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Un libretto, autoprodotto, per fissare «il filo delle emozioni» vissute in prima persona dalle persone che abitano un condominio, fino sotto oltre un metro e zoo di acqua, in via Bondiolo. E’ questo «Nella casa galleggiante» di Manola Dapporto, proprietaria di parte dello stabile, che nella notte del 16 e 17 maggio si è trovata, come decine di migliaia di altri concittadini, alle prese cone «la furia della natura». Da lì «è nata d’impulso e a causa dell’insonnia che mi ha accompagnato nelle diverse notti successive - commenta l’autrice - la necessità di scrivere i frammenti di un’esperienza vissutasulla linea di confine tra sicurezze conosciute e l’impatto di una precarietà umana rispetto alla natura». Un prodotto editoriale amatoriale intriso però da un forte spirito collettivo e comunitario che trasuda nelle oltre sessanta pagine che compongono. la piccola pubblicazione. Testi, fotografie di quegli istanti e dei giorni successivi, disegni dei bambini residenti, compongono un’opera, scritta da una persona, ma che unisce e attraversa i vissuti forzati delle diverse anime, famiglie e condomini che in questo stabile vi hanno, loro malgrado, come tanti altri, trovato rifugio ma anche momentanea e forzata «prigione». Un’iniziativa che nei giorni scorsi ha trovato anche un momento conviviale di presentazione ufficiale. (r.iso.)
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