Riccardo Isola - «L’intenzione politica di puntare su progetti concreti per la realizzazione di infrastrutture dedicate alla mobilità dolce c’è e sono numerosi. Bisogna però saper calibrare le singole realtà e progetti perchè i tempi e soprattutto le risorse per concxretizzarli non sono sempre a disposizione. tra questi rientrano anche le realizzazione di piste ciclopedonali protette che uniscano Faenza con Brisighella e con Castel Bolognese». Questa è la conferma che arriva dall’assessora ai Lavori pubblici e viabilità, Milena Barzaglia su due importanti inetrventi dedicati al potenziamento della ciclabilità del territorio, non solo comunale. Per l’amministratrice faentina «allo stato attuale la tratta che potrebbe congiungere il capoluogo con Brisighella risalendo la valle del Santerno è più che altro un’idea, concreta ma ancora a livello di studio. C’è l’intenzione di poter realizzare l’intervento, magari per step successivi, ma non possiamo parlare ora di tempi e costi». Altro discorso invece è quello che riguarda la tratta Faenza-Castel Bolognese. «Qui a livello di studio di fattibilità dell’infrastruttura, almeno per quel che concerne il percorso da Faenza siamo già più avanti. Per questo possiamo affermare - prosegue Barzaglia - che l’intenzione, e non solo politica ma anche amministrativa, nella possibile realizzazione nell’arco della legislatura c’è. Servirà intervenire in circa 2,6 chilometri».
Con una spesa di 38 mila euro (il 70% finanziato dalla Regione) si sono conclusi lavori su via Boaria, nel tratto fra via Malpighi e via Convertite, dove è stata realizzata una ciclopedonale nella quale è consentito il doppio senso di marcia e messa in sicurezza di ingressi e uscite dei passi carrai. Questo completa la pista ciclopedonale realizzata in via Boaria, dalla via Emilia Ponente verso via Convertite. Il secondo intervento, in via Volta, da via Leonardo da Vinci a via Galvani, è stata realizzata, con la segnaletica orizzontale e verticale, una pista ciclopedonale monodirezionale su entrambi i lati della strada. Anche in via Graziola, nel tratto da via Emilia Ponente a via Sant’Orsola, si è intervenuti allo stesso modo. Ultimo intervento, in via Manzoni, da via Martiri Ungheresi a via Ghinassi, è stata realizzata una corsia ciclopedonale monodirezione provenendo da piazza San Domenico, cosa che ha comportato lo spostamento, in un altro punto, di alcuni posti riservati alle motociclette e alle bici.
Linda Maggiori (Fiab): «Si cambi radicalmente mentalità»
Abbiamo sentito una delle storiche rappresentanti della Fiab Faenza, Linda Maggiori, sulle posizioni dell’associazione.
Quali sono le priorità per una mobilità slow ?
«La Fiab le ha espresse nelle osservazioni al Pums. Si tratta della connessione delle piste ciclopedonali e ciclabili esistenti, rimuovendo i posti auto. Per esempio l’incrocio di Porta Montanara, la ciclabile finisce in un parcheggio. Via Marconi, la ciclabile finisce in un parcheggio abusivo. Esempi come questi ce ne sono tanti. Dal Parco Bucci alla piazza è un delirio, le bici non sanno dove passare. Vogliamo ciclabili e ciclopedonali continue, non interrotte. Perché come dicono le linee guida europee sulla ciclabilità e lo stesso ministero, bisogna renderla attrattiva, scorrevole. Chiediamo estensione della zona pedonale e Ztl rispettando gli obiettivi del Pair, e che tutte le strade urbane e residenziali siano zona 30 con segnaletica orizzontale e interventi di traffic calming, (sedute, panchine, aiuole, fioriere o chicane) che rallentino la velocità. Chiediamo anche controsenso ciclabile, che permetta alle bici di andare in sicurezza in ambo i sensi su strade a senso unico, chiediamo casa avanzata al semaforo (i ciclisti si fermano davanti alle auto e partono prima), e la nostra storica battaglia per rendere pedonali tutte le zone davanti alle scuole. Insomma chiediamo di progettare una città a misura di bici e pedoni».
Asse Faenza-Brisighella e Faenza-Castel Bolognese sogni o necessaria realtà?
«Stiamo portando avanti una raccolta firme per creare una ciclabile che colleghi Castello a Faenza. L’esigenza è nata nel notare l’enorme traffico che soffoca questo collegamento. Sarebbero semplici da fare in bici. Ma quelli che percorrono questa strada in bici, per andare al lavoro rischiano ogni giorno la vita. Non è giusto, la strada deve essere di tutti, a partire dal più debole e bisogna facilitare chi la percorre con un mezzo non inquinante. Ci sono già alcuni tratti, basterebbe aggiungere 2,6 km tra Castello e Faenza, chiederemo un incontro con i due sindaci. Il sindaco di Castel Bolognese ci ha espresso solidarietà. Per quanto riguarda Faenza-Brisighella, anche questa potrebbe essere un collegamento strategico, attrattivo anche per il turismo. C’è già il bellissimo trenino, sarebbe meraviglioso creare una ciclabile. Ci sono tante frazioni che sarebbero avvantaggiati, penso a Quartolo, su una strada infernale, dove ci sono continui incidenti anche molto gravi, e non c’è spazio per bici e pedoni. Qui i ragazzi per arrivare allo scuolabus passano per i campi o nel fosso, per non essere investiti».