Faenza, la Dia sequestra 50 milioni ad un imprenditore del settore vinicolo
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All'alba del 22 ottobre, la Dia (direzione investigativa antimafia) ha confiscato un patrimonio di oltre 50 milioni di euro a un imprenditore ravennate contiguo alla criminalità organizzata foggiana ed operante nel settore vitivinicolo. Il decreto di confisca era stato emesso dal Tribunale di Bologna. L'uomo era rimasto coinvolto nel 2012 nell’operazione ‘Baccus’, coordinata dalla Dda di Bari, insieme ad alcuni soggetti legati alla criminalità organizzata cerignolana, ed era stato condannato a 4 anni dalla Corte di Appello pugliese per associazione per delinquere finalizzata alla truffa aggravata e a reati fiscali. In primo grado era stato inoltre condannato a 9 anni e mezzo di reclusione per associazione per delinquere, riciclaggio e autoriciclaggio a conclusione delle indagini eseguite dalla Dia di Bologna, coordinate dalla Procura di Ravenna e sfociate nell’operazione ‘Malavigna’. Il provvedimento fa seguito al sequestro già operato dalla Dia nel 2020 in base al quale il Tribunale di Bologna, presieduto da Francesco Caruso, aveva ritenuto sussistente, tra l’altro, la sproporzione tra i redditi dichiarati e i beni nella disponibilità del proposto e del suo nucleo familiare.