Faenza, ha tentato di avvelenare la ex: resta in carcere
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Il gip Janos Barlotti ha confermato la misura cautelare del carcere per il cuoco 47enne che, la mattina del 1 ottobre è stato fermato per tentato omicidio, maltrattamenti e violenza sessuale sulla ex moglie. L'uomo, dopo una burrascosa separazione aveva avuto un riavvicinamento con la ex, riavvicinamento giudicato sospetto da quest'ultima che per anni aveva subito violenze fisiche e psicologiche e che, anche dopo la separzione, era stata violentata sotto minaccia. E in quel caffè che lui le offriva quotidianamente fingendo di essersi riavvicinato, le metteva anticoagulanti e un vasodilatore che avrebbero portato alla morte la donna se questa non avesse iniziato a sentirsi male ed avesse sporto denuncia ai carabinieri sospettando di venire avvelenata. Le dichiarazioni dell'uomo che ha spiegato che con i farmaci sperava di tranquillizzare la ex e di non averla mai violentata nè picchiata, non sono state ritenute attendibili. L'indagine dei carabinieri, coordinata dal pm Cristina D'Aniello, scattate subito dopo la denuncia della donna, sono state serrate e mirate sia a tutelare la signora che ad acquisire elementi utili per confermare i suoi sospetti. Sarebbe stato un delitto perfetto: la donna già prendeva anticoagulanti per una pregressa patologia e la sua morte sarebbe stata difficilmente ricondubile a quel farmaco che l'ex le stava somministrando in dosi massicce.