Faenza, frane e viabilità, ecco lo stato dei lavori in collina e in città e gli interventi futuri per l'ingegnere Samorì di Enser

Fabrizia Montanari - Non è finita, anzi, si può dire che siamo solo all’inizio di un lavoro che si protrarrà almeno alcuni  anni. Sono le considerazioni emerse dal colloquio con l’ing. Luigi Samorì della Enser - impresa nata a Faenza ma con altre sedi a Bologna, Sant’Arcangelo, Firenze e in Francia, 100 dipendenti, che ha progettato le pile elissoidali dopo il crollo del ponte Morandi - su un argomento di stringente attualità per il nostro territorio, il ripristino di strade e ponti compromessi da inondazioni e frane in collina e in città.
Ingegnere, su cosa state lavorando in questo momento?
«Su 4 siti del comune di Modigliana: il tratto riva della Pappona (sp 20) ora a senso unico alternato e il ponte di Cà Stronchino su via Carlo Alberto dalla Chiesa, accessi fondamentali per il paese, poi via dei Frati (dove si trova il convento dei Cappuccini ndr); lì c’è una strada alternativa, ma con un guado sul torrente Acerreta che, se si ingrossa troppo con le piogge, non è più percorribile e via Foro dei Tigli dove ha sede l’Aurel che realizza circuiti elettronici e da cui si accede alla zona artigianale. Il torrente Marzeno ha distrutto la strada, che è stata ripristinata ma ad un livello più basso e potrebbe essere compromessa da una nuova piena. Per quanto riguarda l’area di Brisighella, stiamo lavorando al consolidamento della viabilità in via Monte Romano».
E per quanto riguarda il futuro del Ponte delle Grazie a Faenza?
«Stiamo progettando il ponte bailey per ripristinare i collegamenti cittadini tra il Borgo Durbecco e il centro città. E’una struttura di parti componibili in acciaio che richiede tempi di installazione rapidi, ma assai più lunghi per la progettazione, che deve tenere conto di moltissimi elementi, schemi di carico, variabili da traffico e via dicendo. L’Amministrazione comunale sarebbe poi orientata a non demolire più il Ponte delle Grazie, ma a ristrutturarlo per il traffico pedonale e ciclabile, mentre per il traffico veicolare a tutti gli effetti siamo stati incaricati della progettazione di un ponte del tutto nuovo, un po’più a monte, su via Renaccio (che quindi potrebbe congiungersi col Borgo dalla parte di via Cimatti ndr)».
Se quest’inverno arriveranno nuove piogge cosa dobbiamo aspettarci?
«Il terreno al momento è in grado di assorbire un quantitativo di precipitazioni nella norma, ma è ancora fragile e se si dovessero verificare eventi di portata maggiore in termini di frane e volumi d’acqua, le opere realizzate fino ad ora, di natura provvisoria, potrebbero non reggere; bisogna perciò avviarsi velocemente verso il loro consolidamento definitivo».