Faenza, l’assessore all’Urbanistica Ortolani conferma: «Entro Pasqua l’Arena Borghesi sarà recuperata»

Romagna | 21 Gennaio 2022 Cronaca
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Riccardo Isola - Nel marzo 2021 il cantiere per ridare dignità architettonica e funzionale all’Arena Borghesi è partito. Un restyling che però è legato a una riqualificazione, con ampliamento, del vicino supermercato del Conad e dell’ex officina meccanica oggi diventata una pizzeria (Farèna, ndr), che ha creato non poche polemiche e trafile autorizzative che ne hanno rallentato l’inizio dei lavori per almeno un decennio. Stando al cronoprogramma «entro Pasqua di quest’anno l’intero cantiere di viale dello Stradone sarà concluso» afferma l’assessore all’Urbanistica del Comune di Faenza, Luca Ortolani. In questo modo «la nuova vita dello spazio culturale all’aperto - aggiunge Ortolani - potrà permettere in estate di tornare a sedersi sotto le stelle guardando i film». Ma non solo «Grazie all’intervento - prosegue l’amministratore faentino - lo spazio potrà, come alle origini, permettere anche la realizzazione di diverse offerte di spettacolo: dai concerti alle rappresentazioni teatrali e di danza». Questo intervento è stato reso possibile, e finanziato interamente, grazie al vicino Conad Arena che ha avuto bisogno di allargarsi, in termini spaziali, per circa 340 metri quadrati sui quasi 1.600. Un allargamento che per gli oppositori, soprattutto gli ambientalisti e Italia nostra «porta al taglio di alberi e al soffocamento dello spazio dedicato al pubblico a causa della cubatura del nuovo Conad». Oggi con una volumetria ben evidente si nota come la nuova parte del supermercato sia a pochi metri dal proscenio. «Il progetto è rispettato come quello approvato – sottolinea Ortolani – e mancano ancora le risagomature delle pareti, che saranno abbassate, il rinverdimento delle stesse e la piantumazione degli alberi come stabilito». 

INTERVENTI NELL’ARENA
L’idea progettuale sia del nuovo punto vendita Conad, che sarà tarato su linee più essenziali, funzionali e contemporanee, tanto sarà l’uso del Corten, sia dell’Arena Borghesi, è realizzata dallo studio dell’architetto Pier Giorgio Gualdrini. Tutta la rigenerazione del comparto costerà, alla stessa Conad, quasi un milione di euro. Tra i diversi lavori che sono fatti per ridare dignità e sicurezza al complesso ci sono quelli dell’intervento riqualificativo sulle mura esterne, sull’ingresso, sul proscenio con il restauro anche del dipinto «La Quadriga con quattro cavalli bianchi e neri su fondo rosso», opera dell’architetto faentino Gigi Emiliani, riportandolo all’aspetto risalente al 1927. E’ inoltre stato abbattuto l’edifico dedicato a bar e deposito e sostituito da medesimi spazi all’interno del corpo strutturale all’entrata dell’Arena. Sempre qui, ma al piano superiore, importante rinnovamento ha interessato e sta interessando la camera di proiezione. Verso la chiusura dei lavori saranno posizionate nuove protezioni visive per l’inquinamento luminoso e sarà ricavato anche uno spazio libero a uso del bar con sedute e tavolini. Non cambia il numero delle sedute che saranno sempre circa 350. 

OPERE URBANISTICHE
Il progetto ha permesso e soprattutto nel corso della sua evoluzione di cantiere permetterà anche di intervenire in ambiti urbanistici limitrofi all’Arena. Sarà rivisto l’assetto del parcheggio di via Caffarelli e sarà rinnovato il percorso ciclopedonale esistente. All’ingresso dell’Arena sarà realizzata anche una postazione per la sosta delle biciclette. Infine nello stabile che ospitava un’officina meccanica, come detto, ha preso vita una nuova pizzeria. «Locale -assicura Ortoloni - che non andrà a disturbare i fruitori visto che la parte della terrazza che dà sull’arena interna non sarà utilizzabile per sedute e tavoli ma si potrà mangiare solo all’interno del locale».

LE CRITICHE DI LEGAMBIENTE E ITALIA NOSTRA 
«Si allarga una ferita urbanistica di 40 anni fa». Questo è quanto affermano Italia nostra e Legambiente sullo stato di avanzamento dei lavori del recupero dell’Arena Borghesi. Non sono tenere le associazioni, e non lo sono mai state, contro quello che per loro è solo «retorica politica». Quello che l’amministrazione comunale ha sempre dichiarato essere un lavoro che riporterà «l’Arena Borghesi delle origini», per le due associazioni è invece «solo una serie di annunci mirabolanti e di fuorvianti immagini virtuali» che, sempre per gli oppositori al progetto finanziato da Conad, «giunge al capolinea». I lavori in corso per l’ampliamento del supermercato Conad «smascherano le illusioni e mostrano la realtà di un ingombrante fabbricato, già ben visibile dal viale, che invade la vera Arena delle origini. Non è più possibile aggirare o minimizzare l’evidenza di fatti esposti allo sguardo di tutti. Fatti che Italia Nostra e Legambiente – rimarcano - hanno ripetutamente segnalato negli anni scorsi». Il nuovo volume commerciale «svela il suo prevedibile impatto: occupa un quinto di superficie dell’Arena Borghesi, è un massiccio spazio chiuso che ha preso il posto di un arioso giardino alberato, schiaccia la platea e l’edificio del palcoscenico. Effetti - aggiungono le due realtà faentine - che svelano perché da anni faccia comodo ridurre la conseguenza dell’espansione del supermercato al solo taglio dei singoli alberi; un modo goffo per sviare l’attenzione dal problema centrale del pesante impatto costituito dalla perdita di un intero spazio alberato di 300 metri quadri». Ed ancora: «Lo stato di avanzamento dei lavori dimostra in modo inequivocabile che una semplice fila di nuovi alberelli, piantati in una residuale striscia tra la platea e il nuovo muro del supermercato, non potrà compensare in alcun modo la perdita di un’ampia cornice paesaggistica che dava respiro al teatro». A essere messo sotto accusa è così l’impatto che «la nuova costruzione ha stravolgendo il rapporto unitario dell’Arena Borghesi con un viale ottocentesco, aggrava l’invasività di un corpo estraneo al contesto paesaggistico, compromette ulteriormente la relazione visiva che si ha dallo Stradone». In definitiva Italia Nostra e Legambiente rimarcano come «si allarga una ferita urbanistica creata nel 1981 con la costruzione del supermercato, andando ad aumentare ulteriormente l’impatto di un edificio di dimensioni già incompatibili con una densa zona residenziale e il contesto storico. Già il Piano regolatore in vigore dal 1996 - concludono - non a caso lo classificò tra quelli incongrui, fuori contesto, che con le loro dimensioni hanno stravolto il rapporto dimensionale con il tessuto storico circostante». 
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