Faenza, il Malmerendi si rinnova con arredi nel giardino e street ar

Sandro Bassi - Verranno presentati al pubblico sabato 22 maggio, dalle 17 fino al tramonto, presso il Museo civico di Scienze Naturali (il «Malmerendi») gli esiti di «museOpen», progetto di riqualificazione dell’istituto e del circostante giardino botanico. Ideato dall’associazione «Fatti d’arte», seguito dalla stessa con il coinvolgimento di ben altre nove associazioni cittadine oltre che dei volontari del museo e dell’Isia (Istituto superiore industrie artistiche), finanziato dalla Regione, il progetto partì nello scorso anno e dalla pandemia è stato rallentato, certo, ma non bloccato. «Pur nella chiusura - spiegano Angela Molari e Veronica Bassani di Fatti d’arte - non ci siamo mai fermati: conferenze digitali, un viaggio virtuale, una serie a fumetti per i più piccoli e l’intervento di un artista di strada che ha già cambiato il volto dell’ingresso, prima costituito da un anonimo muro grigio e ora invece a colori squillanti e con richiami ai temi del museo: i fossili, le argille azzurre, uccelli della collezione Malmerendi… ma per sabato abbiamo ulteriori novità per un museo ancora più accogliente». Le novità fisiche sono almeno due e si accompagneranno ad uno spettacolo finale di danza all’aperto. Si comincerà con l’inaugurazione-presentazione del lavoro dell’Isia che ha riguardato l’intero arredo (tabellone e cartellini) del giardino botanico, il quale annovera ben 140 specie diverse fra arboree e arbustive. «Abbiamo curato grafica, materiali e collocazioni - spiega Matteo Fedele, lo studente che assieme a Rezziero Di Maio si è occupato dell’intervento - e abbiamo optato per una operazione sobria, non invasiva, realizzando comunque cartellini per tutte le specie con nome scientifico e rimandando le altre informazioni ad un Qr code apposito». 
Sarà inoltre visibile il secondo intervento di «Banco Ittico», l’artista di strada che ha già dipinto il muro esterno, stavolta per le due griglie della facciata: si tratta di pannelli sottili in legno raffiguranti api e altri insetti. Infine, dalle 19 circa in poi, «Sui nostri volti silvani» a cura di Iris Danza con le ballerine «in dialogo con la natura di questo autentico bosco urbano». 
Dulcis in fundo, il «problema» delle orchidee selvatiche, meravigliosamente presenti in questo parco e ovviamente da non calpestare, è stato risolto contrassegnandole con appositi paletti-spia (a cura delle Guardie ecologiche volontarie) e, nei casi di massima concentrazione, delimitando le aree con nastro bianco-rosso.