Riccardo Isola - Si parte alti, anzi altissimi. Il 2020 per l’Ais delegazione di Faenza inizia con un’iniziativa da far invidia a livello regionale e non solo. Nella serata del 23 gennaio, infatti, all’interno di Casa Spadoni (via Granarolo) i sommelier faentini, in collaborazione con quelli di Ravenna e con l’Ais Romagna, organizzano un appuntamento enologico e gastronomico di assoluto rilievo. Si tratta, infatti, di una verticale dedicata al «Domus Caia» di Ferrucci. Un simbolo dell’enologia romagnola che permetterà ai cultori del genere di poter conoscere in punta di bicchiere uno dei must vitivinicoli del territorio faentino. Il Domus Caia nasce nella sottozona Serra, a Castel Bolognese, dall’invenzione di Stefano Ferrucci, al fine di interpretare un simbolo indiscusso della viticoltura come il Sangiovese in maniera del tutto personale e unica.
La cantina, nata nel 1932, è stata un avamposto della sperimentazione vitivinicola di qualità. Lo ha fatto con dedizione e tenacia tirando fuori dal cilindro quel capolavoro chiamato, appunto, Domus Caia. Un vino tanto importante quanto imponente nella sua conformazione organolettica che ha fatto la storia e la fortuna della cantina. Vino di un’aristocratica austerità soffice e carezzevole con sensazioni di velluto e morbidezza avvolgenti. Nasce dalle vigne della Collina poste nel cru del podere Ca’ Zanelli in località Serra di Castel Bolognese a 200 m.s.l.m con esposizione sud ovest. L’anno d’impianto risale al 1980 con allevamento a cordone speronato e una bassa resa per ettaro che portano ad una resa uva/vino finale del 45%. Questo Sangiovese viene vendemmiato la
terza settimana di settembre con uve raccolte a perfetta maturazione con scelta accurata dei grappoli in cassa da 3 kg a cui segue un appassimento. Dopo la diraspatura la sua vinificazione prevede una fermentazione in vasche di cemento vetrificato con inoculo di lieviti selezionati. Macerazione sulle vinacce fino a fine fermentazione con controllo della temperatura e rimontaggi ogni otto ore. Segue quindi una maturazione in tonneaux (botti di rovere da 500 lt) per 1/3 nuove, 1/3 di secondo passaggio e 1/3 di terzo passaggio per 12 mesi. Infine arriva l’imbottigliamento e affinamento in bottiglia per 18 mesi. A questo punto il sorso è pronto per essere appagato.
La serata del 23 prevede la bellezza di sei annate differenti in degustazione. Si parte dalla 2012 passando attraverso la 2008, la 2007, la 2006, la 2003 per arrivare alla 2001.
Ma non ci sarà solo Domus Caia. L’entrée sarà, infatti, affidata all’interpretazione della cantina faentina del vitigno bianco romagnolo per eccellenza, la Docg Albana, con il vino «Alei» accompagnata con piadina (realizzata con farina del Mulino Spadoni) e affettati (anch’essi firmati dallo stesso Spadoni). Al termine della verticale in rosso d’intense e profonde sfumature si potrà assaggiare anche una guancia di Mora romagnola brasata al vino rosso. Questa straordinaria degustazione sarà guidata da uno degli storici maestri della sommellerie romagnola come Giancarlo Mondini. Il costo della serata è di 40 euro per i soci Ais e di 50 euro per i non soci. Per prenotazioni, da effettuare quanto prima visti i non numerosi posti ancora liberi, è possibile contattare il delegato Mirko Morini al 338/1271203.