Faenza, Faventia Sales diventa fulcro dell’Università di Bologna nell’Alta Formazione sui rischi alluvionali

Nelle settimane dal 3 al 16 aprile, nei locali di Faventia Sales si svolgerà l’iniziativa di Alta Formazione “Gestione dei rischi naturali per un territorio resiliente - Resilient2risk”, promossa dal Dipartimento di Ingegneria Civile, Chimica Ambientale e dei Materiali dell’Università di Bologna, rivolta ai laureati di secondo livello in possesso di fondamenti sulle tematiche di rischio idraulico, idrogeologico e sismico. L’obiettivo è di formare professionalità in grado di promuovere una gestione resiliente del territorio soggetto a rischi naturali e antropici. Le aree tematiche sono: estremi idrologici e rischio idraulico; rischio idrogeologico: sistemi arginale e frane; rischio sismico; monitoraggio del territorio da piattaforma satellitare in relazione ai rischi naturali; sistema giuridico in relazione ai rischi naturali; impatti sui settori industriale, pedologico, agricolo e forestale, su sistemi di trasporto e infrastrutture stradali. Le giornate del 3, 4, 10 e 11 aprile saranno aperte anche ai professionisti iscritti all'Ordine degli Ingegneri e all'Ordine dei Geologi; è previsto il riconoscimento di crediti formativi professionali.
Sempre promosso dal Dipartimento di Ingegneria Civile, Chimica Ambientale e dei Materiali dell’Università di Bologna, da metà settembre a metà dicembre 2025 presso i locali di Faventia Sales si svolgerà un Corso di Alta Formazione (CAF) per la “Gestione dei rischi naturali per un territorio resiliente”. La durata del CAF (un corso post-lauream, con riconoscimento di crediti formativi universitari, che si prefigge un perfezionamento o un approfondimento specialistico) sarà di circa 100 ore di didattica in modalità ibrida: oltre alle lezioni teoriche in classe, sono previste visite pratiche in campo, coinvolgendo enti pubblici e privati. è previsto un numero massimo di circa 30 partecipanti. La Direzione Scientifica del Corso sarà curata dalla Prof.ssa Serena Ceola, con il supporto delle colleghe e dei colleghi Prof. Nicola Buratti, Dott. Davide Donati, Dott. Alessandro Lambertini, Prof. Claudio Lantieri, Prof.ssa Michela Marchi, Dott.ssa Federica Ricci.
«La scelta di Faenza quale sede del Corso è emblematica, rappresentando il luogo simbolo dei recenti eventi alluvionali che l’hanno colpita quattro volte nell’arco di 18 mesi tra maggio 2023 e ottobre 2024», dichiara la Prof.ssa Serena Ceola.
«Per noi è importante che la Facoltà di Ingegneria dell’Università di Bologna, in sinergia con la Regione Emilia Romagna, sviluppi Corsi di Alta Formazione sulla difesa idraulica a Faenza - dichiara Luca Cavallari, presidente di Faventia Sales – Penso sia importante che il nuovo accordo quadro firmato dal presidente De Pascale e dal Rettore Molari per mettere in sicurezza la nostra Regione parta proprio da Faenza e da queste aule che hanno toccato con mano l’alluvione del Maggio 2023. Tengo a ringraziare in particolare il Prof. Cozzani, la Prof.ssa Ceola e il Prof. Lantieri per aver organizzato il corso e ai Partner che ne hanno permesso la fattibilità: Fondazione Flaminia, Con. Ami., Return e il Comune di Faenza. Credo che questa pluralità di soggetti che si sono messi insieme per formare figure professionali che progettino e realizzino la sicurezza idraulica del nostro territorio sia un ulteriore passo nella direzione giusta che possa farci dormire notti più tranquille. Oltre ai già presenti Corsi di infermieristica, logopedia, enologia e chimica, ora anche ingegneria porta un suo Corso a Faventia Sales, che è in grado di offrire spazi e supporto logistico e organizzativo a Unibo. Siamo fieri che il Polo universitario faentino si ingrandisca sempre più».
Nei giorni scorsi infatti Regione Emilia Romagna e Università di Bologna hanno firmato un accordo quadro per fare fronte al dissesto idrogeologico dei territori regionali. L’accordo ha l’obiettivo di instaurare una collaborazione fra i due enti con uno scambio costante di informazioni e dati su previsione, prevenzione e mitigazione dei rischi naturali, nonché degli impatti diretti sulle attività agricole, industriali e sulle infrastrutture critiche. «Ringrazio l'Università per questo “patto”: siamo certi che l'ateneo metterà in campo tutte le sue forze e le sue capacità – ha dichiarato Michele de Pascale, presidente della Regione – E noi come Regione faremo la nostra parte per rendere l'Emilia-Romagna uno terra più sicura e resiliente».
«Fin dalla prima alluvione, il nostro ateneo ha messo a disposizione le proprie competenze – ha aggiunto il rettore Giovanni Molari - C'era un problema di immediata gestione dell'emergenza. Oggi abbiamo esigenze diverse: occorre disegnare un percorso dl medio-lungo periodo a 360 gradi con interventi per contenere i problemi. La rapida evoluzione della crisi climatica e la vulnerabilità dei nostri territori ai rischi naturali richiedono nuove strategie e nuove risposte. L'Ateneo di Bologna metterà più di prima le sue competenze al servizio del territorio, per proteggere le nostre comunità e le attività economiche dalle conseguenze del cambiamento climatico».