Faenza, i numeri del consiglio comunale nel 2022: solo 13 sedute in un anno, 81 delibere approvate, 113 interrogazioni presentate
Con l’anno appena conclusosi, come ormai tradizione, il Consiglio comunale di Faenza tira le somme dell’attività dell’anno appena trascorso. Il 2022 è partito ancora sotto al segno delle restrizioni legate all’emergenza sanitaria da Covid-19, infatti le prime sedute si sono svolte ancora in forma mista, in presenza e in collegamento streaming, ma ha visto il consesso di Palazzo Manfredi impegnarsi per rispondere alle sfide che si sono presentate. Il 2022 è stato caratterizzato, anche per l’amministrazione comunale, dalle forti incognite e dai rialzi dei prezzi dell’energia, temi che si sono riflessi sul bilancio del Comune. Altro elemento che ha caratterizzato l’anno appena trascorso è stato dettato dalla necessità di farsi trovare pronti a candidare i progetti di rigenerazione di spazi pubblici candidati ai bandi del Pnrr. Sfide di fronte alle quali il Consiglio non si è tirato indietro e, in sinergia con l’organo di governo, ha fatto la sua parte con un impegno di tutti i gruppi, maggioranza e opposizione, pronti a discutere e confrontarsi su questi temi specifici senza ideologie, per il bene della comunità tutta.
Entrando nel dettaglio dei numeri, nel 2022 il Consiglio comunale si è riunito 13 volte, due in più rispetto all’anno precedente; 12 di queste sono state sedute ordinarie e deliberative, mentre il 19 novembre, a Palazzo del Podestà, si è tenuta una seduta sul tema della sanità che ha avuto come ospite, tra gli altri, anche il Direttore Generale dell’Ausl Romagna, Tiziano Carradori.
Si conferma, come già per l’anno passato, la presenza di 14 consiglieri in tutte le sedute, corrispondente al 58,33%, mentre la presenza media alle sedute consiliari è stata del 91,67%. Da segnalare la costituzione, a febbraio, di una nuova realtà politica, rientrante prima nel gruppo misto, poi consolidatosi, a giugno, in “Area Liberale”, facendo arrivare a 10 il numero dei gruppi politici che siedono nella Sala ‘De Giovanni’.
Le 13 sedute sono durate complessivamente 2.698 minuti, pari a 44,97 ore, per una media di 3 ore e 27 minuti per consesso. Nel corso delle sedute sono state discusse e approvate 81 delibere, oltre 6 per seduta. Durante l’anno sono stati inoltre presentati 8 Ordini del giorno, 7 dei quali approvati e 15 Mozioni, di cui 13 approvate. Va segnalato che nel complessivo discorso di una attività volta unicamente al buon funzionamento diverse sono le delibere, gli ordini del giorno e le mozioni approvate all’unanimità.
Sul fronte delle delibere, 9 sono state legate a cultura, sport, istruzione e servizi sociali; 24 quelle provenienti dal Settore finanziario e sviluppo economico; 27 provenivano dal Personale, Affari legali e istituzionali, Demografia e Informatica. Infine, dai Lavori pubblici e dal Territorio, le delibere approvate sono state 21. Nel complesso quindi 81 sono state le delibere discusse e approvate, in leggero aumento rispetto all’anno precedente che ne ha viste 73, portando così a 174 le delibere discusse e poi approvate dall’insediamento, ottobre 2020, ad oggi.
Le interrogazioni si confermano uno strumento importante per l’attività consigliare e in particolare per le forze di opposizione. Durante l’anno ne sono state presentate 113, con un incremento di 34 rispetto al 2021 (+ 43.03%). Nel 2022 il Partito Democratico ne ha presentate 4, Faenza Cresce 1, Faenza Coraggiosa 1, Movimento 5 Stelle 2 e Italia Viva 21. Per le opposizioni il gruppo Lega Salvini Premier ha presentato 34 interrogazioni; Fratelli d’Italia 31, Insieme per Cambiare 6, Per Faenza 4 e il Gruppo Misto, poi Area Liberale 10. Guardando i componenti della giunta che hanno risposto alle interrogazioni si possono desumere i temi maggiormente oggetto di richiesta. Il sindaco ha risposto a 10 interrogazioni, il vicesindaco a 12, l’assessore Davide Agresti a 8, l’assessora Milena Barzaglia a 32, l’assessore Massimo Bosi a 27, l’assessora Martina Laghi a 7 e l’assessore Luca Ortolani a 17.
Le cinque commissioni consigliari sono state impegnate da un lato nel compito di approfondimento preventivo delle delibere, prima della loro discussione nell’assemblea plenaria del Consiglio ma anche su questioni e temi specifici.