Faenza, l’amore per il cioccolato raccontato dalle aziende Fiori e Ves 

Riccardo Isola - Cioccolato, quando una passione diventa una professione. Quello che dagli antichi veniva definito come «cibo degli Dei» oggi sta avendo un’importante ribalta nelle scelte di gusto delle persone. Difficile trovare qualcuno che non ami lasciarsi trasportare dalle inebrianti sensazioni di addentare quel gusto sopraffino di una tavoletta o di un cioccolatino figlio di fave tostate con cura e devozione. E il periodo natalizio, con le sue feste, rappresentano sicuramente uno dei momenti più esaltanti e importanti per l’immersione in questo fantastico mondo di «Willy Wonka». Di formati, tipologie e gusti c’è solo l’imbarazzo della scelta. C’è però anche chi ha deciso di puntare, per soddisfarne i desideri più particolari, sulla ricerca della qualità il più possibile certificata per differenziare l’offerta commerciale e artigianale declinata in questo particolare e ormai riconosciuto anche salutare cibo. 

L’ESPERIENZA DI «FIORI»
Un esempio è «La cioccolateria». Un piccolo negozio aperto da Elsa Fiori, già figlia di noti e storici commercianti di questo alimento, lungo corso Mazzini a Faenza. Una rivenditoria di cioccolato e affini, tra cui tisane, mieli, caffè e dolciumi vari che è a tutti gli effetti un vero e proprio «santuario» dolce della e per la gola. «Noi da sempre, già quando in negozio c’era mio padre, abbiamo voluto puntare sulla possibilità di far provare prodotti che non si trovavano sugli scaffali tradizionali e della grande distribuzione. Produzioni di grandi firme e aziende  della storia cioccolatiera nazionale ma anche e soprattutto di produzioni artigianali e di nicchia che ancora oggi resistono nonostante la concorrenza sempre più spietata». Gianduiotti, cremini, tavolette, ma anche fave di cacao lavorate e pronte all’uso, preparati per cioccolate in tazza, creme spalmabili sono solo alcuni dei prodotti che si possono trovare, oggi come ieri, in questo vero e proprio paradiso dedicato al «dolceamaro». E’ vero, e lo conferma la stessa Fiori che «i gusti e le esigenze dei clienti in questi anni sono cambiate. Non c’è più solo la ricerca della golosità fine a se stessa. Chi viene da noi cerca e vuole provare un’emozione autentica, inedita, magari un po’ più ricercata e differente dal solito da vivere attraverso il gusto. Ma anche verso un prodotto sano, la cui origine è certa e per certi versi certificata». Ecco quindi che la ricerca si è spostata, oltre alla soddisfazione di un’intima passione verso l’esotico, anche e soprattutto alla differenza organolettica e nutrizionale dei prodotti cioccolatieri «la materia prima è cambiata. Oggi si possono trovare ottimi prodotti che sono anche sani e che fanno bene. Il tutto però sempre e comunque legati a un ambito, quello del cacao e del cioccolato, che alla fine è soddisfare un bisogno di buono e gustoso». 

L’ARTIGIANATO FIRMATO «VeS»
Ma a Faenza c’è anche chi il cioccolato non solo lo vende ma lo trasforma in vere e proprie opere d’arte tutte da assaporare. L’esempio è il negozio in corso Garibaldi, aperto a settembre, da parte della coppia composta da Massimo Villa e Carola Stacchezzini. Non a caso il nome del negozio è proprio l’acronimo dei due cognomi dei titolari: «VeS». «Da quindici anni abbiamo un laboratorio qui a Faenza anche se noi non siamo faentini doc. Siamo professionisti che danno un servizio ad altri professionisti (chef, ristoranti, hotel, pasticceri, aziende, ecc.) oltre che essere formatori. Non a caso appena questa situazione sanitaria sarà passata terrò alcuni interventi sul canale del Gambero Rosso proprio dedicati al cioccolato. Noi trattiamo prodotti e soprattutto materie prime di alta qualità. La nostra offerta varia dai cioccolatini alle tavolette avendo la possibilità di spaziare a 360 gradi all’interno del mondo del cioccolato e della confetteria, intesa questa come caramelle, marshmallow, gelatine di frutta, torrone, marzapane. Inoltre - racconta la titolare - dopo l’acquisto di un forno abbiamo anche iniziato a realizzare torte a base di cioccolato definite da credenza. Cioè non devono andare in frigorifero ma possono stare fuori, appunto nella credenza, mantenendosi anche per quindici giorni, il tutto senza l’utilizzo di conservanti ma solo usando la conoscenza e la consapevolezza della manipolazione della materia prima in modo consapevole». La ricerca sulla qualità delle materie prime è spasmodica. «Noi vogliamo regalare emozioni autentiche che sappiano colpire chi sceglie di provare le nostre creazioni e che possa conoscere anche il grande patrimonio alimentare che abbiamo la fortuna di poter lavorare, sia italiano che estero. Basti pensare - porta come esempio Stacchezzini - che la nostra crema di nocciole spalmabile è realizzata con il 53% di nocciole Igp piemontesi, una cosa non banale e scontata». Alla luce dell’esperienza maturata in vent’anni di attività il cambio di approccio del consumatore verso il cioccolato viene confermato anche dalla cioccolatiera faentina. Adesso è «più attento e consapevole dell’importanza della qualità, dell’origine e della salubrità. Caratteristiche che da sempre perseguiamo e ricerchiamo con spasmodica dedizione e attenzione». A questo punto non resta solo che provare a immergersi in questa straordinaria e gustosa avventura chiamata: cioccolato.