Faenza, l’analisi di Roberto Gentilini: «Il 2019 l’anno più caldo nel faentino»

Romagna | 19 Gennaio 2020 Cronaca
faenza-lanalisi-di-roberto-gentilini-il-2019-lanno-pi-caldo-nel-faentino
Sandro Bassi - «A Faenza il 2019 è stato il più caldo, in assoluto, dal 1946, anno a partire dal quale disponiamo di tutti i dati meteo; la temperatura media è risultata 15.2 gradi, cioè un grado e mezzo in più rispetto a quella storica».
Il responsabile dell’Osservatorio Meteo «E. Torricelli» di Faenza, Roberto Gentilini, è categorico nel rispondere alla prima domanda con cui iniziamo il consueto «bilancio» dell’anno appena conclusosi. Gli abbiamo infatti chiesto se il 2019 andrà in archivio come «l’anno rovente» in tutta la Romagna: ad esempio nel ravennate ci si è piazzati - si fa per dire - «solo» al secondo posto, a pari con il recentissimo 2018 e secondi al non lontano 2014… E invece nel faentino, a quanto pare, abbiamo fatto proprio il record…  
«Il dato più allarmante, ormai abbastanza noto - aggiunge subito Gentilini - è che tutte le ultime nove annate, cioè dal 2011, sono state più calde della norma». 
Un Gentilini come Greta Thunberg, quindi? Scherziamo perché Gentilini è una persona di spirito, ma la risposta è a tono?
«C’è in atto un innegabile aumento termico senza soluzione di continuità da almeno nove anni. L’ultimo inverno relativamente freddo, come Dio comanda, è stato il 2012-2013, a cavallo fra due anni che comunque hanno presentato una temperatura media complessiva superiore alla norma. Ora, è vero che il clima ha per sua natura andamenti ciclici, con oscillazioni ricorrenti, ma l’accelerazione calda che si sta manifestando è allarmante. Insomma, come meteorologo devo ricorrere ai dati, non a percezioni o ricordi che sono sempre soggettivi e i dati eccoli qua (ce li mostra e si possono vedere sul sito dell’osservatorio stesso, ndr). In estrema sintesi, quegli ultimi inverni che avevano resistito stoicamente si sono azzerati o quasi, dopo il “nevone” del febbraio 2012 non è successo più nulla e peraltro anche il 2012 come anno fu sopra media, con un’estate arida e caldissima».
Però, come aridità non ci possiamo lamentare perché le precipitazioni sono state anch’esse sopra la media…
«Vero: 810 millimetri contro i 760 della media storica, però la distribuzione è stata tutt’altro che favorevole risultando concentrata in tre soli mesi: il “monsonico” maggio che ha fatto registrare 189 mm, novembre con ben 191 mm, cioè il triplo del normale e un dicembre piovoso, ma anche caldissimo con 92 mm d’acqua e soprattutto con una temperatura media di 6.5 gradi, ben 2.5 sopra norma!».
Scusi la provocazione, ma facendo gli avvocati del diavolo e tornando al caldo, perché lamentarci? Spendiamo meno nel riscaldamento e stiamo all’aria aperta più volentieri…
«Certo, ma l’inverno deve essere inverno per consentire alle piante di andare in riposo, per far morire insetti dannosi e batteri e per rispettare i cicli naturali. Più in generale un’atmosfera più calda implica anche più energia in circolazione e quindi più rischio di eventi estremi…».
I botanici che studiano la flora spontanea in Emilia Romagna fanno notare come tutte le piante mediterranee, in particolare le orchidee, siano in netta espansione. A lei risultano altri casi simili?
«Come no. Per il 2019 mi sembra basti dire che a Faenza i banani, piantati per bizzarria e sempre come eccezione, quest’anno hanno fruttificato, così come il nespolo giapponese, i cui frutti storicamente maturavano da Firenze in giù. E si capisce: le notti di gelo, sempre molto modesto, sono state solo 25 e la minima assoluta risulta quella del 10 gennaio con un miserrimo -3.8, altro che i famosi -23 misurati in campagna nel mitico gennaio 1985! Peraltro faccio notare che la media termica 2019 a Faenza è stata pari a quella storica di San Severo di Foggia».
Infine, sappiamo che lei non ama le previsioni a lungo termine, ma un’idea sulla tendenza generale ce la può dare sul 2020?
«Non è che non le ami, è che non sono attendibili. Comunque, anche sfruttando il calcolo delle probabilità, direi che dopo il 18 a questo gennaio così stabile e secco seguirà una fase più dinamica, con perturbazioni e precipitazioni. Le proiezioni ci parlano di un febbraio nella media e di marzo-aprile relativamente freschi. D’altronde, anche se - ripeto - i meteorologi devono limitarsi ai dati scientifici, mi piace citare l’antico adagio dei nostri vecchi “Natale al balcone, Pasqua col tizzone” e in effetti nell’ultimo 25 dicembre siamo stati davvero in camicia. L’auspicio, non la previsione, è che questo 2020 sia in controtendenza rispetto agli ultimi dieci anni, altrimenti ci sarà da preoccuparsi davvero».    
Compila questo modulo per scrivere un commento
Nome:
Commento:
Settesere Community
Abbonati on-line
al settimanale Setteserequi!

SCOPRI COME
Scarica la nostra App!
Scarica la nostra APP
Follow Us
Facebook
Instagram
Youtube
Appuntamenti
Buon Appetito
Progetto intimo
FuoriClasse
Centenari
Mappamondo
Lab 25
Fata Storia
Blog Settesere
Logo Settesere
Facebook  Twitter   Youtube
Redazione di Faenza

Via Severoli, 16 A
Tel. +39 0546/20535
E-mail: direttore@settesere.it
Privacy & Cookie Policy - Preferenze Cookie
Redazione di Ravenna

via Arcivescovo Gerberto 17
Tel 0544/1880790
E-mail direttore@settesere.it

Pubblicità

Per la pubblicità su SettesereQui e Settesere.it potete rivolgervi a: Media Romagna
Ravenna - tel. 0544/1880790
Faenza - tel. 0546/20535
E-mail: pubblicita@settesere.it

Credits TITANKA! Spa
Setteserequi è una testata registrata presso il Tribunale di Ravenna al n.457 del 03/10/1964 - Numero iscrizione al Registro degli Operatori di Comunicazione:
23201- Direttore responsabile Manuel Poletti - Editore “Media Romagna” cooperativa di giornalisti con sede a Ravenna, Arcivescovo Gerberto 17.
La testata fruisce dei contributi diretti editoria L. 198/2016 e d.lgs. 70/2017 (ex L. 250/90).
Contributi incassati

settesere it notizie-romagna-faenza-lanalisi-di-roberto-gentilini-il-2019-lanno-piu-caldo-nel-faentino-n22792 005
Licenza contenuti Tutti i contenuti del sito sono disponibili in licenza Creative Commons Attribuzione