Faenza, i 25 anni dell'associazione «Sai Baba» con la mensa gratuita per i più bisognosi
Fabrizia Montanari - Venticinque anni di attività senza interruzione sono un bel traguardo e vanno senz’altro celebrati. E’ infatti dall’8 marzo 1998 che a Faenza è attiva la mensa gratuita del centro Sathya Sai Baba, associazione composta da una quarantina di membri che ogni domenica prepara dai 70 agli 80 pasti da da asporto per i più bisognosi. Come suggerisce il nome, il centro trae ispirazione dagli insegnamenti del predicatore indiano «che io e mio marito abbiamo conosciuto negli anni ‘90 in un Ashram nell’India del Sud - racconta Maria Teresa Bertoni, fondatrice del centro assieme al marito Elio Casadio -. Elio, che oggi non è più tra noi, sentiva allora la necessità di creare un luogo dove mettere in pratica il servizio agli altri che è uno degli elementi fondanti della crescita spirituale secondo gli insegnamenti di Sai Baba e così, nei locali di via Renaccio 1/5, che sono di mia proprietà, (composti da una moderna cucina attrezzata, una grande sala interna dove, prima del Covid, gli ospiti si ritrovavano a mangiare e una saletta riunioni) dopo i necessari passaggi burocratici e sanitari, è nata la mensa e nel contempo un’associazione (attuale presidente è Silvia Patuelli) che conta un gruppo di 45 volontari attivi che, a rotazione, fanno la spesa e i turni per la distribuzione dei pasti; dal momento che la nostra associazione non riceve finanziamenti esterni (se si esclude un piccolo contributo una tantum da parte del Comune di Faenza nell’anno 2021-2022), i costi che sosteniamo per gli approvvigionamenti vengono divisi fra di noi. Fin da subito abbiamo preso accordi con i Servizi Sociali per conoscere la realtà delle persone più bisognose, una felice collaborazione che prosegue tuttora con reciproca soddisfazione, e le persone hanno cominciato a presentarsi qui la domenica per il pranzo, dapprima poche e via via sempre di più, tanto che siamo passati dalle 7 del primo anno alle 70-80 odierne, attraverso il passaparola e il tramite dei Servizi Sociali appunto». Nordafricani, russi, ucraini, moldavi, ma anche italiani e locali in una fascia d’età che va dai 23 ai 60 anni, molte sono le nazionalità che si incontrano ogni domenica nel piazzale antistante il centro commerciale Faenza 1 quando, fra le 12 e le 13 vengono consegnati i coperti, composti da un piatto di pasta, una pietanza, due contorni, frutta, pane, dolci e acqua minerale.
«La cucina, dove lavora un cuoco - prosegue Maria Teresa - che coordina un gruppo di 5-6 volontari, inizia le preparazioni alle 7.30 della domenica mattina, con tutti ingredienti freschi (solo la pasta, circa 14 kg a settimana quella utilizzata, l’olio e la passata di pomodoro sono a lunga conservazione) e il menù è vegetariano, perché non prevede carne o pesce, ma di alta qualità. La particolarità di questo servizio è che noi non chiediamo nulla (reddito, situazione familiare ecc.) alle persone che si avvicinano alla mensa per ritirare il pasto; esse vengono servite e poi se ne vanno, a volte tornano, a volte no».
Ma non temete - chiedo - che si intrufoli qualcuno che non ha diritto a un pasto gratis? «Non ci è mai capitato - risponde Maria Teresa con serena consapevolezza - le assicuro che ho visto tante persone venire qui e tutti avevano bisogno. In verità una volta è successo che un signore prendesse da mangiare e poi lasciasse un contributo in denaro, dicendo che lui non era bisognoso e dunque poteva pagare; il fatto è che quando si vede solidarietà intorno, diventa più naturale per tutti essere solidali».
E a proposito di solidarietà, anche quest’anno il 24 aprile (lunedì, quindi i volontari saranno attivi due giornate di seguito, la domenica per la mensa e il lunedì) si celebra la Giornata Mondiale della Solidarietà «abbiamo distribuito una sessantina di inviti» precisa Maria Teresa, presso i locali del centro dove, dalle 16 alle 19, verranno distribuiti una sessantina di pacchi contenenti due sporte di generi alimentari e una di prodotti di igiene personale. E questo non è l’unico evento dell’anno, perché il centro Sai Baba organizza anche momenti di incontro e riflessione aperti al pubblico, su vari temi ispirati alla fratellanza universale, al servizio alla comunità e alla messa in pratica di valori quali amore, verità, pace, rettitudine e non-violenza nella vita quotidiana.