Faenza, i 65 anni della Stafer, leader di accessori meccanici, esporta in decine di Paesi

A Faenza c’è un’azienda, la Stafer, che ha tagliato il traguardo dei 65 anni di attività. Stafer spa è l’acronimo di STAmpaggio FERramenta e il nome è ancora oggi indicativo della mission dell’azienda, leader nel settore e specializzata nella produzione di accessori meccanici, in ferro e alluminio, per tapparelle e serrande. «Siamo felici di festeggiare questo importante traguardo alla presenza delle principali cariche istituzionali della città di Faenza, a cui abbiamo fatto conoscere meglio la nostra azienda, da 65 anni fortemente radicata nel territorio», commenta il presidente Daniele Baldini, che precisa come tale importante risultato sia il frutto di un mix di tradizione, innovazione e forte senso di identità. «Un ringraziamento particolare va a tutti i dipendenti e collaboratori dell’azienda - precisa il presidente -, che hanno fatto sì che Stafer potesse crescere negli anni e continuare ad essere un importante punto di riferimento del settore». L’Amministratore delegato Jhonny Asirelli, da oltre 30 anni in azienda, parla della storia e dello sviluppo di Stafer. L’azienda è nata a Faenza nel 1960 stampando ferramenta per avvolgibili in legno e, nel 1970, grazie all’acquisto della prima profilatrice, è stata tra le prime aziende al mondo a produrre il rullo ottagonale in ferro zincato. «Spinta dal mercato in espansione, negli anni ‘70 l’azienda progetta e realizza migliaia di nuovi articoli, molti presenti ancora oggi a catalogo, che faranno conoscere e apprezzare Stafer in Italia e in oltre 50 paesi nel mondo – sottolinea Asirelli -. Nei decenni successivi l’azienda continua ad investire, migliorando ed efficientando costantemente la qualità dei prodotti, considerando sempre la soddisfazione del cliente come obiettivo primario. Negli anni 2000, l’azienda arricchisce la propria gamma prodotti con i motori elettrici, per la movimentazione automatica di avvolgibili e tende da sole». Riguardo alla forza lavoro, sottolinea il responsabile del personale, Stefano Fabbri, «Stafer ha alle proprie dipendenze circa 30 operai e 20 impiegati, quasi tutti assunti a tempo indeterminato e con una anzianità di servizio mediamente molto alta. L’azienda crede molto in valori come la responsabilità, la trasparenza, l’integrità e il rispetto nelle relazioni tra colleghi, a tutti i livelli gerarchici. L’azienda ha impostato un modello di business che presta particolare attenzione all’ambiente e alla sicurezza dei lavoratori, tanto che Stafer ha ottenuto nel 2022 la certificazione ISO 45001 in materia di salute e sicurezza». Oggi la società è gestita da un cda di 5 amministratori (Baldini, Asirelli, Silvestroni, Alberghini e Fabbri) e la compagine societaria è interamente detenuta da famiglie romagnole. «Stafer ha fatturato una media di circa 16 milioni negli ultimi 4 anni – sottolinea Asirelli -; il mercato italiano è il nostro mercato principale e cerchiamo di consolidarlo ogni anno, tramite una presenza costante sul territorio». Stafer ha investito negli ultimi 3 anni quasi 2 milioni di euro, soprattutto in macchinari, attrezzature, hardware e software e, nei prossimi anni, ne verranno effettuati altri. «La sfida dei prossimi anni – sottolineano Asirelli e Baldini - sarà quella di investire maggiormente nel mercato estero, cercando nuove possibilità di sviluppo in mercati in cui fino ad oggi non siamo stati presenti; sappiamo che si tratta di un obiettivo molto sfidante, sia per il contesto di incertezza che esiste a livello globale (soprattutto per i noti eventi bellici e per l’aumento delle materie prime degli ultimi anni) sia per la forte concorrenza del mercato cinese e di altri competitors internazionali». Stafer ha partecipato nel 2024 a 4 importanti fiere in Germania, Libia, Sud Africa ed Etiopia e nel 2025 è prevista la partecipazione ad altre importanti fiere di settore (Canada, Messico, Etiopia, Sud Africa e il Made in Expo a Milano).