Faenza, il direttore dell’ospedale Davide Tellarini: «Proseguono i lavori strutturali, nel 2024 molti saranno completati»
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Riccardo Isola - A piccoli ma costanti passi il cantiere «Degli Infermi» prosegue. Dopo il Covid, lockdown, crisi nell’approvvigionamento dei materiali e crescita del costo delle materie prime, prosegue a pieno ritmo il cantiere nell’Ospedale di Faenza. Intervento importante, dopo quello della realizzazione del nuovo Pronto soccorso, che vede investimenti di oltre 7 milioni di euro. Interventi che per il direttore Davide Tellarini «riqualificherà, renderà più moderno e sicuro l’intero stabile, soprattutto quella parte più storica e datata dal punto di vista architettonico».
Direttore in questa ultima fase del 2023 a che punto sono i cantieri presenti all’interno dell’ospedale faentino?
«L’intervento iniziato al termine della realizzazione del Pronto soccorso, poco prima dell’arrivo della pandemia, è stato suddiviso in diverse parti. In primis si è effettuato e ultimato da tempo interventi la bonifica dalla presenza di amianto, e l’adeguamento delle coperture. Parliamo di un totale di circa 3.500 metri quadrati di superficie. A cui si aggiunge il rifacimento della facciata esterna su corso Mazzini. Lavori, questi, che entro la fine dell’anno saranno terminati. La seconda fase riguarda la creazione di due nuove scale antincendio, tra cui una all’interno del giardino della Magnolia, due nuove uscite di sicurezza da realizzare nel complesso dell’Ala est, e la scala esterna posta nella parte conosciuta come San Giuliano. In questo ambito tutto dovrebbe concludersi entro i primi mesi del 2024».
Ci sono in previsione altri cantieri?
«Allo stato attuale, per quanto riguarda l’ospedale, c’è la parte relativa allo studio finale del consolidamento sismico dell’area affacciata all’attuale ingresso dal parcheggio di viale Stradone. Intervento che porterà a spostare anche la portineria. Si parla di un intervento di messa in sicurezza statica di circa 1.500 metri quadrati, che probabilmente ci porterà anche a rivedere la distribuzione e l’organizzazione interna dei reparti con momentanei spostamenti di ambulatori, laboratori e reparti e l’adeguamento e il restauro di varie parti tra cui le scale storiche. Infine, ma qui la fase di studio è in itinere, stiamo ragionando anche su come riorganizzare fisicamente gli spazi interni con anche accessi diversificati e non mischiati, soprattutto per i reparti di Pediatria e Medicina oltre a quelli riguardanti i locali dell’ex Pronto soccorso».
Il cantiere ospedale però non ha riguardato solo aspetti strutturali e architettonici. Per quanto riguarda l’organizzazione medica a che punto siamo?
«Il 2023 ci ha portato a una completa copertura dei primari e dei responsabili delle otto Strutture complesse presenti (Pronto Soccorso, Medicina, Chirurgia, Geriatria, Rianimazione, Cardiologia, Ortopedia e Radiologia ndr). L’ultimo è stato il primario di Chirurgia che dopo quello di Rianimazione e quello di Radiologia, ci porta ad avere l’organico, soprattutto composto da giovani, al completo. Un ottimo e non scontato risultato che dimostra come, assieme anche al potenziamento delle Strutture semplici, messe in stretta relazione con la rete delle altre strutture ospedaliere dell’Ausl Romagna, dimostra come su faenza s’intenda investire sul futuro»
Quali criticità esistono oggi, soprattutto dal punto di vista dell’organico all’interno della struttura faentina?
«Oggi i problemi, ma mi riferisco soprattutto in ambito medico, sono due le unità che più di tutte stanno soffrendo. La prima, ma non è certo solo quella di faenza purtroppo, è legata al pronto Soccorso. La seconda è quella di Rianimazione e Anestesia. Qui però entro breve dovremmo riuscire a tamponare con l’ingresso di nuovo personale medico».