Faenza, il Comune non mette al buio la città, anche grazie alla riconversione a led, ma rimangono le incognite per il 2023

Romagna | 16 Dicembre 2022 Cronaca
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Riccardo Isola - Il Comune di Faenza decide di non spegnere, almeno in questo 2022, l’illuminazione pubblica cittadina. Un cambio di decisione, da parte della giunta di palazzo Manfredi, rispetto a quanto annunciato alcune settimane fa come necessaria strategia straordinaria per il contenimento della spesa energetica. Quindi ci sarà luce anche di notte, nello specifico dall’1 alle 5 del mattino, che, inevitabilmente, farà innalzare i costi per la bolletta comunale. Non a caso proprio su questo tema, nel consiglio comunale di martedì 20 dicembre, diversi saranno gli interventi e gli approfondimenti che verranno presentati. Compresi i costi esatti che questa scelta comporterà a Faenza. La decisione di congelare momentaneamente lo spegnimento dell’illuminazione pubblica durante la notte è maturata anche e soprattutto alla luce di un quadro in continua evoluzione, in primo luogo la discesa dei costi dell’energia elettrica e la conseguente sostenibilità economica. Una riduzione che permette così, con scostamenti di bilancio di poter far fronte al surplus di spesa.

MISURE ALTERNATIVE
Intanto però non mancano alcune misure alternative messe in campo dall’amministrazione per ridurre l’emorragia di risorse. In primis, come è ben evidente, risparmi sono stati portati per le luminarie natalizie, tutte a led e meno ricche, ma è stato cambiata anche l’organizzazione del lavoro dei dipendenti. Per tutti i settori di supporto viene implementato lo smart working, prevalentemente al venerdì, per razionalizzare spazi e utilizzo di uffici, consentendo lo spegnimento per tre giorni consecutivi degli impianti di luce e riscaldamento. La stima è di un risparmio complessivo sui consumi di circa il 14%. Invariati invece gli orari e l’organizzazione dei servizi al pubblico come anagrafe, stato civile e servizi sociali. Infine per quanto concerna la piscina comunale è stato ritenuto un servizio essenziale per cui il Comune si farà carico direttamente dei costi di riscaldamento

TUTTO A LED
La decisione, quella di non spegnere luci, è anche frutto di un intervento, per certi versi anticipatorio rispetto al trend poi intrapreso da altre amministrazioni, che il sindaco Giovanni Malpezzi volle nel gennaio 2018 di sostituire gli oltre 9 mila punti luce con lampade a led. Un lavoro che partito dalla zona industriale si è poi spostato, per stralci, a coprire prima via San Silvestro e via Ravegnana, poi il centro storico e quindi tutta la città. L’appalto, nell’ambito della convenzione nazionale Consip è stato affidato alla ditta Citelum di Milano, che si sta facendo carico anche della gestione e manutenzione dei punti luce. Il contratto ha una durata di nove anni: dall’1 settembre 2017 fino al 31 agosto 2026. Al termine gli impianti, rinnovati, saranno riconsegnati in gestione al Comune di Faenza. Per quanto riguarda il costo annuale della gestione si stanno spendendo circa 1 milione e 70mila euro, praticamente 112,88 euro in media mentre con il precedente contratto di Hera, le spese arrivavano fino a 150 euro a lampione. Infine grazie a questi importanti accorgimenti si ottengono riduzioni di circa 500 megawatt all’anno e a di immissione di anidride carbonica nell’aria di 120 tonnellate ogni dodici mesi.

RIOLO TERME
Nella città d’acque dalla Romagna faentina la decisione per far fronte  al caro energia, che porterà a una spesa del 30% superiore rispetto alla media che è di 180mila euro, è quella di apportare piccoli ma sostanziali accorgimenti. «Non abbiamo deciso di spegnere l’illuminazione - spiega la prima cittadina di Riolo Terme, Federica Malavolti - ma di adottare piccole strategie come il posticipare l’accensione di 25 minuti alla sera e anticiparne lo spegnimento, al mattino, sempre di 25’. inoltre - prosegue - altro contenimento dei costi è lo spegnimento dei fari e dell’illuminazione in alcuni ambiti del paese come quelli della Rocca, delle mura di cinta del borgo e della fontana. Il tutto dovrebbe proseguire fino ad aprile». Altro ambito di risparmio è quello relativo agli addobbi luminosi. «Per questo natale abbiamo deciso di limitare al solo corso Matteotti, nella parte pedonale - aggiunge Malavolti - le luminarie natalizie». 

BRISIGHELLA
«Viste le responsabilità civili e penali che possono emergere se si venissero a  realizzare incidenti o furti come amministrazione abbiamo deciso di soprassedere alla possibilità paventata di ridurre l’accensione nelle vie principali dell’illuminazione dall’1 alle 5. L’unico intervento che abbiamo deciso di fare per limitare l’impatto economico sul bilancio comunale - spiega il sindaco di Brisighella, Massimiliano Pederzoli - è quelladi ridurre la copertura luminosa con addobbi natalizi nelle vie del borgo. Parallelamente prosegue l’impegno - aggiunge il primo cittadino - di cambiare e sostituire i corpi illuminanti con le nuove tecnologie a led. L’ultimo esempio che ci riguarda è quello che stiamo effettuando lungo via Maglioni, l’asse principale che attraversa Brisighella  in cui i nuovi corpi sono di questa tipologia».

SOLAROLO
A Solarolo i costi dell’energia elettrica per l’illuminazione pubblica, quest’anno saliranno di circa 80mila euro, passando dai 90/95mila euro di media agli attuali 1870mila. Per limitare ulteriori aggravi di bilancio l’amministrazione guidata da Stefano Briccolani ha deciso di «posticipare l’accensione e anticipare lo spegnimento di 20 minuti. Inoltre dalle 20.30 della sera nell’80% dell’illuminazione la riduzione dell’intensità rispetto al solito è del 25%. Questo però - aggiunge - non nei punti più sensibili e pericolosi come inncroci e situazioni similari». Ma per dare nuovo impulso al risparmio «dopo aver investito sul centro storico e su alcune aree del paese con la sostituzione a led dei corpi illuminanti - chiude Briccolani - entro il 2023 dovremmo riusicre ad avere il 100% del sistema di illuminazione pubblica con questa tecnologia a basso impatto.

CASOLA VALSENIO
«Per far fronte al caro energia abbiamo posticipato l’accensione dell’illuminazione di 20/25 minuti e anticipato lo spegnimento di altri 20/25 minuti. Inoltre abbiamo spento tutti i fari di illuminazione di chiese, monumenti ed entro breve redigeremo un progetto per la creazione di  comunità eneregetica oltre a sostituire una cinquantina di punti luce con lampadine a Led soprattutto su via Roma e via Don Milani». Così illustra le azioni effettuate l’assessore al Bilancio Maurizio Nati su cosa ha fatto l’amministrazione comunale casolana per ridurre i costi dell’energia. Un incremento che vede passare la bolletta dai 90mila annui di media a quasi 150mila euro di questo 2022. «Di fatto - aggiunge Nati - abbiamo registrato un rincaro di circa il 60%.

CASTEL BOLOGNESE
L’amministrazione comunale di Castel Bolognese non spegnerà i lampioni. «Grazie agli interventi di efficienza energetica realizzati negli ultimi anni - afferma il sindaco Luca Della Godenza - siamo oggi nella condizione di poter garantire l’accensione dell’illuminazione pubblica su tutto il territorio comunale. Per noi l’illuminazione è un servizio essenziale e come tale abbiamo deciso di non tagliare la spesa». In termini di spesa storicamente Castel Bolognese si attesta sui 350mila euro. «Con la situazione che si è venuta a creare in questi mesi con il cosiddetto caro energia di fatto la spesa si è duplicata, arrivando a circa 720mila euro. Queste risorse però riusciamo a sostenerle tramite trasferimenti nazionale e soprattutto su stanziamenti diretti del Comune. E’ ovvio - aggiunge il primo cittadino castellano - che piccoli accorgimenti sono stati effettuati per cercare di tenere sotto controllo la situazione ma per ora riusciamo a fr fronte alla situazione». Questo porta però l’amministrazione castellana ad affermare come «il 2023 - sottolinea della Godenza - sarà l’anno in cui interverremo con un importante progetto di riconversione degli impianti di illuminazione pubblica a led andando quindi a impattare in modo più ampio sulle spese». Parallelamente però sono stati invece presi accorgimenti sul riscaldamento degli uffici pubblici, dove le temperatura non supera i 18 gradi, e sul Palazzetto dello sport, dove la temperatura rimane invece sui 16 gradi. Queste azioni consentiranno di risparmiare circa 12.000 euro.
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