Faenza, l’Arena Borghesi nel 2022 si presenterà nel suo «originario» splendore

Romagna | 12 Marzo 2021 Cronaca
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Riccardo Isola - Parte il cantiere, per troppi anni atteso, per riportare l’Arena Borghesi a una fruibilità degna di uno spazio che ha fatto la storia della ricreatività culturale e di spettacolo della città. Tante, per alcune forse troppe, le polemiche che hanno rallentato l’inizio dei lavori che da dieci anni aspettano il via libera. Oggi si parte.  L’idea è di riuscire entro la fine dell’autunno di chiuderli anche se la fruizione difficilmente, visto che è all’aria aperta, potrà arrivare perima della primavera, estate 2022. Come alle origini la rinascita dell’Arena permetterà la realizzazione di diverse offerte di spettacolo: dai concerti alle rappresentazioni teatrali oltre, ovviamente, al suo principale ambito che è quello cinematografico.
Questo intervento si è reso possibile grazie al fatto che il confinante supermercato Conad Arena, appunto, aveva due lustri fa evidenziato l’esigenza di ridefinirsi in termini spazialki e di impattoe stetico. Una richiesta, ed è qui che nasce l’aspra polemica che si è rincalzata anno dopo anno, che prevede l’allargamento della proprietà anche a una porzione di area (circa 340 metri quadrati sui quasi 1.600) oggi occupata da alcuni alberi, che saranno abbattuti ma sostituiti da altri, all’interno dello spazio dedicato alla cultura en plein air. L’idea progettuale sia del nuovo punto vendita Conad, che sarà tarato su linee più essenziali, funzionali e contemporanee, tanto sarà l’uso del Corten, sia dell’Arena Borghesi è realizzata dallo studio dell’architetto Pier Giorgio Gualdrini. Tutta la rigenerazione del comparto costerà, alla stessa Conad, quasi un milione di euro.

GLI INTERVENTI NELL’ARENA
Tra i diversi lavori che saranno realizzati per permettere una degna e sicura fruizione ci sono il rifacimento del portale d’ingresso riportandolo all’aspetto risalente al 1927. Non cambierà il numero delle sedute ospitate nell’area centrale che sfiorerà le 350 unità. Sparirà l’edifico oggi dedicato a bar e deposito sostituito da medesimi spazi però all’interno del corpo strutturale posto all’ingresso dell’Arena. Sempre qui, ma al piano superiore verrà restaurata anche la camera di proiezione. Saranno inoltre posizionate nuove e più estetiche protezioni visive per l’inquinamento luminoso dell’adiacente strada trafficata e sarà ricvata, sempre nella parte settentrionale dell’area uno spazio libero a uso del bar con sedute e tavolini. 

PARCHEGGIO, OFFICINA, CICLABILE
Il progetto complessivo però porterà benefici anche per alcuni altri ambiti di natura urbanistica posti nelle immediate vicinanze dell’Arena. Anche questi lavori sono finanziati e realizzati dalla stessa Conad.  In primis sarà rivisto l’assetto del parcheggio esistente in via Caffarelli e sarà recuperatao  e rinnovato anche il percorso ciclopedonale che insiste su viale Stradone. Nelle immediate vicinanze dell’ingresso dell’Arena sarà realizzata anche una postazione per la sosta delle biciclette.  Infine nello stabile che ospitava un’officina prenderà vita un nuovo ristorante e pizzeria.
«Finalmente ci siamo. Ora - sottolinea il sindaco Massimo Isola - potremmo avere un’Arena Borghesi rinnovata che diventerà un centro fondamentale per costruzioni di una vita culturale multidisciplinare soprattutto appena si sarà superata questa difficile pandemia. Speriamo che già dal prossimo 2022, senza restrizioni di sorta, si potrà tornare a respirare cultura in questo spazio cittadino ritrovato e rinnovato».


Un luogo storico legato all’intrattenimento culturale
Sandro Bassi - La storia dell’Arena Borghesi inizia nel lontano 1891 come «luogo deputato agli spettacoli estivi». Spettacoli che erano circensi, teatrali, musicali e, dal 1904, anche cinematografici. Si trattava di un «locale all’aperto con emiciclo in legno ad uso gallerie e proscenio con doppio ordine di palchi. Palcoscenico per la più parte in legname e muri perimetrali con adiacenti costruzioni pure in legno ad uso di camerini. Non risponde staticamente alla sicurezza e nemmeno alla prescrizione incendi…». Descrizione della Commissione di Vigilanza sui Teatri nel febbraio 1927 e – ironia della sorte – rivelatasi profetica perché sei mesi dopo, il 5 settembre, scoppiò un incendio devastante probabilmente dovuto - era del resto il terrore dei luoghi di pubblico spettacolo - ad un corto circuito verificatosi nel precario impianto elettrico.
Nel 1928, dopo un anno di radicali lavori, fu inaugurata la nuova Arena Borghesi, con palcoscenico in muratura ottenuto riutilizzando, per quanto possibile, il preesistente edificio (lo stesso di oggi) e «due ali di cinque palchetti ciascuna e, in fondo alla platea, le gradinate». Palchi e gradinate furono demolite nel 1971-72 per ottenere l’attuale spazio libero, con sedie mobili. Ma torniamo al 1928: sul frontone del palcoscenico fu dipinta La Quadriga con quattro cavalli bianchi e neri su fondo rosso, ad opera dell’architetto faentino Gigi Emiliani (pittore non eccelso, ma la cui opera, documentata ad esempio anche per la chiesa dei Salesiani, ha interesse storico).
Al 1928 risale anche il portale di ingresso, molto rigoroso in origine e in seguito deturpato da superfetazioni (cabina di proiezione, insegna incongrua) che l’intervento attuale intende eliminare. Al ’28 risale anche l’attuale alberatura, a tigli, pini e tassi, questi ultimi con due esemplari che verranno prelevati e ripiantati a fine lavori. 
Del 1903 è invece il muro di cinta perimetrale, così come - dello stesso anno e infatti si tratta di una delle prime testimonianze del liberty a Faenza – l’ex officina a sinistra dell’ingresso. Essa venne costruita come magazzino coperto da un terrazzo destinato ad area di ristoro dove si poteva accedere, tramite scala esterna, per assistere agli spettacoli: non a caso il parapetto è in cotto, con una trama esteticamente ricercata e ottenuta da un modulo che, con accostamento seriale, dava un effetto geometrico traforato leggero e nel contempo elegante. Anche se la terrazza non tornerà ad esser accessibile (per ragioni economiche), la balaustra in cotto verrà ripristinata e completata nelle parti mancanti, così come il dipinto murale della Quadriga, oggi pressoché illeggibile, verrà restaurato.   
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