Ritorna, dopo tre anni di stop a causa della pandemia, «Incontri Divini», il format di approfondimento sul mondo del vino organizzato da Ais Romagna . delegazione di faenza in collaborazione con l’osteria «Bisinì dla Sghisa». Giovedì 16 febbraio riparte così il viaggio fatto di parole, volti, cibo e soprattutto sfumature di Sangiovese e non solo che mette al centro la promozione del bere bene in Romagna. Un calendario che a cadenza mensile accompagnerà curiosi, wine lover, addetti del settore alla scoperta delle eccellenze in calice che attraversano e caratterizzano la parte più meridionale della produzione vitivinicola regionale. Un’incursione tra vigne e cantine, tra suoli e persone per scoprire quanto oggi il vino romagnolo abbia non solo una identità chiara, una qualità riconosciuta ma anche e soprattutto un’anima frutto di fatica, passione e caratteristiche specifiche a seconda del terroir dal quale proviene. Sarà un calendario con apputamenti mensili durante i quali vignaioli, giornalisti, appassionati parleranno delle proprie specificità attraverso un racconto corale, leggero, divertente. Tralasciando i tecnicismi, lgli appuntamenti voglio essere una parentesi aperta al savoir fair del vino romagnolo con testimonianze di gusto e autentiche.
Con «Incontri Divini» si affronterà così una chiaccherata che cercherà di mettere al centro le caratteristiche di questi terroir romagnoli declinati in sorsi autentici e unici. Nel primo incontro poi, non mancherà per i fortunati partecipanti anche un’anteprima assoluta. Ragione in più per non mancare. E così, nel locale di via Cavour 14/A, dalle 20.30, il nuovo corso di Incontri Divini si apre con il racconto delle due sottozone del Romagna Sangiovese Doc più settentrionali: Imola (new entry a livello nazionale) e Serra. Ben sette saranno le cantine, Branchini, Tre Monti, Costa Archi, Terre di Macerato, Masselina, Fondo Ca’ Vecja e Ferrucci, che porteranno all’attenzione dei palati degli enonauti intervenuti alcune delle loro referenze in rosso e bianco cercando di far scoprire ai partecipanti il profondo legame che corre tra vita, terreno e cantina. Parole, sorsi e cordialità: ecco il segreto di un successo ormai consolidato anche se arrivato alla sua sola seconda edizione.Ad accompagnare i vini lo staff dell’Osteria propone due piatti: Crostino squacquerone e lardo e Guancia di maialino brasata con purè. Il costo per la degustazione e i due piatti è di 30 euro a persona.
Per informazioni e prenotazioni: info@osteriadellasghisa.com oppure 0546/608923 (prenotazione entro mercoledì 15 febbraio salvo esaurimento posti a disposizione).