Faenza, la cucina «new fusion» nell'interpretazione di Candi chef

Romagna | 12 Giugno 2020 Le vie del gusto
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Riccardo Isola - Da appassionata e laureata in ingegneria a proponitrice di contaminazioni golose in cui creatività, freschezza e passione versatile diventano gli ingredienti fondamentali della proposta culinaria di Candi chef. La giovane romagnola, Candida Visaggi all’anagrafe, parte nel 2015 dietro i fornelli con la creazione di un progetto di scambi culturali gastro-culinari tra territorio e Sud est asiatico denominato Mattarello away. «Un’idea nata per una mia curiosità personale che mi ha spinto e mi ha portato a conoscere meglio la proposta di questa parte di mondo in modo ancora più approfondito e diretto. Un’esperienza che prosegue ancora oggi e che mi sta dando grandi soddisfazioni e input a livello culturale». Da un punto di vista professionale «dopo aver iniziato nella cucina vegan di Arbusto di Faenza, per un paio di anni, mi sono trasferita a Milano per intraprendere un primo stage nel ristorante Tokuyoshi e poi al Relae di Copenhagen sotto la regia di Puglisi. Una formazione che ha plasmato l’idea contaminata della mia interpretazione culinaria che oggi cerco di percorrere con determinata fantasiosità». Da questo percorso nasce poi l’idea di Relèvant «un format che mi vede collaborare con Stella Palermo, amica e conoscitrice appassionata e appassionante di gin, per realizzare eventi gastronomici e di cultura del cibo che stanno interessando e incuriosendo sempre di più le persone. Un modo particolare, itinerante e divertente di servire mie invenzioni in accompagnamento a cocktail realizzati  da Stella utilizzando diversi gin, tutti rigorosamente artigianali e di grandissima qualità». Solleticare gli appetiti e le curiosità organolettiche è quindi un’altra, se non la principale, delle caratteristiche di Candi chef. «Cerco di farlo promuovendo una cultura gastronomica e culinaria contaminata. Puntare sulle verdure e non sulle proteine per realizzare i miei piatti è un rovesciamento di paradigma non semplice da far ‘digerire’. Non propongo una cucina esclusivamente vegan-vegetariana, ma sono le verdure il vero fulcro della mia idea nel piatto». Un centro di gravità permanente green che oltre alla sperimentazione non perde le radici, tanto per rimanere in tema, delle origini da cui proviene la stessa giovane chef. «Devo saper stuzzicare gli appetiti per poter permettere ai gusti di avvicinarsi a idee e sensazioni che parlano di contemporaneità, salubrità e freschezza della dieta. Il tutto senza dimenticare l’importanza del buon gusto finale del piatto. Non è una banalità ma una sfida quotidiana visto anche il ribaltamento del paradigma che sta alla base della mia cucina». 
C’è così un sottile ma determinate gioco con le stagioni e con il territorio, inteso come Pianeta, nelle geometrie organolettiche disegnate da Candi chef in ogni suo piatto. Una varietà di consistenze, di sfumature cromatiche e di equilibri aromatici che parlano di una cucina veramente creativa e innovativa. Una nuova proposta di fusion food autenticamente artigianale. Creatività però non nel senso dell’atto fine a se stesso «ma della grammatica gustativa che voglio tentare di presentare e far apprezzare». Il cibo è la lingua del mondo, le regionalizzazioni e le sue interpretazioni sono i suoi dialetti, il discorso intrapreso dalla giovane chef sa quindi di vocabolario, al femminile, nuovo e intrigante. 
Candi Chef è una professionista itinerante, non ha cucina o sala fissa «per ora» dove dimostrare la propria efficace e gustosa manualità ma l’idea o meglio «il sogno nel cassetto sarebbe proprio quello di riuscire ad arrivare ad avere una location, anche piccola, dove poter operare. Purtroppo - conclude - la situazione sanitaria ha rallentato un po’ le cose, ma la mia determinazione e convinzione a proseguire in questa direzione professionale e culturale non mi fa demordere dall’intento». Maggiori informazioni su www.mattarelloaway.it o sul profilo Facebook della stessa Candi chef. 
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