Faenza, i giovani di Aula 21, fra progetti fotografici e tanto altro

Jessica Gonelli - Faenza, via Dionigi Strocchi 2. Una vecchia macelleria, ora messa a nuovo, piena di colori, foto e vita. È questa la sede del Gruppo Fotografia Aula 21. «È partito tutto nel 2017 - racconta Imane Rachyd, socia e consigliere del gruppo -. Abbiamo fondato il Gruppo Fotografia Liceo, da un’idea di Paolo Liverani. All’inizio eravamo una decina di persone e ci occupavamo prettamente di eventi scolastici, ma poi abbiamo deciso di espandere i nostri orizzonti e nel 2018 siamo diventati un’associazione». In questo modo hanno aperto le porte anche a chi non proviene dal liceo e ora il Gruppo conta circa 65 associati, dai 16 ai 23 anni. Paolo Liverani, presidente, dice: «L’associazione ci ha permesso di uscire dalle mura del liceo che erano una risorsa, ma anche una limitazione. Nonostante questo siamo consapevoli di essere nati dalla scuola, ed è giusto tornarci in qualche modo. Ecco perché molti dei progetti in cui siamo impegnati coinvolgono l’ambito scolastico, a partire da Aula Insegna, un corso di fotografia dedicato ai ragazzi di prima e seconda superiore». E questo impegno verso la scuola, ci spiega Giovanni Ghetti, consigliere del gruppo, traspare anche dalla partecipazione come fotografi ufficiali alla manifestazione di «Priorità alla scuola» a Roma, lo scorso 26 settembre: «Priorità alla scuola è un gruppo di insegnanti, genitori e alunni nato ad aprile durante il lockdown per denunciare le problematiche inerenti alla scuola scaturite proprio a partire dall’emergenza Covid. Abbiamo scelto di andare perché veniamo dalla scuola e la vediamo come un luogo di formazione importantissimo. È stata la prima Missione Fotografica dell’Anno Fotografico 2020/2021 e manifestare a questi livelli è stato sicuramente emozionante».
Non si tratta, quindi, solo di fotografia, come ci dice Liverani: «Noi non siamo solo un gruppo di fotografia, la nostra definizione è di associazione: la nostra missione non è solo quella di portare la fotografia a Faenza, ma anche di lavorare su tematiche che coinvolgono la nostra città e la nostra comunità. La fotografia è il mezzo che ci permette di conoscere il mondo e di mostrarlo così come lo vediamo e lo fotografiamo. È per questo motivo che facciamo parte di Overall, un gruppo di associazioni faentine di cui gestiamo la comunicazione».
Ma le novità non sono finite qui: l’Anno Fotografico del Gruppo è stato inaugurato da poco e i progetti in cantiere, come ci dice Imane, sono tanti: «Stiamo lavorando alla seconda parte di S/conosciuta Resistenza, una mostra che abbiamo presentato la scorsa estate in cui raccontiamo le storie semisconosciute di famiglie faentine resistenti. Presto uscirà anche la nostra prima pubblicazione, “QuattroMura”, nata da un reportage sull’emergenza Covid vissuta dalle persone più anziane e da un altro progetto, Quarantine Stories, scatti che abbiamo fatto in quarantena e che mostrano come l’abbiamo vissuta noi. In più siamo stati fotografi ufficiali al Mei, lavoriamo con il Distretto A, con l’Ente Ceramico Faentino per quanto rigurda Argillà e Made in Italy e stiamo lanciando un progetto con il Ravenna Calcio che consiste in scatti alle ragazze della squadra femminile in luoghi importanti e significativi della città. Quindi Faenza, ma non solo Faenza».
Quando chiediamo ai ragazzi come si vedono tra 5 anni, immaginano il Gruppo come una realtà dinamica e continuamente in espansione, sempre pronta a lanciarsi in nuovi progetti. Sono consapevoli di dover gestire la differenza d’età che si sta pian piano demarcando all’interno dell’Associazione, pur mantenendo quell’orizzontalità decisionale che la caratterizza: «Nei prossimi anni cercheremo di inventare qualcosa per permettere ai più grandi di continuare a partecipare, ma lasciando il Gruppo ai più giovani. Uno dei nostri punti di forza è che, prima di un’associazione, siamo un gruppo di amici e vogliamo che questo rimanga anche per chi verrà dopo di noi».