Faenza, il mondo del commercio in centro storico lancia l’allarme: «Così è veramente dura»
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Riccardo Isola - Covid, bollette impazzite e adesso il post alluvione. Una tempesta perfetta si è abbattuta, negli ultimi tre anni, sul commercio al dettaglio del centro storico. Un mix di fattori negativi che, in aggiunta, a una crisi economica comunque presente lascia l’amaro in bocca a chi, in centro storico, ci lavora e cerca di trarne un giusto profitto. Non è una situazione semplice che, dopo i fatti di inizio e metà maggio, ha ulteriormente aggravato il bilancio. Negozi invasi da fango e acqua, migliaia di faentini con case, garage, cantine e auto allagate alle prese con l’incertezza di ristori, non spingono certo alla cosiddetta propensione al consumo. Dai ristoranti ai negozi di abbigliamento e calzature il commento è lo stesso: «stiamo vivendo un autentico disastro». Non servono nemmeno gli sforzi, importanti, fatti da associazioni e istituzioni per portare in centro vitalità e socializzazione. Lo conferma apertamente Ruggero Troncossi storico titolare del negozio Roger di corso Saffi. «Quest’anno i martedì d’state per noi si stanno rivelando assolutamente non buoni per noi. Operiamo in un corso fortemente colpito dall’alluvione – sottolinea il titolare - e per questo oltre ad avere ancora saracinesche abbassate e vetrine vuote a causa dei lavori di ripristino la gente di qua non passa» Roger, azienda di commercio d’abbigliamento storica a faenza ha inoltre subito importanti danni dall’alluvione. Abbiamo dovuto buttare tantissima merce – conferma Troncossi – e quella che siamo riusciti a salvare, quindi pulire e mettere in vendita, non ci permette di avere dei margini minimi e sufficienti per la sopravvivenza economica. Deve cambiare e si deve invertire una tendenza che se prosegue su questo binario mette a serio rischio non solo la sopravvivenza della singola azienda commerciale ma l’intero sistema dei centri storici. Basti guardare – rimarca con rammarico “Roger”– su quattro corsi di Faenza la situazione. Matteotti, Saffi e Garibaldi sono in forte, anzi fortissima crisi». Non è da meno l’analisi di un’altra storica commerciante faentina. «Il periodo che stiamo attraversando, dal punto di vista commerciale e del fatturato è disastroso. Veniamo - sottolinea Rosa di Dune Buggy - da tre anni assolutamente indescrivibili. Prima il Covid e adesso l’alluvione e la gente appare evidente abbia altre priorità rispetto agli acquisti. Se in più ci mettiamo anche l’anticipo dei saldi il mix, in negativo per noi negozianti, è perfetto». Sempre per la commerciante faentina con il negozio affacciato direttamente sulla prestigiosa piazza del Popolo «adesso e ovviamente le persone hanno altre priorità rispetto allo shopping. Se in aggiunta ci mettiamo che marzo e aprile quest’anno sono stati freddi e maggio pure, oltre ai fatti che abbiamo attraversato tutti nostro malgrado, direi che non solo il presente ma anche le previsioni per il prossimo futuro non possono certo dirsi rosee». Infine l’ambito ristorativo. Anche qui sono molti i protagonisti e titolari di bar, enoteche, ristoranti che confermano, all’unanimità come «la situazione non sia proprio positiva». Soprattutto durante i giorni infrasettimanali. Qui salvo qualche rara eccezione il commento è più o meno unanime «si lavoricchia ma niente di più. Qualcosa di meglio succede nei week-end - aggiungono i protagonisti del buon bere e mangiare faentini - ma adesso che ci avviciniamo alle ferie estive la situazione non potrà che peggiorare. Senza contare il fatto che i clienti hanno iniziato, non certo da oggi, anche a limitarsi nelle portate ordinate e nella spesa generale del mangiare fuori casa. Siamo preoccupati - concludono diversi ristoratori del centro - perché non vediamo nessun segnale in controtendenza, almeno nel breve e medio periodo».
IL COMMENTO DI CLAUDIA MINARDI DI FAENZA C'ENTRO
«Abbiamo appena passato il giro di bosa ma i primi feedback sono più che positivi. I Martedì d’Estate, seppur limitati da una geografia del centro fortemente compromessa, lungo alcuni corsi, dai postumi dell’alluvione stanno riscuotendo interesse, partecipazione e risultati di apprezzamento che superano le aspettative» C’è ottimismo nelle parole della preisdente del Consorzio dei commercianti del centro storico di Faenza C’Entro, Claudia Minardi nel commentare gli esiti e i primi risultati del calendario della manifestaione estiva per eccellenza della città. «Fino ad ora - aggiunge - il pubblico ha risposto molto bene. Sappiamo e sapevamo da dove partivamo, una doppia alluvione che ha colpito non solo la dimensione domestica di molti concittadini, ma anche il tessuto commerciale della città. Le aspettative erano quindi di prudenza assoluta». Una prudenza che dopo due serate di luglio però sta soprendendo gli organizzatori e non solo. «La gente ha volglia di vivere la propria città e la socialità che da sempre contraddistingue la vitalità di Faenza. nella programmazione degli eventi e dell’offerta di quest’anno - ci tiene a sottolineare Minardi - prima che succedesse il disastro di maggio, avevamo puntato molto. Purtroppo l’abbiamo dovuta ridimensionare e riplasmare in funzione delle conseguenze dell’alluvione. Adesso però andiamo avanti - conclude la presidente - certi che i faentini, e speriamo non solo loro, capiscano l’importanza della vitalità dei nostri centri storici