Faenza, l’assessora Barzaglia risponde alle critiche: «Il Pums non sarà calato dall’alto, previsti nuovi parcheggi compensativi»

Romagna | 09 Ottobre 2021 Cronaca
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Riccardo Isola - «Il Pums non sarà calato dall’alto, anche perché non lo è mai stato nella sua declinazione faentina, e non mancherà di reinterpellare i portatori di interesse che, per varie motivazione, nella fase preliminare di definizione non sono riusciti a rispondere concretamente ai focus a cui sono stati invitati». Così l’assessora ai Lavori pubblici, Milena Barzaglia commenta l’inizio della attivazione progettule del Piano urbano per la mobilità sostenibile (Pums). Adesso, dopo l’approvazione de parte del consiglio comunale, inizia la pianificazione «che prevede anche - sottolinea Barzaglia - la partecipazione di chi non ha potuto presentare le osservazioni durante i focus del 2017/2018». 

LE LINEE GUIDA
Sono diverse le direttrici sulle quali si sviluppa questa rivoluzione faentina. «Stiamo parlando di un progetto di pianificazione che non vuole e non intende colpire qualcuno a discapito di altri ma vuole e deve rivedere  - spige al’assessora - l’organizzazione della mobilità complessiva della città nella sua dimensione quotidiana». Lo farà attraverso alcuni punti chiave riassumibili in macro aree d’intervento: trasporto pubblico locale, ciclabilità, mobilità elettrica, investimenti compensativi. «Il tutto in raccordo con quelle che sono le normative sovra comunali - aggiunge - e soprattutto con la possibilità di intercettare finziamenti e risorse aggiuntive a solo quelle che possiamo mettere in campo come amministrazione comunale». 

TRASPORTO PUBBLICO LOCALE
Tra i primi, necessari, interventi riorganizzaitivi c’è la rimodellazione dell’attuale sistema del trasporto pubblico locale. «Dobbiamo rimodellare questo importante servizio, sia all’interno della città sia nella sua dimensione più ampia di entrata e uscita dei flussi veicolari. Lo faremo aggangiandoci alle risorse che la Regione mette a disposizione per fare in modo di creare un giusto e sostenibile mix di opportunità».

CICLABILITA’
«E’ fondamentale - sottolinea l’assessora - mettere in campo risorse per fare in modo di ricucire il già ricco patrimonio di ciclabili che sono distribuite nel tessuto urbano cittadino. Il tutto arricchito, e lo faremo, anche con nuovi investimenti per la creazione di piste ciclabili, con l’allargamento di isole ciclo-pedonali nei pressi delle scuole e con un potenziamento del bike-sharing che già sul finire dell’anno potrebbe portare a un rinnovamento comlpeto del patrimonio di bici comunali. Il tutto in relazione anche alle fonti di finanziamento ad hoc sovracomunale che si apriranno nel corso degli anni». Questo tema è il frutto di un’analisi sui flussi oggi esistenti del traffico interno a Faenza. «Il 64% della mobilità è in auto. Di questa il 58% è interno alla città e bel il 67% viene fatto per movimenti che stanno sotto i 15 minuti di durata. Questo crea un surplus di traffico che dobbiamo riuscire a convertire in forme più sostenibili di spostamento».

PIU’ ELETTRICO
Partendo «dal nostro parco macchine - spiega Barzaglia - dobbiamo puntare a fare in modo che aumenti la dotazione di auto e mezzi elettrici. Per questo metteremo anche più colonnine di ricarica in città».

INVESTIMENTI E PARCHEGGI
Tra gli investimenti «presto presneteremo il nuovo sottopasso ciclo-pedonale alla stazione e nel futuro proveremo a rendere concreti i progetti legati alla compensazione delle zone di parcheggio». Queste sono quelle dell’area della caserma dei Vigili del fuoco, con un’ottantina di posti aggiuntivi quella della stazione, il sopraelevamento del parcheggio di via Renaccio, con un’ottantina di posti auto in più,- il sopraelevamento di quello di piazzale Ricci, con 117 posti in più. Nella zona ovest e nord della città l’amministrazione comunale sta «studiando eventuali interventi. Ma quello che è importante sottolineare - conclude l’assessora - è che è ovvio che parlando di nuovo piano urbano per la mobilità sostenibile si punti soprattutto al centro storico. Gli interventi sono lì che si possono fare per togliere auto sovra utilizzate. E’ un cambiamento anche e soprattutto culturale che dobbiamo fare, l’amministrazione sosterrà comunque e sempre il centro storico».

C'E' CHI DICE NO
«Chi investe nel recupero di un immobile in una zona priva delle infrastrutture necessarie alla mobilità o alla raggiungibilità di un’attività commerciale e professionale, quale potrebbe essere la richiesta di ospitalità per l’unico albergo presente in centro se non fosse servito da un parcheggio per i propri clienti in prossimità della struttura. Perchè non sono stati invitati al processo partecipativo del Piano urbano della mobilità sostenibile (Pums), fra i portatori d’interesse, le realtà imprenditoriali presenti in centro storico?». Sono queste alcune delle domande, polemiche, che un gruppo di cittadini, oltre 400, hanno rivolto attraverso una petizione nel quale si evidenzia, tra le altre cose, una contrarietà molto radicale nei confronti del Pums.
La decisione di eliminare il parcheggio di piazzale San Francesco trova il nostro disaccordo in quanto rappresenta l’area più comoda e vicina per raggiungere il centro in occasione di mercati, sagre e manifestazioni analoghe. Un disagio evidenziato da professionisti e commercianti che hanno sottoscritto la petizione contro un disegno complessivo ideato dall’amministrazione comunale che vedrebbe, oltre a San Francesco, anche la pedonalizzazione delle aree di XI Febbraio, Sant’Agostino, Martiri della Libertà.
I firmatari pur «convidendo l’obbiettivo del piano e le preoccupazioni legate ai cambiamenti climatici», ritenengono imprescindibile «l’individuazione di soluzioni alternative che tengano conto delle esigenze di chi vive e lavora in centro storico» e chiedono «di essere coinvolti in futuro, come già fatto con altri gruppi portatori d’interesse, nel processo partecipativo che tratterà il tema della sosta ed accessibilità». Tra i promotori di questa iniziativa di «contrasto» a scelte calate dall’alto c’è il gruppo +A! (Architetti del comprensorio faentino) che già nel 2011 individuava «soluzioni alternative che avevano l’obbiettivo di migliorare la qualità dell’accessibilità e riqualificare spazi nel centro della città».
Il progetto elaborato da un gruppo di 14 architetti, pur prevedendo la pedonalizzazione di alcune delle piazze individuate nelle osservazioni accolte, individuava 4 “vuoti urbani” che avrebbero potuto consentire di servire con nuovi parcheggi attività e residenti dando anche la possibilità di acquistare un posto auto di pertinenza della proprietà. Si tratta spiega Bianca Maria Canepa «di via Cavour, rione Verde, piazza Ricci e piazza Martiri della Libertà poi avvevamo suggerito il raddoppiamento del parcheggio dell’ospedale attraverso anche l’utilizzo di strutture in elevazione. Questo permetterebbe di aumentare gli stalli per il parcheggio per circa 900 unità». In definitva «riteniamo che la possibilità di creare l’infrastruttura che consente di raggiungere la propria abitazione con l’auto sia un’esigenza non ascrivibile a capricci o pigrizia da parte dei residenti ed utenti, bensì una condizione imprescindibile per la valorizzazione e fruibilità del Centro e non per una città “museo” che vede sempre più spesso vetrine spente, attività che arrancano e palazzi in degrado».
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