpretati dagli stessi frequentanti e dalle loro famiglie. Un modo concreto per dimostrare come lavorare a trecentosessanta gradi, seguendo una metodologia efficace, si possano ottenere straordinari risultati». Per informazioni sull’associazione e il progetto educativo è possibile contattare l’associazione sul profilo Facebook di Archimede.