Riccardo Isola - «La situazione del comparto agrituristico del territorio, a seguito di due anni di pandemia, rispecchia quella che avviene a livello nazionale, purtroppo. Stiamo parlando di almeno una sessantina di attività, facenti parte del circuito Coldiretti, che per la stragrande maggioranza dei casi opera nel territorio collinare a sud della via Emilia, e che dopo un autunno 2021 incoraggiante si è di fatto dovuto fermare». Non ha dubbi Stefano Gardi, presidente degli agriturismi ravennati della rete Terranostra-Campagna Amica nel fotografare lo stato dell’arte del mondo rurale segnato fortemente dalla pandemia che sta ancora limitando e fermando il flusso di turisti in questa parte di territorio e di questa particolare offerta di fruizione turistica.
«Così come avviene a livello nazionale - spiega il giovane presidente che gestisce insieme alla famiglia l’agriturismo Tenuta Nasano sulle colline di Mazzolano di Riolo Terme – dove il comparto ha perso 1 milione di turisti dal 2019 a oggi, con cali del fatturato aziendale che viaggia sull’ordine del 40/50%, anche a livello locale la situazione non cambia. Siamo preoccupati soprattutto perché nell’autunno scorso avevamo avuto una performance incoraggiante ma già durante le feste, con una pandemia in recrudescenza, ha di fatto riportato a rivivere le situazioni del 2020 con disdette. Senza contare - aggiunge - che da quasi due anni manca una fetta importante della clientela, quella estera». Se questo è il presente e il recente passato Gardi tiene comunque acceso un barlume di speranza.
«Gli agriturismi sono luoghi sicuri. Si sta all’aria aperti, prevalentemente in collina dove sicuramente non si vivono situazioni di affollamento e assembramenti. Un’offerta che soddisfa le esigenze delle famiglie e di chi vuole vivere esperienze alternative ai ritmi frenetici delle città d’arte, delle spiaggie e della montagna in inverno. per questo - aggiunge il giovane presidente - se le cose ce lo permetteranno in primavera proveremo a rimettere in pista le offerte più qualificanti di questo comparto: ruralità, enogastronomia, cultuyra e tradizione. il tutto - rimarca - partendo già a fine febbraio e inizio marzo con i simboli di questo territorio: i Lom a merz».
Rimane però chiaro che «la tutela e lo sviluppo di questo territorio, fatto di piccole aziende, ha bisogno sia del turismo di prossimità, in forte crescita a causa del Covid, ma soprattutto del turismo degli stranieri vera risorsa strategica per i fatturati aziendali che si sono assottigliati molto in questi ultimi tempi».