Faenza, «Frazcõ» torna sul palco del cinema Europa con la Compagnia del Borgo

Federico Savini
«In giro c’è tanta voglia di ridere, la si avverte proprio a pelle, nell’aria. C’è voglia di buone notizie, nel Borgo Dubecco in particolare. E allora se possiamo portare un po’ di buon umore ai faentini non ci tiriamo di certo indietro. Tanto più se ce lo chiede Piergiorgio Bettoli, il fratello del nostro Giuliano». Anche solo dal tono della voce si avverte chiaramente che a Rossella Sbarzaglia brillano gli occhi quando si parla della Compagnia del Borgo e del «suo babbo» Giuliano Bettoli, protagonista in qualche modo e pur a sei anni dalla dipartita della serata che proprio la Compagnia del Borgo ha organizzato per martedì 3 ottobre alle 21 al cinema Europa di Faenza, dove la compagine teatrale borghigiana porterà in scena il classico Frazcõ l ‘à vèt ‘ e’ lot, scritto da Giuliano Bettoli, appunto, a partire dalla rielaborazione di un copione degli anni ’30 di Athos Setti.
In scena Fabio Tanesini nel ruolo di Frazcõ, Rossella Sbarzaglia in quello di Isulina, su moj, e poi Marcello Mattioni, Paolo Neroni, Manuela Savorani, Marina Livelli, Renato Zama, Vittorio Dalmonte, Claudia Schiavi, Roberto Sinibaldi e Marco Comani.

LA SERATA DI MARTEDÌ 3
Il ricavato dello spettacolo (ingresso 7 euro; prenotazioni al laboratorio «Fraternità e Lavoro») sarà interamente devoluto alla missione in Brasile di don Eugenio Ceroni, che fu parroco nel borgo Burbecco ed ebbe un ruolo cruciale nella costruzione dello stesso cinema teatro Europa. Già nella primavera del 1945, infatti, don Ceroni cominciò letteralmente con le sue mani a costruire una grande sala che un anno più tardi verrà inaugurata come «Cinema-Teatro S.Antonino». L’attività inizialmente è soprattutto cinematografica, dalla fine degli anni ’90 grazie alla vivacità di Giuliano Bettoli e della Filodrammatica Berton la sala Europa tornerà ad ospitare serate teatrali con una certa regolarità.
«In un certo senso per noi è un doppio omaggio - dice Rossella Sbarzaglia – e concretamente invieremo il ricavato della serata alla missione brasiliana di don Ceroni ad Alvaro der Carvaho, dove ha creato una realtà importantissima. L’anno scorso è statua innalzata una statua in suo onore e, a un anno di distanza, abbiamo voluto mandare dall’Italia un contributo per questa sua grande opera umanitaria. È stato Piergiorgio Bettoli a insistere perché per un’iniziativa così importante riportassimo in scena Frazcõ l ‘à vèt ‘ e’ lot, che nel panorama del teatro romagnolo è un autentico spettacolo cult!».

LA COMPAGNIA DEL BORGO
«Siamo nati una quindicina d’anni fa, praticamente come costola della Berton, che è una realtà ben più grande e strutturata della nostra – racconta Rossella Sbarzaglia -. La Compagnia del Borgo è stata l’incarnazione di un pallino di Giuliano Bettoli, voleva che nel suo Borgo ci fosse una realtà legata al dialetto. Ci vedeva come “i su burdèll” e chiese a Rita Gallegati di guidare il progetto, formarci e curare la regia dei nostri spettacoli. Siamo partiti alla Garibaldina e con mille lacune, vedi anche solo il fatto che alcuni di noi non parlavano una parola di dialetto, ma devo che un po’ alla volta, grazie soprattutto a Rita che ha la doppia qualità, molto rara, di essere tanto rigorosa quanto paziente, siamo migliorati e di questo sono arrivate tante conferme, dalla partecipazione a tante rassegne in tutta la Romagna ai premi vinti, fino alla richieste di esibirci, che non mancano anche se quando non abbiamo pronto uno spettacolo nuovo, come in questo caso. Nel corso degli anni - prosegue Rossella – abbiamo allestito una manciata abbondante di spettacoli, mantenendo i membri della compagnia intorno alla dozzina. E abbiamo sempre lavorato anche alle scenografie e ai costumi, quindi nel nostro piccolo siamo una compagnia autonoma. Gli introiti dei nostri spettacoli vengono sempre devoluti per cause benefiche e in genere alla parrocchia del Borgo».
Nel giro di qualche settimana ripartiranno, nella nostra provincia, le rassegne di teatro dialettale e la compagnia del Borgo, pur senza nuovi spettacoli da presentare, ha voglia di esserci. «Prima di questa serata al cinema Europa abbiamo preso parte all’Agosto d’Argento al Fontanone - dice Rossella Sbarzaglia - e la serata è andata benissimo: ho visto davvero tanta voglia di stare insieme e di divertirsi. Il teatro dialettale ha chiaramente un pubblico dall’età prevalentemente medio-alta ma ho visto spesso divertirsi, e poi tornare, persone più giovani che probabilmente erano capitate più per amicizia che per altro. E che però, come dicevo, poi si divertono e ritornano. Questo mi fa essere moderatamente ottimista sul futuro del teatro dialettale».