Faenza, Ilenia uccisa perchè voleva riconosciuti i sui diritti

Romagna | 11 Maggio 2022 Cronaca
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La confessione del sicario ha trovato ampi riscontri nelle indagini, autopsia compresa.Mentre l'ex marito, indicato come mandante del delitto, ha mentito a partire dalle giustificazioni fornite per dare incarico all'altro: di "spaventare la moglie solo per farla desistere dalla causa di lavoro, ma di non farle del male e tanto meno di ucciderla".In sintesi sono queste le motivazioni, depositate con circa un mese di anticipo rispetto ai termini, con le quali la Corte d'Assise di Ravenna ha spiegato la ragione dei due ergastoli inflitti il 28 febbraio scorso per la morte della 46enne Ilenia Fabbri, la donna sgozzata il 6 febbraio 2021 nel suo appartamento di Faenza.Imputati, l'ex marito 55enne Claudio Nanni e l'ex amico di questi, il 54enne Pierluigi Barbieri nato a Cervia, ma domiciliato a Rubiera (Reggio Emilia). Dopo avere esaminato tutte le testimonianze, la Corte, presieduta dal giudice Michele Leoni estensore del documento, ha delineato il movente: "Con la morte della moglie", Nanni "avrebbe cessato di versare il mantenimento per la figlia" - Arianna, oggi 21enne - "avrebbe evitato di pagare alla moglie le sue spettanze di lavoro, avrebbe venduto la casa come voleva, intascando tutto il ricavato".Un paragrafo è stato dedicato a quella che è stata definita "'sciagurata' ordinanza presidenziale" in ragione al provvedimento legato alla separazione del 21 settembre 2017 dal Tribunale e che avrebbe esacerbato gli animi inducendo i due a una "convivenza forzata". Un "provvedimento abnorme e illegittimo", è stato definito, ma anche "incredibilmente a favore dell'elemento maschile della coppia" con la donna che "fu messa in una situazione di inferiorità e grave esposizione" e con Nanni che "probabilmente ne trasse un senso di onnipotenza e di impunità". In definitiva Ilenia "fu uccisa perché voleva vedersi riconosciuta i propri diritti di moglie e lavoratrice", con implicito riferimento alla causa di lavoro fatta all'ex marito per gli anni trascorsi nell'officina di famiglia.
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