Faenza, il Noam Festival porta in città il nuovo cinema indipendente degli Stati Uniti

Federico Savini
Si chiama NOAM e sta per «NOrd AMerica». E soprattutto, è a tutti gli effetti il primo festival cinematografico mai organizzato a Faenza. Si terrà dall’1 al 5 marzo tra il cinema Europa e il Sarti, organizzato d Filmeeting, associazione culturale di 35enni con sede a Bagnacavallo ma della quale fanno parte il direttore del festival Andrea Valmori (lughese), il suo vice Gian Marco Magnani (faentino al punto di essere il desu ex machina anche della Fototeca Manfrediana) e il mlanese Andrea Chimento.
Il festival si inserirà nella tradizione italiana dei festival su base geografica (il Florence Korea Film Fest, il mitico Far East di Udine, l’Asian Film Festival di Roma, il Festival del Cinema Africano, d’Asia e America Latina di Milano) e si concentrerà sulle produzione indipendenti e meno allineate del cinema nordamericano. Che non vuole dire solo Stati Uniti ma anche Canada e Messico, soprattutto, ma eventualmente anche le isole come Cuba e Haiti. Partendo da una selezione di film dai grandi circuiti festivalieri indipendenti nordamericani (Sundance, SXSW Festival, Tribeca, etc…) l’obiettivo è portare in città grandi film, ospiti internazionali, scoprire nuovi talenti e, soprattutto, offrire uno spettacolo nuovo e innovativo per il territorio.
In concorso saranno proiettati otto film di autori ancora poco noti, al punto che metà sono all’esordio, ma sono previste anche proiezioni speciali. Tre nella fattispecie, a partire dal film di apertura, ovvero il superclassico American Graffiti di George Lucas a mezzo secolo dall’uscita nella serata di apertura. Poi verrà proiettato il documentario Exposing Muybridge con Gary Oldman e il film Monica di Andrea Pallaoro, uno dei sei ospiti che interverrano al Noam Festival. Gli altri cinque saranno la critica cinematografica Emanuela Maritini, veterana in giurie di festival molto importanti, Francesco Oggiano di Will Italia, l’ex cestista Nba Linton Johnson, la castellana Eva Sangiorgi, direttrice della Viennale e da tempo al lavoro nel circuito del cinema festivaliero a livelli alti, e infine il critico e docente universitario Roy Menarini.
Altre due proiezioni speciali «extra» saranno l’anteprima del 1° marzo al Sarti con After Yang di Kogonada e Un’antenna sul tetto, il documentario di Alessandro Quadretti su Telemodigliana, nella sua prima faentina.
A corredo di tutto quanto, si terrà una mostra fotografica ufficiale del festival: dal 25 febbraio al marzo all’Officina Matteucci Francesco Lusa esporrà le sue fotografier scattate nel 2017 attraversando California, Nevada, Arizona e Utah, sotto il tiolo «17 Western American Wood Utility Poles & Other Stories».