Riccardo Isola - Da un gesto di sincero e gratuito altruismo a una vera e propria colonna di welfare di comunità. Questo è quanto sta facendo l’associazione «Piccola Betlemme» che da quattro anni opera quotidianamente per portare un po’ di speranza e attenzione a chi si trova in situazioni di emergenza, difficoltà e solitudine estrema. Partita da un’idea di Camilla Marangon e Luca Venturi, marito e moglie, come una vera e propria cucina solidale oggi l’associazione conta diversi volontari che ogni giorni dedicano tempo per far del bene agli altri. «La Piccola Betlemme - spiegano gli stessi ideatori e fondatori - nasce con l’intento di offrire un pò di quel senso di casa che per ragioni varie queste persone avevano purtroppo perduto. Lo abbiamo fatto cercando di creare con loro una vera e propria relazione cucinando a casa nostra pasti caldi, per poi, iniziare anche ad allargarci portandoli direttamente a chi in difficoltà. Non solo grazie alla disponibilità dimostrata dalla caritas oggi prepariamo i pranzi in locali ampi e capaci di rispondere alle sempre crescenti esigenze». Come si diceva gli ospiti seguiti dall’associazioni sono persone «di strada», uomini e donne cosidetti «invisibili».
Partiti con piccoli numeri nel giro di poco tempo l’associazione riesce, ogni giorno, a sfamare quasi una novantina di persone. Si tratta per la stragrande maggioranza di casi di persone faentine. «Oggi – rimarcano con soddisfazione Camilla e Luca - alcuni di loro sono coinvolti direttamente nel progetto. Un’azione non elemosiniera, quella che facciamo, ma una spinta e un aiuto a ritrovare quella dignità che molti di loro hanno purtroppo perso e che serve per riappropriarsi dell’autosufficienza personale. Per questo – proseguono - chi è interessato viene coinvolto nella gestione della cucina e della sala pranzo, per far in modo che si creino anche situazioni di socializzazione tra gli ospiti». La sede della «Piccola Betlemme» è in via Manzoni, 5 a Faenza, e in questo ultimo periodo qualcosa di straordinario si è verificato proprio fuori la porta d’ingresso. Lo conferma la stessa associazione che spiega come «da qualche tempo abbiamo messo un contenitore dove le persone possono lasciare e donare del cibo (no alcool) perché in questi mesi di grande emergenza le richieste di aiuto da parte delle persone sono cresciute esponenzialmente. Siamo meravigliosamente colpiti dal fatto che i faentini hanno risposto in modo straordinario donando cibo in quantità sempre crescente. Tanto è - aggiungono - che dobbiamo svuotare il contenitore anche quattro o cinque volte al giorno. Una generosità bellissima che si agggiunge a quella che abbiamo con il mondo della Gdo con la quale abbiamo stipulato un accordo che ci permette di essere riforniti, gratuitamente, di prodotti alimentari in modo continuo».
Infine l’azione e l’attività della «Piccola Betlemme» in questi anni non è passata inosservata visto che anche altre realtà associative presenti e operanti in città hanno voluto affiancarsi mettendo a disposizione alcuni volontari. Tra queste c’è soprattutto la Croce Rossa. Per chiunque volesse contribuire alla donazione di viveri l’associazione ricorda «che è possibile contattarci direttamnente su Facebook oppure chiamando il 338/1625499 (Alex) oppure al 346/4099414 (Andrea)».