Faenza, il 26 giugno apre il Nuovo rifugio del cane

Romagna | 19 Giugno 2021 Cronaca
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Il prossimo 26 giugno apre il nuovo Parco rifugio del cane in via Plicca a Faenza. La data è certa al 90% poiché il team di volontari Enpa Faenza che lo gestisce, coordinato dalla presidente Maria Teresa Ravaioli ha terminato i lavori strutturali e consegnato tutta la documentazione, ma al momento in cui andiamo in stampa è in attesa dell’agibilità e del permesso sanitario dell’Ausl. Il progetto iniziale prevedeva di ristrutturare la struttura obsoleta di via Righi non più in linea con le normative previste dalla Regione, poi si è deciso di trasferirsi in un’area nuova e tre anni fa Enpa Faenza ha iniziato a cercare il terreno sul quale realizzare la struttura per ospitare i trovatelli gestiti dai volontari. Dopo averlo acquistato, sono iniziati i lavori che hanno subito diversi rallentamenti a causa del Covid, ma la tenacia della presidente è stata fondamentale per portare a conclusione i lavori. «Il progetto è iniziato quasi 10 anni fa quando ancora pensavamo di ristrutturare il vecchio canile- ha spiegato Ravaioli- poi, invece, abbiamo optato per una nuova struttura più ampia su un nuovo terreno. Grazie alla Fondazione Tobia e ai nostri benefattori siamo riusciti a realizzare questo importante progetto che ci ha impegnati molto anche se, purtroppo, causa pandemia, siamo in ritardo di quasi un anno». Tantissimi cittadini hanno fatto una donazione, anche piccola, per aiutare Enpa a realizzare la nuova struttura per i cani più sfortunati e questo perché, in 50 anni nel faentino, l’ente si è guadagnato la meritata stima della popolazione. E per ringraziarli, i volontari hanno realizzato un muro all’ingresso della struttura dove ogni mattoncino riporta il nome di un cittadino che li ha aiutati. «Ringrazio di cuore i nostri 50 volontari e i nostri benefattori- ha rimarcato Ravaioli- che ci hanno sempre sostenuto. Grazie alla Fondazione Tobia nata 10 anni e con la prima donazione arrivataci dalla signora Graziella Piancastelli, abbiamo dato vita ad una sorta di salvadanaio e quanto raccogliamo anche con il 5x1000 lo usiamo per i nostri progetti sul faentino sempre nella massima trasparenza». La nuova struttura è il rifugio per i tanti trovatelli di cui si occupa Enpa Faenza (quest’anno ha trovato casa per 80 di loro ndr), ma ospita anche una pensione, un asilo ed un’infermeria felina. «Nel nuovo spazio abbiamo voluto moltiplicare i servizi che le persone ci chiedevano da tempo, soprattutto la pensione e l’asilo. Sono tutte nuove scommesse per noi, così come l’infermeria felina dove potranno transitare gatti malati o incidentati che, dopo aver curato e sterilizzato, daremo in adozione. Ricordo che il canile di Faenza è il punto di riferimento per tutti i comuni dell’Unione della Romagna faentina che sono convenzionati con il nostro rifugio e che non hanno un canile. Pertanto era più che mai necessario avere una struttura ampia in grado di ospitare i cani e i gatti in difficoltà. Il nostro obiettivo rimane sempre quello di vedere “transitare” i quattro zampe dalla nostra struttura: non vogliamo essere un “parcheggio” dove gli animali restano tutta la vita, ma, come abbiamo sempre fatto, ci impegniamo per trovare loro una famiglia». La struttura conta su 30 mila metri quadrati e sorge accanto al canile comunale. «Abbiamo 2 mila metri quadri dedicati allo sgambamento pubblico dove potremmo organizzare corsi con i nostri addestratori e incontri aperti alla cittadinanza quando le restrizioni legate al Covid ce lo permetteranno. Nel rifugio, oltre ai box, c’è, poi, la nuova area riservata a pensione ed asilo, due case “area sanitaria” per il primo ingresso degli animali e i nostri uffici». I lavori sono stati seguiti dal team dello Studio Tecnicamista di Faenza: « abbiamo attrezzato i 30 mila metri quadri totali con diverse strutture progettate tenendo conto delle norme regionali e dei criteri di compatibilità ambientale legate al benessere degli animali-ha spiegato il geometra Giorgio Andrini: il nuovo canile ha, ad esempio, un orientamento corretto rispetto al sole per dare la possibilità agli animali che siano fuori o dentro di poter godere del calore naturale del sole. Il benessere degli animali è stato posto al centro del nostro progetto». L’area è stata dotata di pannelli fotovoltaici, 200 alberi oltre a telecamere ed un sistema di allarme per garantire la sicurezza della struttura. (m.c)
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