Faenza, il direttore dell'ospedale: "Ripartire è molto impegnativo"
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Per quanto sia stato individuato come ospedale Covid-free, quello di Faenza non sta abbassando la guardia. A dirlo è il direttore Davide Tellarini, che spiega come la zona filtro inizialmente individuata per evitare di diffondere il contagio a partire dagli accessi in pronto soccorso, ora si sia addirittura allargata: «Abbiamo nuove istruzioni operative per chi arriva per un’emergenza ma anche per chi deve presentarsi per gli interventi chirurgici programmati e, due giorni prima, viene sottoposto a tampone e ad altri esami, come la radiografia. La macchina, devo dire, ormai è rodata, il personale si è abituato alle nuove procedure e ai rischi e c’è maggiore consapevolezza in quello che si fa». La preoccupazione, in ogni caso, rimane: «Da un lato i numeri ci stanno dando ragione, tutto quello che è stato fatto per frenare il contagio è servito. Dall’altro lato non c’è da stare tranquilli: abbiamo imparato che sono tanti e diversi i modi in cui l’infezione può manifestarsi, non preoccuparsene significherebbe sottovalutare la situazione». In questi mesi, per Tellarini la lezione più importante è stata quella di imparare a reagire all’emergenza: «La seconda, invece, è stata quella di riorganizzare i servizi in una situazione nuova. Fare ripartire quello che abbiamo interrotto e sospeso con nuove modalità e nuove regole non è facile, l’impatto sul lavoro in questo momento è fortissimo. Porto l’esempio delle attività ambulatoriali: come gestire le sale d’attesa, il numero di accessi, la sanificazione, i percorsi di entrata e uscita e le distanze sono tutti aspetti di cui ci si deve occupare e che vanno applicati per ogni branca specialistica. Sono questioni che sottolineano ancora una volta come sia necessario avere, anche in futuro, sistemi organizzativi molto più reattivi. Al di là dell’emergenza sanitaria, infatti, adesso stiamo vedendo come le conseguenza sulla gestione quotidiana della sanità intera abbiano tempi molto più lunghi. Un caso è quello del laboratorio analisi, al quale dall’8 giugno, anche per le urgenze, si accederà solo su prenotazione: «Anche per ritirare i referti, bisognerà prenotarsi, lo scopo è quello di evitare assembramenti. Sembra una cosa di poco conto ma dietro c’è una macchina organizzativa incredibile». (s.manz.)