Faenza, l’appello delle associazioni di categoria sulla situazione tasse e modalità di servizo di raccolta rifiuti
Le assocazioni di categoria, con l'Ascom-Confcommercio Faenza in testa, chiedono un confronto più incisivo su servizio, tariffe e modalità della gestione dei rifiuti urbani. Sulla raccolta si sta, infatti, progressivamente passando a una tipologia domiciliare (porta a porta) che prevede la dotazione ad ogni singola attività di almeno tre bidoni (organico, carta e indifferenziato). La frequenza di raccolta dell’organico/umido sarà di solo due volte alla settimana (che diventeranno tre in estate) e molte delle attività, soprattutto quelle presenti in centro storico, ravvisano diverse. In primis «non hanno lo spazio fisico per collocare i bidoni, né all’esterno né tanto meno all’interno, inoltre - sottolinea il direttore Ascoma, Francesco Carugati - in molti casi i contenitori non potranno essere collocati entro 5 metri dall’accesso degli esercizi, su spazi e strade pubbliche e/o su marciapiedi, senza intralciare. Inoltre la raccolta dell’organico, fatta così sporadicamente, comporterà spiacevoli esalazioni, soprattutto in estate e conseguenti problemi anche igienico-sanitari». Ma non solo per i commercianti «il lavaggio dei bidoni sarà a cura degli utenti ma non tutti avranno modo di effettuare tale operazione, chi per mancanza di spazio fisico e chi per mancanza di acqua corrente, non tutti i negozi e locali del centro storico sono dotati di allaccio dell’acquedotto». Infine «i cassonetti attualmente presenti verranno definitivamente rimossi e questo comporterà sicuramente dei disagi alla popolazione residente e agli operatori economici. Senza contare - aggiunge - il problema legato alla raccolta del cartone da imballaggio che, qualora non sia possibile introdurlo nel sacco colorato, debba esser schiacciato, legato e debitamente accatastato in adiacenza alla propria attività. La raccolta avviene una volta sola a settimana, per cui l’esercente lo deve, in teoria, tenere accatastato all’interno dell’attività; impensabile che questo possa avvenire». Situazione non certo edificante e che le associazioni denunciano che abbia portato «a comminare un elevato numerose contravvenzioni a quanti hanno depositato il cartone in adiacenza ai cassonetti di Piazza delle erbe». Alla luce di questo «e di altre situazioni poco decorose come il guano dei piccioni sempre presente anche in centro e in piazza, e dei bilanci di Hera che sono tutt’altro che negativi» i commercianti chiedono «un cambio di rotta visto che a fronte soprattutto di servizi che non riteniamo essere erogati in maniera qualitativamente sufficiente, la multiutility ha comunque registrato un utile in cresicta del 39,2% pari a 340 milioni di euro».
In definitiva i commercianti faentini chedono che «l’amministrazione provveda a monitorare e verificare nel tempo il servizio affidato a terzi, per assicurare a tutta l’utenza che ne sostiene i costi, che tale servizio sia erogato puntualmente e correttamente. Infine – chiudono – sarebbe bene che il Comune lavorasse per avere una gestione differente delle problematiche, facendosi valere con il fornitore del servizio, oltre ad un confronto sempre più necessario con il mondo delle rappresentanze di impresa, da qui la necessità di fissare quanto prima un incontro».