Faenza, l'educatore cinofilo Naldoni: «Un cane ha bisogno di regole e mansioni»

Rossano Naldoni, educatore cinofilo ha cominciato 4 anni fa con il centro di addestramento, «Ross SosDog», a Faenza, ad interessarsi di pet therapy e da qui è nato il progetto «Qua la zampa del dottor Ross» che sta portando nelle scuole di Faenza, a partire dalla Carchidio Strocchi.
Perchè la pet therapy? «Nasco come educatore cinofilo ed ho un campo di addestramento a Faenza dove mi occupo anche di recupero cani dai canili, dal sud Italia, cani mordaci e cani con diverse problematiche. Ho sempre avuto una passione per gli animali e l’ho fatta diventare un lavoro. Vedendo che i cani danno dei benefici ed avendolo testato sulla mia pelle per primo ho deciso di avvicinarmi alla disciplina della pet therapy ed è nato il progetto del dr Ross».
Il progetto «Qua la zampa del dottor Ross» a chi è rivolto e come è strutturato? «Si tratta di 6 lezioni con il mio labrador Thor rivolte agli studenti della Carchidio Strocchi: il mio cane interagisce con i bambini e loro si aprono. L’animale è vaccinato e mansueto così si crea da subito un rapporto speciale tra cane e bambini che sono molto curiosi. Il rapporto con il cane aumenta l’autostima, fa calare l’ansia e favorisce la comunicazione non verbale. Oggi la pet therapy è utilizzata anche negli ospedali e nelle case di riposo dove la solitudine pesa molto. Per questo sto preparando un altro dei miei cani, una bovara svizzera che affiancherà presto Thor».
Quali sono i problemi che riscontra più spesso come educatore cinofilo? «Il cane è un essere vivente diverso da noi, bisogna sempre pensare che certe razze nascono con diversi scopi, la caccia, il lavoro o altro e in questo vanno rispettati: un cane da caccia, ad esempio, non può essere messo su un divano, ma bisogna rispettare le sue mansioni lavorative. Ho fatto studi di approfondimento sul cane, sui suoi comportamenti, in particolare quelli con l’uomo. Oggi il cane è diventato un membro della famiglia,ma spesso nascono dei problemi perché viene umanizzato troppo»
Lei è un educatore cinofilo, chi si rivolge a lei? «Si parte dal bambino per arrivare alla persona sola che ha bisogno di un animale, ma anche persone anziane che devono essere aiutate a scegliere il cane. Mi chiamano persone che hanno preso un cane dal canile, spesso di animali che devono essere corretti nei loro comportamenti per stare in casa».
Di cosa ha bisogno un cane? «Di riconoscere nel proprietario il leader. Il cane ha bisogno di regole, mentre a volte si scambiano i ruoli: con il «poverino lasciamolo fare» non si va da nessuna parte. Come dicevo l’animale ha bisogno di regole, di mansioni, non deve assecondare le nostre esigenze. Non va lasciato con il cibo a disposizione perchè non è così in natura inoltre spesso gli viene imposto uno stile di vita che non è il suo. E’ fondamentale stabilire una comunicazione, valutare quale cane sia meglio per quale padrone: prima di acquistare un cane o prenderlo da un canile, infatti, è sempre consigliabile sentire un esperto e capire quale animale è più adatto al nostro contesto familiare». Come si svolge il lavoro con i suoi clienti?. «Vado a casa del cliente e in base alla situazione che trovo e al problema del cane stabilisco un piano di lavoro. Solo dopo decido come organizzarmi: anche i cani mordaci, gestiti in una maniera corretta, possono fare una vita tranquilla