Faenza, imparare Bella Ciao come compito scolastico, polverone della Lega
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Come compito delle vacanze di Pasqua ha dato ai suoi studenti quello di imparare 'Bella Ciao' e di fare un video mentre la eseguono.
Un'iniziativa che a Faenza ha scatenatto un consigliere comunale ha annunciato su Facebook di voler discutere la vicenda in Consiglio comunale. "Troppo spesso nelle scuole vi è interferenza politica - ha scritto sui social Gabriele Padovani del gruppo misto - e tendenzialmente in una sola direzione. Non sarebbe forse più opportuno rispettare i programmi senza faziosità? Per questo affronteremo il tema anche in Consiglio comunale e ci rivolgeremo all’assessore competente per interrogarla sull’accaduto".
"Riteniamo la polemica innescata dal capogruppo Padovani sulla scelta di un insegnante di musica delle scuole Bendandi di assegnare come compito lo studio di “Bella Ciao” assurda e priva di qualsiasi fondamento - sottolinea n una nostra stampa la giunta guidata dal sindaco Massimo Isola -. Come hanno già fatto notare molti, confondere come di parte un canto universale come Bella Ciao che simboleggia la lotta al nazifascismo e il desiderio di libertà, significa avere una visione distorta della realtà, della storia e dei valori fondativi della Costituzione che ci unisce tutti, come Istituzioni pubbliche e come comunità civile. Bella Ciao rappresenta musicalmente quell’humus storico, culturale ed emotivo su cui si fonda la nostra Repubblica, che prescinde da ogni interpretazione, queste si di parte e strumentali, della Lega. La questione non meriterebbe di essere stigmatizzata ulteriormente, se non per un altro aspetto su cui riteniamo doveroso prendere posizione: il sottointeso attacco alla scuola e al ruolo degli insegnanti. La missione della scuola è di far crescere gli studenti attraverso lo studio, arricchito da attività ed esperienze dirette che diano strumenti per riflettere su quanto la storia ci insegna e consolidare le proprie consapevolezze. Un compito educativo importante e delicato che i dirigenti scolastici e gli insegnanti svolgono in continuo dialogo con la comunità e le istituzioni – si pensi ad esempio ai progetti di educazione civica e di consulta dei ragazzi – in un patto reciproco per ribadire assieme l'importanza dei valori della democrazia, della libertà e della solidarietà. Per questo esprimiamo solidarietà e vicinanza all'insegnante e all’istituto comprensivo Bendandi, coinvolti da una polemica che svilisce non solo loro ma il sistema educativo nel suo insieme".
Sulle polemiche contro ‘Bella ciao’ nelle scuole interviene infine anche anche la Cgil Flc di Ravenna: “È svilente – mandano a dire i sindacalisti – pensare e credere che in un momento storico-culturale così particolare come questo, un testo intriso di valori universali di libertà e opposizione alle dittature e alla guerra, che non presenta al suo interno alcun riferimento politico o religioso, un testo divenuto l’emblema dell’antifascismo e della resistenza possa diventare, invece simbolo di faziosità politica”.
"Il Partito Democratico di Faenza esprime la propria solidarietà alla professoressa di musica Marcella Sbarzaglia e alla dirigente dell’istituto comprensivo Bendandi di Faenza Marisa Tronconi per le polemiche sollevate dal capogruppo Padovani, insieme a esponenti della Lega, che hanno criticato la decisione di affidare agli studenti lo studio del brano “Bella Ciao” durante le vacanze pasquali - sottolinea il segretario manfredo del Pd Emanuele TanesiniFaenza -. “Bella Ciao” è un inno che ha travalicato i confini nazionali, conosciuto in tutto il mondo e cantato in tante lingue. Esprime la sofferenza causata delle guerre e il desiderio di libertà, al punto da essere inserita, non a caso, in diversi testi scolastici non solo per la sua forza emotiva ma soprattutto perché simbolo dei valori a fondamento della nostra Costituzione, nata sul sacrificio di chi ha sconfitto il nazifascismo. Tutto ciò sarebbe sufficiente ad archiviare la vicenda come una brutta pagina di cui francamente non se ne sentiva il bisogno. Ma ciò che è più grave è l’intento da parte della politica di voler interferire con la programmazione didattica di una classe scolastica e con la responsabilità dei docenti. Oltretutto rispetto ad una scelta non certo spiazzante: gran parte di noi ha ascoltato e imparato Bella Ciao proprio a scuola. Ricordiamo al consigliere Padovani e alla Lega che la scuola ha tutti gli strumenti di partecipazione in cui poter discutere e confrontarsi anche a fronte di obiezioni sulle scelte. Tutto il sistema formativo si nutre e cresce dal confronto e dalla partecipazione delle famiglie. Sollevare inutili polveroni mediatici sul nulla, come in questo caso, serve invece solamente a svilire il ruolo educativo della scuola".