Faenza, imprenditore utilizza i finanziamenti Covid per comprarsi un cavallo
La Guardia di Finanza di Faenza ha dato esecuzione al provvedimento cautelare emesso dal Gip sequestrando 16.838,08 euro ad un imprenditore della Romagna Faentina operante nel settore del trasporto di merci su strada, accusato di aver utilizzato gran parte della liquidità ottenuta con un finanziamento agevolato garantito dallo Stato per fini personali, estranei alla gestione aziendale.Ad agosto 2022, a seguito dell’intensificazione delle attività di contrasto all’ illecito utilizzo dei finanziamenti pubblici, le Fiamme Gialle faentine hanno eseguito un controllo nei confronti di una ditta individuale che aveva ottenuto un finanziamento agevolato di 25.000 euro con l’impegno di destinare tali somme a finalità di risanamento aziendale, pagando il personale e/o i fornitori creditori, investendo nell’attività imprenditoriale o facendo fronte a debiti già scaduti nel periodo di emergenza pandemica.Invece le indagini eseguite hanno permesso di rilevare che la gran parte delle somme era rimasta giacente per alcuni mesi nel conto aziendale per poi essere spostata, senza alcuna giustificazione, sul conto corrente personale del titolare, cointestato con il coniuge, dal quale, solo due giorni dopo, era stato tra l’altro disposto il pagamento di un acconto per l’acquisto di un cavallo.Il titolare della ditta è stato denunciato alla Procura per malversazione a danno dello Stato che prevede la pena della reclusione da 6 mesi a 4 anni.L’autorità Giudiziaria, ritenendo fondato il quadro indiziario, ha disposto pertanto il sequestro preventivo, del profitto del reato, stimato in oltre 16.000 euro, pari alle somme distratte dal patrimonio aziendale. In esecuzione della misura cautelare patrimoniale, i finanzieri della Compagnia di Faenza hanno sottoposto a blocco giudiziario, per pari importo, le somme di denaro nella disponibilità dell’indagato per la successiva confisca diretta in caso di condanna definitiva.L'operazione si inquadra in un più ampio piano di controlli predisposto dal Comando Generale del Corpo a tutela della spesa pubblica, che ha visto nella passata annualità, nella sola provincia di Ravenna, l’effettuazione di decine di ispezioni aziendali, gran parte delle quali con esito irregolare, che hanno permesso di accertare l’utilizzo illecito di somme per oltre 2 milioni di euro complessivi, ottenute dalle imprese del territorio tramite finanziamenti agevolati per il ristoro della crisi di liquidità connessa all’emergenza sanitaria. Diversa la casistica delle aziende controllate: ristoratori, albergatori, gestori di stabilimenti balneari, ma anche imprese di pulizie, negozianti, trasportatori e imprenditori agricoli con sedi in tutta la provincia, da Ravenna a Faenza, ma anche nei centri minori.