Riccardo Isola - Dal prossimo anno, precisamente quello 2018/2019, le famiglie faentine che dovranno mandare i propri figli all’asilo nido, pubblico e privato convenzionato, potranno usufruire di sconti nella retta da pagare. «E’ una scelta che abbiamo voluto concretizzare per il prossimo anno – spiega il sindaco di Faenza, Giovanni Malpezzi – in quanto grazie alla «Buona scuola» è arrivato a Faenza un contributo di quasi 240 mila euro. Risorse che ci hanno permesso di adottare un sistema tabellare composto da 42 scaglioni. Questa organizzazione – sottolinea il primo cittadino – vale per tutti e sei i comuni dell’Unione della Romagna faentina ma non le tariffe che rimarranno in decisione di ogni singola amministrazione». A Faenza i posti, tra pubblici e privati convenzionati, sono ogni anno circa 312 (138 comunali e 174 di privati convenzionati). Non un’esagerazione ma che riescono comunque a coprire il fabbisogno generale della città visto che «ormai da diversi anni – come ricorda l’assessore all’Infanzia, Simona Sangiorgi – non abbiamo più liste d’attesa».
Per quanto riguarda la novità dell’abbassamento delle rette, che è previsto a partire dall’anno scolastico 2018/2019 con partenza il prossimo 30 settembre, il sindaco ci tiene a mettere in chiaro «che la scelta fatta dalla giunta riguarda la situazione dei redditi più bassi delle famiglie. Grazie alla creazione di 42 diversi scaglioni con fasce di reddito precise – aggiunge – ogni famiglia potrà conoscere subito l’importo della spesa mensile che dovrà sostenere per poter usufruire di questo primario servizio educativo». Una tabella chiara che si basa sull’Isee certificato. Tra le fasce create, il range passa da una retta minima, con Isee più basso compreso da 0 fino a 6.000 euro, di 103 euro mese fino ad un massimo di 530 euro per quella più alta (Isee sopra i 50mila euro). «L’intento e l’impostazione è chiara – specifica l’assessore Sangiorgi – e dice che chi ha di meno paga di meno mentre le famiglie benestanti si troveranno, rispetto al passato, a pagare qualcosa in più». Rispetto all’organizzazione precedente i risparmi complessivi passano da un minimo di 20 ad un massimo di 60 euro a famiglia per ogni mese. In definitiva, una famiglia con figlio all’asilo, se rientra in una fascia medio-bassa potrebbe arrivare a risparmiare, a fine anno, anche 600 euro. Non pochi. Sulla questione economica il sindaco Malpezzi ci tiene ad evidenziare come «questa amministrazione ritiene l’asilo nido un servizio educativo e come tale ogni anno investe, per ogni bambino circa 735 euro. Questo – spiega – è infatti il costo mensile per ogni singolo piccolo utente di questo servizio. Con la nuova tariffazione appare evidente come il costo affidato alle famiglie si riduca ancora, anche per chi si dovesse trovare a pagare 530 euro di retta. Una cifra, questa, che arriva a coprire il 75% del costo della retta il restante 25% rimane in carico al pubblico».
C’è anche la questione della scontistica relativa ai giorni di assenza dall’asilo nido dei bambini a causa di malattie. «Abbiamo deciso – illustra la Sangiorgi – di mettere in campo una sorta di franchigia di tre settimane a bambino visto che il certificato pediatrico non è più obbligatorio ed è diventato a pagamento (circa 20/30 euro) con la conseguenza di rendere vano il risparmio stesso della retta». La situazione presentata nei giorni scorsi è valida per il prossimo anno. «Speriamo – concludono gli amministratori – che si riesca a trovare la copertura economico-finanziaria anche per protrarre questa impostazione al risparmio nel futuro. Una certezza che però oggi non abbiamo».
Le strutture pubbliche e private presenti
Nel comune di Faenza esistono due servizi di asilo nido pubblici, si tratta del «Pepito» di via Laghi e «8 marzo» di via Cervia. Per quanto riguarda i privati convenzionati questi sono quelli gestiti dalla Zerocento e dalla Fondazione «Marri-S. Umiltà». Per i primi si tratta del «Tatapatata» in viale delle Ceramiche, «Nido Verde» in viale dello Stradone, «Mattoncino» in via Santa Martina e il «Girotondo» in via Corbari. Per i secondi invece ci sono il nido «S. Umiltà» in via Bondiolo, il «Sacro Cuore» di S. Rocco in via Giovanni Paolo II e il «S. Cuore» di S. Antonino in via S. Antonino. Altra struttura esistente e operante nel comune faentino è il «Fila filo» in via della Costituzione. Esistono poi i cosiddetti piccoli gruppi educativi gestiti a livello privato. Questi a Faenza sono tre: «La lumaca» in via Formicone, «Agorà» in via Cimabue e «Pomelo» in corso Matteotti. Non mancano i servizi educativi sperimentali, gestiti da privati, quali «L’isola di Nim» in via Silvio Pellico, «la casetta di Zenzy» in via Portisano e «Il piccolo principe» in via Della Valle. Ed ancora nel forese, si conta «Il Chicco» a Granarolo, il «Don Biosco» a Pieve Cesato e «Il sorriso di Maria» a Reda. Infine «Agorà» in via Cimabue e «Ippp Ra – Ra» di via degli Insorti offre servizi ricreativi sullo stile di baby parking.
Come è strutturato il servizio
Il sistema dei servizi per la prima infanzia attivo nel Comune di Faenza è costituito da diverse strutture, pubbliche e private, che mettono a disposizione dei bambini tra i tre mesi e i tre. La quasi totalità dei posti disponibili è costituita da posti con affido, sia pubblici che privati convenzionati. Si tratta di servizi educativi aperti, di norma, dall’inizio di settembre a fine luglio. I residenti nel comune di Faenza, genitori di minori nati entro il 31 marzo dell’anno di riferimento, per poter accedere ai posti pubblici o privati convenzionati nelle strutture di nido d’infanzia o di spazio bambini, devono presentare domanda di iscrizione, dal 1° marzo al 5 aprile di ogni anno, alla graduatoria pubblica per l’assegnazione dei posti disponibili a partire dal settembre successivo. Per i nati successivamente, dal 1° aprile al 15 luglio, le domande di iscrizione sono accolte dal 1° giugno al 20 luglio. I residenti di Brisighella possono presentare domanda dall’1° al 31 Luglio e potranno accedere ai posti rimasti disponibili nei nidi comunali di «Pepito» e «8 marzo» dopo le richieste pervenute dai residenti entro il 31 luglio. L’accesso ai posti privati non convenzionati invece va richiesto direttamente ai gestori delle strutture. I posti pubblici e privati convenzionati vengono assegnati tenendo conto della posizione nella graduatoria pubblica, delle preferenze assegnate dal genitore ai servizi e delle età di riferimento previste nelle sezioni nelle quali è suddiviso ciascun servizio, tenendo conto che l’età dei bambini viene conteggiata al 30 settembre. La famiglia contribuisce alla spesa corrispondendo una retta mensile, determinata in base al valore Isee. Sono previste riduzioni per portatori di handicap, per la frequenza di più fratelli, per malattia certificata, per il periodo delle vacanze natalizie, per le famiglie numerose e nel primo mese di inserimento qualora l’ingresso non avvenga subito.