In una lettera aperta ai cittadini e firmata da Giovanni Malpezzi sindaco di Faenza, Fausto Tinti (Castel San Pietro Terme), Matteo Montanari (Medicina), Daniele Bassi (Massa Lombarda), Luca Della Godenza (Castel Bolognese) e Alfonso Nicolardi (Riolo Terme) si rende palese la decisione di presentare un esposto alla Magistratura contro la gestione della sindaca di Imola, al Con.Ami. Nella nota congiunta si legge che «ad oltre 10 mesi dall’insediamento della sindaca come presidente dell’assemblea Con.Ami, il consorzio è ancora immobile, volutamente ingessato da suoi atti di forza che riteniamo illegittimi e politicamente offensivi. Per tutti questi mesi - proseguono - abbiamo partecipato a ogni riunione, per cercare di condividere con Imola una rosa di nomi prestigiosa e rappresentativa dei territori. Al contrario, la sindaca di Imola ha sempre preteso la maggioranza in consiglio, chiedendo di designare tre persone espressione del Movimento 5 stelle, a prescindere dalla loro conoscenza del territorio. Per tutto questo tempo abbiamo tollerato le sue sortite» ma di fatto la pazienza è finita.
Non a caso i primi cittadini hanno deciso di «presentare un esposto alla Magistratura penale affinché valuti l’operato della sindaca Manuela Sangiorgi, nella sua veste di presidente dell’assemblea. Una violazione sistematica - aggiungono - che è stata contestata per iscritto e a verbale anche dal Collegio dei revisori, organo indipendente di controllo contabile e di legittimità. Ci siamo rivolti anche al Prefetto, perché nomini un commissario che, da organo terzo e neutrale, si adoperi per operare quella mediazione che la Sangiorgi, pur essendo presidente dell’assemblea, non ha voluto esercitare». A tal riguardo i “dissidenti” rimarcano come «ci assumiamo in pieno le responsabilità di questa decisione, ai nostri cittadini dobbiamo trasparenza e rispetto delle regole, perché questo è lo spirito che ha sempre mosso il Con.Ami». la lettera prosegue poi con la sottolineatura da parte degli stessi primi cittadini di «aver sempre e solo chiesto il rispetto dello Statuto e una lista di nomi condivisa.
A distanza di dieci mesi dall’inizio del confronto, abbiamo capito che un accordo è impossibile perché la Sangiorgi tratta il consorzio come se fosse una cosa di sua proprietà. Al contrario, il Con.Ami è di tutte le comunità che noi sindaci rappresentiamo in Assemblea» Per questo Malpezzi & C. chiedono e auspicano «un rapido intervento da parte degli organi di giustizia perché venga ristabilita la legalità, sia data una guida qualificata e presto si possa tornare allo spirito di gestione collettiva e condivisa del Consorzio. Vogliamo difendere questa straordinaria esperienza di buon governo locale, vogliamo che resti una eccellenza, un patrimonio che crea ricchezza per tutte le nostre comunità. Proprio per questo - concludono - non permetteremo che venga distrutto per incapacità di mediazione della Presidente dell’Assemblea». (r.iso.)